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Autovelox clonati anche in Calabria

 

Autovelox clonati anche in Calabria, quattro indagati, sedicimila verbali sequestrati

06 ago 09 S’allarga anche alla Calabria l’indagine sugli autovelox clonati che nei gironi scorsi ha portato al squestro delle micidiali macchinette in Campania. Cos’ la Guardia di finanza di Sala Consilina questa mattina ha proceduto al sequestro di due apparati per la misurazione della velocità nel territorio del comune di Camini, in provincia di Reggio Calabria, su mandato del pm della Procura di Locri Giorgia De Ponte. Così le attrezzature venivano clonate: uno dei due apparati “Traffiphot III”, composto da attrezzature informatiche, rilevatori ottici e rilevatori fotografici, veniva revisionato artatamente e non in un centro Sit accreditato, mentre l’altro risultava essere il clone di un analogo autovelox utilizzato nello stesso arco di tempo in un comune del Nord-Italia. Sotto sequestro anche 16 mila verbali redatti dal 2007 al 2008 per presunte violazioni ai limiti di velocità con sanzioni per circa 3 milioni di euro, secondo gli inquirenti indebite. Parte degli introiti veniva divisa tra comuni e società che gestivano l’affaire. Quattro le persone indagate per reati che vanno dalla truffa all’abuso di ufficio. L’operazione si inserisce nell’inchiesta delle fiamme gialle salernitane sulla installazione e gestione degli autovelox gestiti dalla società bresciana «Garda segnale srl» che nei mesi scorsi ha già condotto a sequestri in tutto il territorio nazionale.

 

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