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Tagli nelle scuole nuova beffa per i precari
I tagli nelle scuole nuova beffa per i precari. Monta la protesta 03 set 08 "Quest'anno molti docenti precari non avranno il consueto incarico annuale e per loro la beffa è grande". "Docenti che magari dopo anni di precariato alle spalle, di pendolarismo, di sacrificio in funzione di un'immissione in ruolo, paradossalmente si troveranno a vivere la condizione di 'licenziati' non essendo stati mai assunti e se quest'anno per quanto riguarda i tagli si sono versate lacrime, l'anno prossimo, se non si inverte la tendenza, insieme alle lacrime incontenibili, ci sarà anche il sangue”. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il segretario generale della Flc-Cgil della Calabria, Gianfranco Trotta. “La cura dimagrante - aggiunge Trotta - a cui la scuola pubblica sarà chiamata nei prossimi anni sarà insostenibile. I dirigenti scolastici, i docenti, il personale Ata non sono per niente disposti a pagare un 'prezzo non dovuto' per scelte inopportune e, per di più, non condivise". Secondo Trotta, "i tagli indiscriminati agli organici renderanno molto difficoltosa l'azione didattico-educativa ed inevitabili saranno le ricadute negative soprattutto in danno degli alunni in conseguenza del sovraffollamento delle classi e della diminuzione ed in molti casi l'azzeramento degli interventi integrativi, per i diversamente abili,di sostegno della loro crescita culturale e sociale". "A fronte di questa situazione - sostiene ancora il segretario della Flc-Cgil - è necessario definire un calendario di mobilitazione e di lotta per contrastare scelte sbagliate ed inaccettabili. In Calabria, in ogni provincia, sono state convocate le assemblee dei precari del mondo della scuola e subito dopo l'avvio delle attività didattiche saranno convocate assemblee scuola per scuola al fine di far sapere al Ministro, al Governo, che le lavoratrici ed i lavoratori della scuola, unitamente speriamo ai genitori ed agli studenti, non ci stanno a pagare un prezzo per le decisioni assunte senza un minimo di confronto e di condivisione, non escludendo il ricorso alla proclamazione di una giornata di lotta e manifestazione dell'intero mondo della scuola". Anci “No a chiusura scuole nei piccoli comuni”. "Tra gli amministratori dei piccoli Comuni c'é grande apprensione e preoccupazione in relazione all'impatto che i tagli previsti dalla manovra del Governo sul personale docente e non docente, potranno avere sull'organizzazione del sistema scolastico". Così il coordinatore nazionale Anci dei piccoli comuni e unioni di comuni e sindaco di Tremezzo, Mauro Guerra, a proposito dei tagli previsti dal decreto approvato dal Parlamento. "Qualsiasi intervento di razionalizzazione non può ignorare due elementi fondamentali: la parità di condizioni di accesso al diritto all'istruzione e la qualità devono essere garantiti dalla Repubblica su tutto il territorio. In secondo luogo - ha detto - occorre avere sempre presente che la presenza degli istituti scolastici costituisce in questi territori uno straordinario presidio di socialità". Guerra ha ricordato che l'Anci ha ricordato che in un incontro, a luglio il presidente Domenici ed il ministro Gelmini hanno convenuto sulla costituzione di un tavolo di lavoro permanente sulla materie. In quell'occasione il ministro Gelmini si è impegnata per scongiurare il pericolo di chiusura delle scuole nei piccoli Comuni". Da Mogliano Veneto, dove il 12 e 13 settembre l'Anci terrà l'VIII Conferenza nazionale dei Piccoli Comuni - annuncia Guerra - verrà la richiesta perché il tavolo sia "immediatamente attivato". Corbelli “Dalla Calabria partirà la protesta”. "Guideremo la protesta e la rivolta, che partirà dalla Calabria, degli insegnanti precari e di sostegno che si sono visti, quest'anno, in tutto il Paese, ingiustamente e immotivatamente, privati della cattedra". E' quanto afferma, in un comunicato, il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli, che ha incontrato una delegazione di precari calabresi. Diritti Civili parla di "situazione grave, inaccettabile e, in molti casi, drammatica" e definisce "i preannunciati tagli di oltre 150 mila insegnanti nella scuola, un vero e proprio massacro dei precari, letteralmente buttati in mezzo ad una strada con le loro famiglie". "Il responsabile di Diritti Civili - è detto nella nota - riferisce di una e-mail, tra le tante, ricevuta da una insegnante di 55 anni, della provincia di Catanzaro, precaria da 30 anni, che non ha mai ricevuto in vita sua un incarico annuale, che quest'anno ha perso anche l'incarico provvisorio e che scrive ai precari non resta che scavarsi la fossa e buttarcisi dentro". "Siamo di fronte ad un Governo - aggiunge - che continua a penalizzare le categorie più povere e deboli del Paese e adesso anche gli operatori del mondo della scuola e i ragazzi portatori di handicap. Un Esecutivo che è arrivato a preannunciare finanche la chiusura delle scuole per bambini malati oncologici, in Puglia, e che adesso taglia in Calabria e nel resto del Paese molte migliaia di posti ai docenti di sostegno penalizzando in questo modo oltre agli stessi insegnanti i ragazzi diversamente abili e le loro famiglie". "Siamo di fronte ad un Governo - prosegue - che vende fumo, che vive di espedienti pubblicitari e propagandistici, che attraverso una mirata strategia mediatica cerca di coprire i problemi veri, drammatici e reali del Paese e i tagli continui, enfatizzando provvedimenti ridicoli e irrilevanti e criminalizzando intere categorie, come gli insegnanti, fatti passare per fannulloni e ignoranti (quelli meridionali)". "Al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, - conclude - chiediamo invece di occuparsi dei problemi veri della scuola e non del ritorno del voto in condotta, del maestro unico alle elementari o del grembiulino per i bambini"
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