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Sanità calabrese al capolinea: sei morti sospette ad agosto

 

Giovane muore in ospedale a Lamezia dopo appendicectomia. E’ la sesta vittima in un mese. Procura apre inchiesta. Il 25 altra morte a Cataznaro. Coro di proteste

27 ago 09 Nuova morte sospetta in ospedale in Calabria. E’ la sesta in un mese. E’ avvenuta nell’ospedale di Lamezia Terme. Un giovane di 26 anni, Giuseppe Francolino, di Tropea (Vibo Valentia) è morto oggi dopo essere stato ricoverato per un'appendicite acuta. Il giovane, secondo quanto si e' appreso, era stato ricoverato il 17 agosto in quanto avvertiva forti dolori all'addome, ma i sanitari lo avrebbero mandato a casa prescrivendogli degli antidolorifici. I genitori hanno deciso pero' di accompagnarlo all'ospedale lametino, dove giorno 20 agosto e' stato sottoposto a intervento chirurgico per sospetta appendicite acuta. Le sue condizioni, pero', si sono aggravate ed oggi Francolino e' morto. I familiari hanno presentato denuncia, dopo la quale i carabinieri sono intervenuti in ospedale.

Procura apre inchiesta. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia alla polizia dei familiari di un 61enne, morto in ospedale. Il paziente Felice Caligiuri, di 61 anni, secondo quanto ricostruito dalla direzione generale dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro e' giunto al pronto soccorso intorno alle 23 del 24 agosto con ''sintomatologia riferita al triage di dolore al collo''. Gli e' stato assegnato codice di colore bianco e dopo attesa, il paziente chiamato in sala visite, non ha risposto alla chiamata in quanto nel frattempo aveva abbandonato volontariamente la struttura. L'uomo e' tornato in pronto soccorso il pomeriggio del giorno successivo e ha riferito all'infermiera la stessa sintomatologia. Gli e' stato attribuito nuovamente il codice colore bianco e dopo poco piu' di un'ora e' stato visitato dal medico di turno il quale ha disposto l'esecuzione di un elettrocardiogramma ed alcuni esami ematochimici risultati nella norma, per cui veniva richiesta anche una consulenza gastroenterologica. Secondo quanto riferisce la direzione generale dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, dalla rivalutazione successiva alla consulenza effettuata al paziente e' stato attribuito il codice colore giallo e avviato al pronto soccorso dove e' stato praticato un nuovo tracciato elettrocardiografico di controllo, risultato nella norma insieme ad una consulenza cardiologica. La stessa e' stata ripetuta alle 20.20 con prescrizione di ripetizione di un ulteriore controllo degli esami ematochimici e di una indagine radiologica del torace. Mentre il medico di pronto soccorso disponeva all'infermiera l'accompagnamento in radiologia improvvisamente il paziente si e' si accasciato sulla barella e ha perso conoscenza. Come fa sapere la direzione generale dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, sono state applicate tempestivamente tutte le manovre e procedure di rianimazione che pero' non hanno sortito alcun risultato e l'uomo e' morto alle 21. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia dei familiari alla polizia mentre secondo l'azienda sanitaria si e' trattato ''dell'evoluzione fatale di un quadro clinico atipico e non facilmente prevedibile in un pronto soccorso che nei giorni 24, 25 e 26 agosto 2009 ha fornito prestazioni a ben 785 pazienti provenienti da tutte le province calabresi e che rimane punto di riferimento per le emergenze urgenze di tutta la Regione Calabria".

Asp Catanzaro nomina commissione d’inchiesta. La Direzione dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha nominato una commissione interna di indagine sulla morte Giuseppe Francolino, il giovane di 26 anni deceduto nella tarda mattinata di oggi nell'ospedale di Lamezia Terme. Lo ha reso noto la stessa Azienda che ha gia' assunto notizie, informalmente, su quanto accaduto. ''Il paziente - ha reso noto l'Asp di Catanzaro - trasferito dall'ospedale di Vibo Valentia 10 giorni fa, era stato sottoposto con immediatezza ad intervento chirurgico per il ricorrere di una peritonite stercoracea. Il decorso post-operatorio, seppur a fronte della gravita' del quadro di partenza, si era caratterizzato per un sostanziale miglioramento delle condizioni cliniche sino a due giorni orsono, momento in cui si e' verificato un aggravamento delle condizioni generali''. ''Non sussistendo chiarezza sulle cause che hanno condotto a morte il paziente - prosegue la nota - il reparto si era premurato di richiedere alla Direzione sanitaria l'esecuzione di un riscontro diagnostico che non ha avuto luogo a causa dell'intervenuta denuncia e conseguenziale attivazione di inchiesta da parte dell'autorita' giudiziaria''. Alla commissione interna, prosegue la nota, ''e' stato conferito il mandato di valutare il sussistere di eventuali discrasie di natura assistenziale-organizzativa, con la finalita', ovviamente, di intervenire con immediatezza per rimuovere, qualora se ne ravvisasse il ricorrere, le discrasie medesime''. degli esiti del lavoro della commissione sara' informata anche la Procura. ''Tale determinazione aziendale, peraltro assunta gia' in precedenza - conclude la nota - vuole ovviamente contribuire, con trasparenza, alla ricerca della verita' ed all'adozione di tutte quelle misure necessarie per migliorare la qualita' dell'assistenza''

Altro caso il 25 a Catanzaro. Un nuovo caso di morte sospetta si era verificato il 25 agosto, dopo i quattro verificatisi a partire dal 10 agosto scorso. La vicenda è quella di Felice Antonio Caligiuri, di 61 anni, morto due giorni fa nell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. L'uomo si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale catanzarese la sera del 24 con forti dolori al petto ed ai reni e con una gamba immobilizzata. Le sue condizioni sono lievemente migliorate grazie anche ad una flebo fatta in ambulanza, e dopo la mezzanotte, non essendo stato visitato da un medico ha deciso di lasciare l'ospedale. Il 25, però, l'uomo ha accusato nuovamente forti dolori al petto ed il figlio lo ha riportato in ospedale dove sarebbe stato classificato come un codice bianco. Dopo alcune ore di attesa all'uomo, è stato fatto un elettrocardiogramma, ma Felice Antonio Caligiuri è morto prima di conoscerne l'esito. Sulla vicenda i familiari hanno presentato una denuncia alla polizia. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura.

Accertamenti a su cartella clinica a Catanzaro. Sono concentrate sulla cartella clinica della vittima le attenzioni degli investigatori che stanno indagando sulla morte di Felice Antonio Caligiuri, l'uomo di 61 anni deceduto la sera del 25 agosto scorso nell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. La documentazione sanitaria e' stata sequestrata nella serata di ieri dalla polizia su disposizione della Procura dopo la denuncia presentata dai familiari dell'uomo. In particolare, gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutti i passaggi di quanto avvenuto nel pronto soccorso dal momento in cui l'uomo si e' presentato la prima volta, la sera del 24 agosto. Nella loro denuncia i parenti, secondo quanto si e' appreso, riferiscono che l'uomo lamentava forti dolori al torace, ma nonostante questo gli era stato attribuito un codice bianco, quello utilizzato per i casi meno urgenti. Nei prossimi giorni, intanto, sara' effettuata l'autopsia che dovra' stabilire con esattezza le cause della morte e, quindi, consentire al magistrato di valutare se vi siano state eventuali responsabilita' da parte del personale dell'ospedale. Al momento non risulta che l'esame sia stato gia' disposto.

La nota dell’Ospedale Pugliese Ciaccio. La Direzione esprime cordoglio e vicinanza ai familiari del paziente F.C. , deceduto il 25 agosto scorso nel Pronto Soccorso dell'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio, e in attesa delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, "ai fini di una precisa ricostruzione dei fatti", si precisa quanto rilevato dall'indagine interna già espletata: - Il Paziente F.C. è giunto in Pronto Soccorso alle h. 23.00 del 24.08.2009 con sintomatologia riferita al TRIAGE di dolore al collo. Gli è stato assegnato codice di colore bianco e dopo attesa, il paziente chiamato in sala visite, non ha risposto alla chiamata in quanto nel frattempo aveva abbandonato volontariamente la Struttura, rinunciando implicitamente alle cure. Nel pomeriggio del 25.08.2009 alle h. 16.16 il paziente è ritornato in Pronto Soccorso, ha riferito all'infermiera di TRIAGE la medesima sintomatologia (dolore al collo e malessere generale) e pertanto gli è stato ri-attribuito nuovamente codice colore bianco. Il paziente alle 17.24 è stato visitato dal medico di turno il quale ha disposto l'esecuzione di un elettrocardiogramma ed alcuni esami ematochimici risultati nella norma, per cui veniva richiesta anche una consulenza gastroenterologica. Alla rivalutazione successiva alla consulenza effettuata al paziente. veniva attribuito il codice colore giallo e avviato al Pronto Soccorso dove veniva praticato un nuovo tracciato elettrocardiografico di controllo, risultato nella norma insieme ad una consulenza cardiologica: la stessa veniva effettuata alle h. 20.20 con prescrizione di ripetizione di un ulteriore controllo degli esami ematochimici e di una indagine radiologica del torace. Nel mentre il medico di Pronto Soccorso disponeva all'infermiera l'accompagnamento in radiologia il paziente. improvvisamente si accasciava sulla barella con perdita di conoscenza. Sono state applicate tempestivamente tutte le manovre e procedure di rianimazione che purtroppo non hanno sortito alcun risultato e F.C. è deceduto alle h. 21.05. Appare quindi, da questa prima ricostruzione, che trattasi dell'evoluzione fatale di un quadro clinico atipico e non facilmente prevedibile in un Pronto Soccorso che nei giorni 24, 25 e 26 agosto 2009 ha fornito prestazioni a ben 785 pazienti provenienti da tutte le province calabresi e che rimane punto di riferimento per le emergenze urgenze di tutta la Regione Calabria.

Sei le morti sospette in un mese. La tragica sequenza è iniziata con la morte della piccola Grazia Maria Granata, otto anni, deceduta nell’ospedale di Cetraro. Poi, a distanza di qualche giorno nell’ospedale di Trebisacce muore Paolo Fazio 65 anni, Il 14 agosto ad Acri i familiari di Antonio Abbruzzese, 50 anni, si rivolgono alla procura per quello che considerano un decesso sospetto. In una clinica privata di Cinquefrondi, subito dopo ferragosto, muore una donna di 44 anni dopo aver dato alla luce una bambina. Lunedi scorso la morte della piccola Sara Sarti a Locri, mentre il 25 a Catanzaro muore, Felice Antonio Caligiuri di 61 anni su di una barella mentre è in attesa di accertamenti. Oggi la morte di Francolino all’ospedale di Lamezia dopo un operazione di appendicite. Davvero troppe sei circostanze in una serie nera che non fa per niente onore alla sanità calabrese. In attesa degli accertamenti della magistratura sale l’indignazione dei calabresi.

Cittadinanza attiva “Ora indagini in Calabria e Sicilia”. ''Vogliamo che si faccia una indagine interna pubblica sulle singole vicende per accertare eventuali precise responsabilita' e dare risposte certe e veloci ai cittadini''. E' quanto chiede in una nota Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato in riferimento ai due casi di presunta malasanita' in Sicilia e in Calabria. ''Bisogna capire a che ora, chi, quando e come - continua la nota - e' entrato nella catena di responsabilita' della morte di queste persone ed evitare che la procedura della commissione di inchiesta esterna o della delega alla magistratura siano solo un modo per allontanare nel tempo la soluzione dei problemi. Al contrario vogliamo un'inchiesta interna alle singole aziende sanitarie con il coinvolgimento di rappresentanti ministeriali e di Cittadinanzattiva e il che tutto venga condotto con la massima trasparenza e con l'informazione ai cittadini''. ''Nello specifico della vicenda siciliana, - conclude Cittadinanzattiva - crediamo che il piano di riorganizzazione ospedaliera, seppur condivisibile, debba tener conto delle esigenze della popolazione locale. Se non si coinvolgono i cittadini il rischio e' che ci si trovi di fronte ad un intero paese che si ribella, come sta accadendo a Mazzarino

De Magistris “Fuori i partiti dalla sanità. “La sanità calabrese ancora una volta è al centro dell’attenzione mediatica per i decessi consumatisi in alcune sue strutture e in cui appaiono evidenti le responsabilità di un sistema fallato da tutte le parti”. Lo afferma in una nota Luigi de Magistris, europarlamentare dell’Italia dei Valori. “Dopo la tragica ed inaccettabile fine della piccola Sara, oggi è il caso del sig. Caligiuri. Il vero problema che affligge il settore è l’intromissione rapace della politica, la quale deve scomparire dalla gestione della sanità. Il mondo sanitario è infatti divenuto un serbatoio elettorale, oltre che un forziere d’oro per arricchirsi illecitamente a discapito della salute comune e a danno delle tasche dei contribuenti. Gli unici criteri da adottare - per i dirigenti amministrativi, come per i primari, i medici ed i paramedici impiegati nel settore- devono essere quelli della meritocrazia e dell’onestà. Per attuarli, un primo passo è quello di allontanare ogni intromissione e interferenza dei partiti, tutti e senza distinzione”.

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