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La Gelmini trasferita a Reggio per diventare avvocato?

 

Il ministro Gelmini trasferita da Brescia a Reggio per diventare avvocato? Proteste e richieste di dimissioni

04 set 08 "Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi da parte è l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani) dopo aver appreso con "stupore" da un articolo del Corriere della Sera che "il ministro si è trasferita da Brescia a Reggio Calabria per poter diventare avvocato". "E' nota a tutti l'enorme difficoltà di diventare avvocati in Italia, visto che a livello nazionale ormai solo il 35,40% dei candidati riesce a abilitarsi. Tuttavia è davvero incredibile - sostiene il presidente Gaetano Romano - che a utilizzare la scorciatoia del trasferimento sia stata proprio colei che ha sottolineato la mancanza di preparazione di una parte degli insegnanti italiani che si trasferiscono al Nord Italia". I giovani avvocati sono "ansiosi di verificare" come si comporterà Gelmini quando il Consiglio dei ministri esaminerà la riforma dell'accesso alla professione forense, che il suo collega Alfano ha annunciato e che secondo l'Ugoi è tesa "a rafforzare ancor di più la casta degli avvocati cassazionisti": "Non ci stupiremmo se il ministro Gelmini, dopo essere diventata avvocato trasferendosi da Brescia a Reggio Calabria desse il suo benestare al progetto di chiusura definitiva dell'accesso alla professione forense".

Borghesi (IDV) “Il Ministro si dimetta”. Se il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha mentito sulla residenza per sostenere l'esame da procuratore, si dimetta. A chiederlo è Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei valori alla Camera. "Nella questione già di per sé estremamente discutibile che vede coinvolta Mariastella Gelmini negli scandali degli esami di Stato in Calabria, c'é un altro fatto, di non minore importanza, che - afferma il parlamentare - rischia di screditare ulteriormente la credibilità di un ministro della Repubblica. Nel 2001, anno in questione, vigeva l'obbligo di residenza nella sede in cui si sosteneva l'esame, cosa che aveva innescato a Reggio Calabria un commercio illegale di residenze di fatto inesistenti. Sarebbe interessante conoscere l'indirizzo di residenza del ministro in quell'anno, per capire se ci troviamo semplicemente di fronte a una furbata fatta per superare più facilmente l'esame di avvocato o, invece - osserva - una vera e propria illegalità, ben più grave se commessa da una persona che ora ricopre il suo ruolo. In questo caso - conclude Borghesi - riteniamo che le dimissioni per il ministro dell'Istruzione sarebbero obbligatorie".

Losacco (PD) “Il ministro razzola male”. "Altro che merito e pugno di ferro, grazie al lavoro di giornalisti come Gian Antonio Stella e Flavia Amabile oggi si capisce bene come il ministro Gelmini predichi bene e razzoli male": lo dichiara Alberto Losacco del Partito Democratico. "Pensare che andare al Sud a fare l'esame da avvocato sia una scorciatoia non si sposa certo bene con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame tranquillamente anche a Brescia, no? O forse - osserva il parlamentare - lei appartiene alla elite o alla casta di quei privilegiati nomadi alla ricerca dell'esame facile, i turisti della promozione assicurata? Che dovrebbero dire tutti quegli studenti che studiano sodo al Sud come al Nord, non cercano aiutini e magari pagano per questo?".

Corbelli “La Gelmini si dimetta”. Il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli, in un comunicato , chiede "le dimissioni del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, dopo che si è scoperto che la stessa esponente di Governo ha sostenuto la prova per l'abilitazione alla professione di avvocato a Reggio Calabria". "Diritti civili - prosegue la nota - chiede che anche altri due ministri vengano rimossi dai loro rispettivi incarichi. Nulla di penalmente rilevante nei loro comportamenti, ma atti assai discutibili, moralmente censurabili, che vanno nella direzione opposta alle prediche quotidiane di questi esponenti di Governo". "Anche il figlio di un altro importante esponente nordista del Governo ha scelto la Calabria (esattamente, Catanzaro) - scrive Corbelli - per sostenere l'esame da avvocato. La Gelmini non può restare un minuto di più al ministero dell'Istruzione. Non ha più la credibilità necessaria, dopo che si è scoperto, che proprio lei, la grande moralista e fustigatrice, che invoca la meritocrazia, il rigore, che annuncia i tagli nella scuola, con il massacro dei precari, che ripristina il voto in condotta, é la stessa che per superare il difficile esame da avvocato è scesa dalla sua Brescia sin nella lontana Reggio Calabria, dove, come è noto, l'esame lo superano praticamente tutti. Con quale credibilità può continuare a fare il ministro dell'Istruzione, a pretendere il rispetto delle regole se proprio lei è una di quelle che per superare lo scoglio dell'esame di avvocato ha scelto il facile test calabrese? E' pertanto giusto, corretto, opportuno e inevitabile che venga rimossa dal suo incarico di ministro. Ma non deve essere la sola a pagare. Non è giusto". "Ci risulta - aggiunge - (ci riserviamo di fare, domani, il nome se non saremo smentiti in modo ufficiale e documentale!) che un altro autorevole esponente lombardo del Governo Berlusconi, un altro moralista e polemista, ha un figlio laureato in Giurisprudenza a Milano che ha fatto scendere dalla Lombardia sin in Calabria, a Catanzaro (città storicamente dall'esame facile per gli aspiranti avvocati di tutt'Italia), per sostenere la prova da avvocato. E' giusto quindi che insieme alla Gelmini si dimetta o venga cacciato anche questo ministro". "Così come è opportuno - prosegue - che l'altro ministro moralista e fustigatore, Renato Brunetta, dopo che ieri sera ha pubblicamente ammesso in Tv a Matrix, su Canale 5, di aver percepito, quand'era deputato europeo e docente universitario, 22 mila euro quale consulente di Palazzo Chigi (presidente del Consiglio, allora oggi come, era il suo sodale e compagno di partito, Berlusconi) venga cacciato dal ministero. Come può questo ministro, eurodeputato ed ex consulente, a pagamento, del presidente Berlusconi, fare oggi la morale e la predica a tutti gli statali?" "Che vadano dunque tutti e tre a casa questi ministri. - conclude - Che non paghi solo la Gelmini e soprattutto che non paghino solo i dipendenti pubblici, i famigerati fannulloni che per motivi di salute si assentano dal lavoro un giorno e vengono per questo decurtati dello stipendio-vergogna o, in alcuni casi, addirittura licenziati"

 

 

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