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Sacconi annuncia commis-sariamento sanità calabrese

 

 

Sanità nella bufera, Sacconi “Pronti per commissariare Calabria”. 14 avvisi per morte Francolino a Lamezia. Nominati medici per autopsia. Asp Vibo si difende

29 ago 09 ''Possiamo cambiare la sanita' nel Mezzogiorno con commissariamenti come abbiamo fatto per Lazio, Campania, Abbruzzo e Molise e come faremo presto per la Calabria''. Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi a CortinaInconTra. Per Sacconi, il vuoto sanitario nel Centro-Sud puo' essere superato con ''il commissariamento e l'innesco di quei processi di razionalizzazione gia' avviati al Nord che permettono di avere una maggiore efficienza a costi piu'ragionevoli''. ''Il decentramento della Sanita' non ha funzionato laddove amministratori incapaci - ha sottolineato il ministro - non sono stati colpiti con formule di deterrenza, cosa che si avra' con il federalismo fiscale e con l'ineleggibilita' degli amministratori falliti. Quindi - ha concluso - non servono enfatiche stagioni legislative''.

14 avvisi di garanzia per giovane morto a Lamezia. Sono 14 i medici indagati per la morte avvenuta giovedi' scorso nell'ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro) di Giuseppe Francolino, il giovane di 26 anni deceduto dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico per una peritonite. Il pm della Procura di Lamezia Alessandra Ruberto ha deciso di sottoporre ad indagini tutti i sanitari degli ospedali di Vibo Valentia e Lamezia Terme che hanno gestito le varie fasi del ricovero e della terapia cui e' stato sottoposto Francolino. Un atto dovuto, si e' appreso in ambienti giudiziari, a garanzia dei diritti di difesa degli indagati in modo da consentire loro di nominare i periti di parte per l'autopsia sul corpo di Francolino, che si e' svolta in serata. Dall'esame autoptico, effettuato nello stesso ospedale di Lamezia Terme dai medici legali Arcangelo Fonti e Vannio Vercillo, e' emerso, come primo risultato, che Francolino e' morto per un blocco respiratorio per cause che, pero', dovranno essere accertate. I periti avranno 90 giorni di tempo per presentare al pm Ruberto la loro relazione sui risultati dell'autopsia. L'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, intanto, nel pomeriggio, ha diramato un comunicato con cui ha respinto le dichiarazioni del padre di Francolino secondo il quale ci sarebbe stato un ritardo nell'assistenza prestata al figlio dopo il malore che lo aveva colpito in una casa di cura di Limbadi (Vibo Valentia). ''La tempestivita' dell'intervento - si afferma nella nota - e' stata garantita dal piano di emergenza predisposto dall'Azienda sanitaria per il periodo estivo con l'aggiunta di due postazioni straordinarie, Nicotera e Filadelfia, del 118''. Ma non e' soltanto la Procura di Lamezia ad indagare sui presunti casi di malasanita' in Calabria. Sono al lavoro, anche, i pm di Locri, Catanzaro e Vibo Valentia per accertare eventuali responsabilita' connesse, rispettivamente, ai decessi di Sara Sarti, 5 anni, Antonio Caligiuri, di 61, e Olimpia Rizzo, di 87, avvenuti nell'ultima settimana. I magistrati stanno valutando eventuali responsabilita' da parte dei medici in relazione a eventuali ritardi o omissioni nell'assistenza ai pazienti deceduti. Oggi, intanto, parlando a Cortina d'Ampezzo, il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha confermato che la sanita' calabrese sara' presto commissariata. Il provvedimento non e' motivato, comunque, dai decessi in ospedale verificatisi negli ultimi giorni, ma alla questione del deficit del settore, che ammonta, secondo quanto e' stato certificato dagli advisor inviati dal Governo, a due miliardi e 165 milioni di euro, dal quale devono essere detratti i 500 milioni che la Regione accredita dallo Stato.

Asp Vibo si difende “Tempestivo intervento per Francolino”: L'Azienda Sanitaria provinciale di Vibo Valentia, ha diffuso una nota in merito alle notizie riportate dalla stampa riguardo il decesso di Giuseppe Francolino, avvenuto giovedi' scorso nell'ospedale di Lamezia Terme. ''Dalla documentazione acquisita presso le strutture aziendali - si afferma nel comunicato - e' emerso che nella notte tra il 16 ed il 17 agosto, alle ore 0.45, dalla Casa di cura Villa Arcobaleno di Limbadi, struttura psichiatrica accreditata con il Servizio sanitario regionale, e' pervenuta al servizio 118 una richiesta di intervento per un uno degli ospiti, Giuseppe Francolino, che accusava dolori addominali. L'ambulanza della postazione di Nicotera giungeva a Limbadi alle ore 1.06. Va precisato che la tempestivita' dell'intervento e' stata garantita dal piano di emergenza predisposto dall'Azienda Sanitaria per il periodo estivo con l'aggiunta di due postazioni straordinarie - Nicotera e Filadelfia - del SUEM 118''. ''Dopo avere visitato il paziente - prosegue la nota - il medico del servizio di emergenza, in relazione alle condizioni cliniche ed al dolore addominale lamentato dal signor Francolino, riteneva necessario il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale Jazzolino'' di Vibo Valentia. La visita effettuata dai sanitari del pronto soccorso, dove il paziente era giunto intorno alle ore 2.20, consentiva di accertare l'assenza di stato febbrile e la presenza di dolore addominale, con addome trattabile alla palpazione. In relazione a cio' veniva praticata terapia farmacologica e - acquisita la disponibilita' di posti in reparto - veniva consigliato il ricovero presso l'Unita' operativa di Chirurgia, mentre il paziente veniva trattenuto in osservazione. Nel frattempo, si era recato presso il pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia il padre del signor Francolino che, pur edotto sulla situazione clinica del figlio, in considerazione del miglioramento delle sue condizioni, rifiutava il ricovero sottoscrivendo, alle 3.52, l'apposita dichiarazione sulla scheda sanitaria di Pronto Soccorso. Durante la notte il paziente ha fatto rientro nella struttura di Limbadi''. ''Nella tarda mattinata del giorno successivo, intorno alle ore 12.25 - riferisce ancora l'Azienda sanitaria - il signor Francolino, a causa del riacutizzarsi del dolore all'addome, veniva nuovamente accompagnato da personale della struttura Villa Arcobaleno presso il pronto soccorso di Vibo Valentia., dove la visita medica eseguita (temperatura corporea 39° con addome dolente in fossa iliaca destra) e gli accertamenti diagnostici eseguiti - emocromo e consulenza chirurgica - inducevano ad una diagnosi di sospetta appendicite acuta. In assenza di posti disponibili nel Presidio ospedaliero di Vibo Valentia - interessato da imponenti lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza a seguito dei rilievi dei NAS e dei provvedimenti della magistratura - il medico di turno si attivava per trovare un posto letto presso altro ospedale ed acquisiva la disponibilita' presso l'Unita' operativa di chirurgia dell'ospedale di Lamezia Terme, distante trenta minuti da Vibo Valentia. Alle 15.15, al fine di effettuare il trasferimento, provvedeva ad attivare il SUEM 118 che comunicava la temporanea indisponibilita' di ambulanze in quanto impegnate in interventi sul territorio''. ''L'accompagnatore del signor Francolino, informato della necessita' del trasferimento - conclude la nota - preferiva non attendere la disponibilita' dell'ambulanza del SUEM 118 e alle 15.57, dopo aver sottoscritto apposita dichiarazione di rinuncia al trasferimento con i mezzi dell'Azienda, provvedeva ad accompagnare il signor Francolino, con la propria autovettura, all'ospedale di Lamezia, dove il paziente giungeva nel primo pomeriggio del 17 agosto''.

Conferito incarico per autopsia. La procura della Repubblica di Lamezia Terme ha conferito ad un collegio di consulenti il compito di effettuare l'autopsia sul corpo di Giuseppe Francolino, di 26 anni, morto giovedi' mattina nell'ospedale cittadino dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico per una peritonite. L'esame autoptico e' stato affidato dal pm Alessandra Ruberto ai medici Mario Nicotera di Catanzaro e Arcangelo Fonti e Vannio Vercillo di Cosenza. Al conferimento dell'incarico era presente il padre del giovane morto, Domenico Francolino. I consulenti dovranno esaminare nel contempo atti e documenti clinici per dare una lettura completa del quadro clinico che ha portato al decesso del ventiseienne.

Indagano quattro procure calabresi. Sono quattro le Procure calabresi al lavoro per fare luce sulle morti sospette verificatesi nell'ultima settimana in altrettanti ospedali della regione. Gli episodi su cui stanno lavorando i magistrati, che hanno acquisito le cartelle cliniche dei pazienti morti, hanno indotto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a disporre l'invio di ispettori in Calabria per concorrere ad accertare le cause dei decessi, con particolare attenzione ad eventuali inefficienze organizzative. Secondo le disposizione del ministro, gli ispettori si attiveranno, in primo luogo, per accertare circostanze e cause del decesso di Sara Sarti, la bambina di 5 anni morta dopo essere giunta nell'ospedale di Locri con sintomi di febbre, vomito e dolori addominali. Quattro, tre interni al nosocomio e uno esterno, i medici indagati nell'inchiesta. Sanitari e infermieri iscritti nel registro degli indagati anche a Catanzaro, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Felice Antonio Caligiuri, di 61 anni, deceduto la sera del 25 agosto nell'ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo. A Vibo Valentia s'indaga sulla morte di una pensionata di 87 anni, Olimpia Rizzo, ricoverata in giugno dopo un incidente domestico e deceduta all'inizio del mese di luglio. A chiedere giustizia sono anche i genitori di Giuseppe Francolino, di 26 anni, morto giovedi' mattina a Lamezia Terme dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico per peritonite.

Loiero “Stupefatto per dichiarazioni Lomoro”. ''Ho letto la nota dell'on. Doris Lo Moro in tema di sanita', pubblicata dai giornali calabresi, e sono stupefatto. Quel che posso dire e' che avendo lavorato alla luce del sole, tutti i componenti della Giunta conoscono cosa si e' fatto sulla Sanita' in Calabria in quegli anni''. Lo ha detto il presidente della Regione Agazio Loiero, interpellato dai giornalisti. ''Per il resto - ha aggiunto Loiero - ritengo drammatico per il Pd il dibattito che si e' sviluppato in questi giorni. Puo' farlo chi cerca fasci di luce, chi ha bisogno di visibilita'. Io me ne sottraggo e fino al congresso evitero' di alimentarlo''.

Dima “Invio ispettori condivisibile”: ''Di fronte all'ennesimo scempio della sanita' calabrese, non possiamo che condividere e sostenere con forza l'iniziativa del ministro Sacconi''. A sostenerlo, in una nota, e' il deputato del Pdl, Giovanni Dima. ''Ancora una volta, la nostra regione - prosegue Dima - balza agli onori della cronaca nazionale per una serie di vicende di malasanita' che hanno causato il decesso di alcuni pazienti presso le nostre strutture ospedaliere. Voler derubricare questo problema, che ormai ci trasciniamo da anni senza aver ancora tracciato un chiaro percorso di riorganizzazione dell'intero sistema sanitario calabrese, ad una semplice speculazione politica o, peggio ancora, ad una strumentale contrapposizione tra schieramenti, significherebbe semplicemente perpetuare quella filosofia della fatalita' degli avvenimenti che vogliamo respingere con forza''. Per il parlamentare del Pdl ''quando si afferma che potrebbero essere ben otto i decessi delle ultime settimane riconducibili a disorganizzazione nelle strutture di primo soccorso o addirittura a diagnosi sbagliate, ci si rende conto della gravita' di un'emergenza che dovrebbe essere affrontata con maggiore impegno dalle istituzioni competenti. Avevamo chiesto al ministro Sacconi, con un'interrogazione parlamentare presentata nei giorni scorsi, di attivare i necessari controlli ministeriali per tentare di capire ed accertare le cause, se di natura organizzativa o altro, sia del decesso avvenuto nell'ospedale di Locri sia di quelli registrati negli altri presidi ospedalieri. La notizia dell'ispezione ministeriale, che sara' avviata la prossima settimana, pertanto, conferma come anche Sacconi sia intenzionato a far luce su questi episodi e a far emergere le evidenti responsabilita' all'interno di un settore che andrebbe radicalmente rinnovato''. ''A questo punto - sostiene ancora Dima - non e' piu' tanto o solo un problema di mancata approvazione del piano sanitario o di definizione di quello relativo al ripianamento dei debiti. Ma un problema piu' generale che riguarda gli aspetti strettamente organizzativi dello stesso, le modalita' di reclutamento del personale medico e la valutazione di professionalita' di quest'ultimo, se dovesse essere verificato addirittura che alcuni di questi decessi sono riconducibili ad imperizia e superficialita'''. ''Non lamentiamoci - conclude Dima - delle osservazioni, scambiate spesso per provocazioni, di chi sostiene che in Calabria l'accertamento delle spese sanitarie viene compiuto per tradizione orale o delle iniziative del Governo nazionale in materia che sono sempre considerate un attentato alla 'sovranita'' della Regione. Ma chi di competenza si adoperi per quel tanto pubblicizzato cambio di passo che ancora tarda ad arrivare. I calabresi non possono piu' attendere per le indecisioni e l'approssimazione di Loiero e del centrosinistra ormai al capolinea''

Chiappetta “Giunta regionale non all’altezza”. 'Non voglio ne' citare, ne' strumentalizzare i nuovi drammatici casi di sospetta malasanita' che hanno dato origine all'inevitabile scelta, da parte del Ministro Sacconi, di inviare gli ispettori; oggi sarebbe solo un'operazione da sciacalli soffiare su un fuoco che gia' divampa, denunciare quanto e' in realta' evidente, pronunciare frasi di sdegno rispetto a dolori incommensurabili''. E' quanto sostiene, in una nota, il capogruppo alla Regione dei Popolari europei verso il Pdl, Gianpaolo Chiappetta. ''Mi rendo conto che tali valutazioni - aggiunge - sarebbero del tutto fuori luogo in una regione dove il sistema sanitario, uno dei settori piu' qualificanti per ogni azione di governo nazionale e territoriale, e' oggettivamente in una condizione di estrema criticita'. Ma il mandato ricevuto dagli elettori e l'obbligo di definire ed avanzare una reale alternativa di governo comporta la responsabilita' dell'impegno, dell'analisi, del giudizio e della proposta''. ''Credo che il presidente Loiero sappia bene, da avveduto politico qual e' - afferma ancora Chiappetta - quanto la sua personale esperienza amministrativa alla guida della Regione registri, soprattutto nel settore sanitario, un fallimento di inaudite proporzioni. E quanto le parole che scrivono i parenti delle vittime del nostro sistema sanitario siano espressione non di un muto dolore, che di tanto in tanto si manifesta, ma ragionamenti rispetto ai quali non sono ulteriormente tollerabili parole, atteggiamenti e sopralluoghi di circostanza. Parlo di vittime del sistema sanitario perche' se e' vero che su singoli episodi di malasanita' le responsabilita' sono ovviamente personali, nel complesso, invece, le colpe ricadono su un intero ed inadeguato sistema, e cioe' su quell'organizzazione di mezzi, strutture, uomini e risorse di diretta competenza della Giunta regionale. Finora abbiamo osservato, e giudicato, comportamenti folli, atteggiamenti di imbarazzante superficialita' nell'affrontare argomenti complessi e cruciali. Parlo di un metodo amministrativo che nella sanita' ha mostrato il suo profilo piu' dannoso. E cito volutamente due esempi che palesano un'assenza di programmazione che genera soluzioni sballate, interventi tardivi, dimenticanze e sottovalutazioni intollerabili: penso al recente caso dell'ospedale di Cariati, dove si individua una soluzione sbagliata e di fronte alle condivisibili proteste opportunamente si arretra. Ma penso anche a fatti solo apparentemente di minore importanza: ad Orsomarso, per esempio, un'intera comunita' e' rimasta priva di assistenza medica. Manca, infatti, il medico di base in uno di quei territori montani e disagiati rispetto ai quali, tra qualche settimana, ascolteremo discorsi circa l'importanza di continuare a viverci''. ''Il governo regionale - sostiene ancora Chiappetta - ha dimostrato di non essere all'altezza ed il presidente Loiero, sempre piu' stretto tra scelte obbligate ed irrefrenabili desideri di ricandidatura, farebbe bene a prenderne atto. Gli mancano pochi mesi: tralasci gli interessi di bottega, le alchimie del potere, gli equilibrismi politici e pensi al diritto di salute dei calabresi. Il giudizio dei cittadini, considerato quanto fatto fin qui, non cambierebbe ma potrebbero anche dire al suo personale indirizzo: ha fallito per anni ma almeno, sebbene alla fine, ci ha provato''.

 

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