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Chiazza di catrame inquina la locride

Chiazza di catrame inquina la locride, vertice regionale

27 ago 09 Si è tenuto, al Porto ''delle Grazie'' di Roccella Jonica (RC), un vertice operativo per valutare ogni possibile intervento nella Locride dopo la grande chiazza di olio e di catrame che ha invaso la ''Riviera dei Gelsomini'' interessando principalmente i comuni di Locri, Siderno, Marina di Gioiosa, Roccella Jonica e Caulonia sporcando le spiagge e il fondo marino. Al vertice partecipano, tra gli altri, un delegato del responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, responsabile della Capitaneria di Porto e delle Forze dell'Ordine, rappresentanti dell'Arpacal e dell'Azienda Sanitaria 9 di Locri e i sindaci dei comuni costieri. Secondo gli esperti il grave problema sarebbe stato causato da una petroliera in transito il cui equipaggio avrebbe lavato le cisterne con sostanze chimiche facendo poi riversare in mare tutte le scorie. Sull'argomento e' intervenuto il presidente del Comitato dei sindaci della Locride, Salvatore Galluzzo, sindaco di Gerace. ''In merito alla presenza delle chiazze di catrame che hanno interessato il litorale ionico dalla serata di mercoledi', si rappresenta come, ancora una volta, si e' di fronte ad un disastro ambientale annunciato, considerato che, dalle nostre parti, non esiste ancora la cultura dell'amore verso il nostro territorio ma solo l'insano egoismo di qualche delinquente che, ci si augura, non resti impunito'' esordisce Galluzzo in una nota stampa. ''La mia solidarieta', a nome dei 42 comuni della Locride va alla citta' di Locri ed agli altri comuni litoranei coinvolti, da San'Ilario sino a Caulonia, che, in queste ore stanno, disperatamente, raccogliendo i cocci di un'estate che, sino ad ieri era stata per lo meno esaltante ma, basta, appunto la vilta' delinquenziale di qualche sciagurato per rovinare tutti gli sforzi che in questi anni i nostri enti locali hanno fatto per rendere il nostro mare limpido e le nostre spiagge pulite''.

Morte tre tartarughe. Tre tartarughe, spiaggiate nelle ultime 48 ore sul litorale ionico calabrese, tra Roccella Ionica e Locri, sono morte soffocate dal catrame rilasciato, secondo quanto e' emerso dai primi accertamenti, da una nave cisterna. Lo hanno reso noto gli operatori del Centro recupero tartarughe marine di Brancaleone (Reggio Calabria) che sono intervenuti con la Capitaneria di Porto di Roccella Ionica, i veterinari dell'Azienda sanitaria di Locri e alcuni volontari. Il decesso dei tre esemplari e' avvenuto, secondo i sanitari, a causa dell'occlusione delle vie respiratorie. Altre tre tartarughe, ancora in vita, sono state portate nel centro Tartanet dove sono state ripulite del catrame e assistite e sono attualmente sotto osservazione. ''Le condizioni cliniche degli animali - affermano i medici del centro - al momento si sono stabilizzate, ma cio' che preoccupa sono gli effetti a lungo termine che l'intossicazione da idrocarburi provoca, come effetti immunodepressivi, mutageni e cancerogeni. Le tartarughe trovate sono tutte molto giovani (da uno a due anni di eta') e lunghe circa 20 centimetri di carapace, il che fa presupporre che il tratto di mare coinvolto rappresenti per questi esemplari giovani un'importante area di alimentazione''.

Guardia costiera all’opera per la bonifica. Dalle prime luci del giorno sono operativi due mezzi specializzati per la rimozione e bonifica in mare di materiale inquinante, messi a disposizioni dal Ministero dell’Ambiente Tutela del Territorio e del Mare: il B/d “San Francesco e il B/d “Ecol Milazzo 1^”, entrambi partiti dal porto di Milazzo. Tali mezzi stanno operando incessantemente a pochi metri dalla costa per impedire lo spiaggiamento del prodotto. Nel corso della mattinata un velivolo ATR42 della Guardia Costiera, decollato dall’aeroporto di Catania, ha effettuato un volo di ricognizione e grazie alle sofisticate apparecchiature di bordo è riuscito a monitorare tutto il litorale interessato fino ad una distanza di 40 miglia nautiche senza riscontrare inquinamenti in atto a largo. In zona operano Nave Fiorillo, Pattugliatore della Guardia Costiera, partito dal Porto di Messina, equipaggiato con panne per il contenimento del prodotto disperso in mare, la MV CP 531 e due gommoni di stanza presso il porto di Roccella Jonica. Numerose macchie di idrocarburi sono state avvistate sottocosta nei pressi del porto di Roccella Jonica. I mezzi disinquinati hanno provveduto a recuperarlo e conferirlo a terra presso ditte specializzate. Al fine di verificare la situazione nel corso della giornata anche nelle zone limitrofe ai tratti di costa direttamente interessati da inquinamento e’ stato effettuato il monitoraggio a Nord e a Sud con l’impiego di pattuglie terrestri e unita navali. I controlli hanno dato esito negativo. E’ continuata incessante l’attività di raccolta di prodotto spiaggiatosi da parte degli uomini e mezzi impiegati dalle varie Amministrazioni comunali rivierasche, lungo i 20 chilometri di costa interessata. Le attività continueranno fino a quando ci sarà luce e riprenderanno alle prime luci dell’alba.

Ass. Greco “Non sono tollerabili attacchi all’ecosistema marino”. “Non sono più tollerabili simili attacchi all’ecosistema marino-costiero della Calabria. Il criminale sversamento di prodotti derivati da idrocarburi e di catrame, colpisce una delle aree più importanti nel Mediterraneo per la nidificazione delle tartarughe caretta-caretta e pregiudica in maniera irreversibile gli equilibri tra l’atmosfera e la colonna d’acqua marina, con la relativa trasmissione di contaminanti nella rete trofica”. È quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Silvestro Greco, a proposito della comparsa di tre chiazze oleose nel tratto costiero reggino tra i Comuni di Locri, Siderno e Roccella Jonica. “Questo vanifica - aggiunge Greco - gli sforzi che la Giunta regionale sta facendo in materia di salvaguardia dell’ambiente marino, come la recente istituzione dei parchi regionali marini, l’impegno profuso nella depurazione e il protocollo Patma relativo alla conservazione delle tartarughe marine”. “Chiediamo l’intervento immediato del ministero dell’Ambiente - sostiene inoltre l’assessore Greco - affinché attivi tutte le unità di bonifica, nonché cosa anch’essa di primaria importanza l’individuazione e il perseguimento del comandante dell’imbarcazione che ha provocato questo enorme scempio nello Jonio calabrese. La Regione, da parte sua, già stamani ha inviato sul posto due battelli pulisci-mare e ha allertato l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Ad ora sono già stati raccolti circa quattro metri cubi di catrame, ma visto che si parla di una macchia estesa svariate miglia nautiche è ovvio che questo da solo non basta”. “D’altra parte la Calabria come d’altronde le altre regioni italiane - conclude Greco - non ha i mezzi e gli strumenti idonei che sarebbero necessari per affrontare una simile situazione. Seguiamo l’evolversi della situazione con estrema attenzione insieme al ministero dell’Ambiente e ai sindaci delle località coinvolte, con l’augurio che non venga compromessa la nidificazione delle tartarughe marine, e che si possa mitigare al massimo l’impatto sull’ecosistema e sulle specie marine”.

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