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Le istituzioni ricordano Fortugno

 

Le istituzioni ricordano Fortugno. Presidente Napolitano “Sacrificio non vano”. Schifani e Mancino a Locri depongono corona

16 ott 08 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia commemorativa per il 3/o anniversario del vile assassinio del Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ha inviato alla vedova, onorevole Maria Grazia Laganà, e ai figli, un messaggio di deferente omaggio alla memoria di suo marito e a tutte le vittime del dovere e dell'impegno civile: "L'esecrabile delitto ha confermato l'insidiosa minaccia della criminalità organizzata, mostrandone ancora una volta la ferocia ed il brutale disprezzo per la vita umana e per i principi su cui si fonda la civile convivenza. Il sacrificio di suo marito non è stato vano. Ne è conferma il rinnovato sentire che ha unito, nel segno della consapevole e determinata opposizione ad ogni mafia, le istituzioni, le associazioni, singoli cittadini e, soprattutto, moltissimi giovani, testimoni dell'accresciuto radicamento di un'autentica cultura della legalità e della giustizia". Lo rende noto la Presidenza della Repubblica in un comunicato.

Vedova Fortugno “C’è tanto da fare”. ''Contro la 'ndrangheta c'é ancora tanto da fare perché il potere della criminalità organizzata in Calabria è ancora molto forte". Lo ha detto Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno e deputato del Pd, intervenendo a Locri alla manifestazione per commemorare l'omicidio del marito. "In questi tre anni che sono trascorsi dall'omicidio di mio marito - ha aggiunto Maria Grazia Laganà - la situazione della criminalità organizzata in Calabria ha subito poche modifiche. In questo senso occorre ancora lavorare molto e le forze dell'ordine e la magistratura si stanno impegnando al massimo per contrastare il malaffare". "Alle istituzioni che oggi sono qui a Locri - ha concluso la vedova di Francesco Fortugno - rivolgo il mio più sentito ringraziamento. La loro vicinanza, in questo momento, mi è molto di aiuto".

Schifani e Mancino depongono corona di fiori. Il presidente del Senato, Renato Schifani, e il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, hanno reso omaggio a Francesco Fortugno deponendo stamattina una corona di fiori nel luogo in cui il 16 ottobre del 2005 fu ucciso il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria. Alla cerimonia erano presenti la vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, e i due figli, Giuseppe ed Anna. Con Schifani e Mancino ha reso omaggio a Fortugno anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. Schifani, Mancino e Grasso hanno avuto anche un breve colloquio con Maria Grazia Laganà e i figli che li hanno ringraziati per l'omaggio che hanno voluto rendere alla memoria del loro familiare.

Vicepresidente Chiti “L’uomo del coraggio”. "Lottare sempre contro ogni tipo di minaccia proveniente dalla criminalità organizzata, che senza sosta tenta di scardinare il vivere civile e democratico del nostro Paese".E' quanto dichiara il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti ricordando Francesco Fortugno, nel terzo anniversario del suo omicidio. "Questo - dice Chiti - deve essere l'impegno del mondo politico, ogni giorno. Questo è stato l'impegno di Francesco Fortugno che ha pagato il suo coraggio con il sacrificio più estremo: la vita".

Ministro Alfano “Arresto di Pelle il miglior omaggio”. L' arresto del boss Antonio Pelle "é la migliore risposta che forze dell'ordine, magistratura e istituzioni potessero dare contro la ferocia della criminalità mafiosa" e costituisce "il miglior omaggio" alla memoria del vicepresidente regionale della Calabria Francesco Fortugno. Lo afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Nel giorno del terzo anniversario della commemorazione del vile assassinio di Fortugno per mano della 'ndrangheta - osserva il Guardasigilli - lo Stato assesta l'ennesimo durissimo colpo a questa spietata organizzazione criminale, decapitandola di uno dei suoi più temibili esponenti". Onorare la sua memoria con l'arresto di Antonio Pelle "é certamente una soddisfazione di gran lunga insufficiente a fronte della cancellazione di una vita umana. Questo successo valga - sottolinea Alfano - come un riverente omaggio alla famiglia Fortugno e, al tempo stesso, come messaggio alle coscienze dei cittadini del Sud affinché non perdano la speranza e nutrano la convinzione che la cultura dell'illegalità e della paura può essere sconfitta".

Vescovo Locri “Calabria e Locride ancora abbandonate”. "Tre anni dopo l'omicidio di Francesco Fortugno la Calabria e la locride sono ancora abbandonate. Che fine hanno fatto le promesse di allora?". E' stato forte l'appello rivolto ai politici dal vescovo di Locri, Giuseppe Fiorini Morosini, nell'omelia fatta nel corso della messa in cattedrale in memoria di Francesco Fortugno. "La morte di Francesco Fortugno è stata un chicco di grano - ha aggiunto Morosini - che avrebbe dovuto fare germogliare la speranza. La situazione, invece, non è cambiata e la popolazione della locride è ancora abbandonata a se stessa. Signori della politica, non uccidete la speranza che avevate acceso tre anni fa. Aiutateci ai sperare ed aiutate la gente ad avere ancora fiducia nello Stato. La gente non capisce perché le decisioni politiche debbano rispondere soltanto a logiche di risanamento economico. Non si tiene conto delle esigenze della gente comune. Si chiudono ospedali e scuole, trascurando l'importanza che queste strutture hanno per la gente, soprattutto di tanti piccoli centri in cui l'abbandono è totale e la qualità della vita è inesistente. E' a questa gente che io oggi voglio dare voce sperando che questo appello venga raccolto da chi ha la responsabilità delle decisioni che riguardano il nostro futuro". Loiero: "Molte delle cose che ha detto mons. Morosini sono condivisibili. Come dargli torto, peraltro?". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, dopo la messa a Locri in cattedrale in ricordo di Francesco Fortugno. "Se Morosini si schiera contro la chiusura delle scuole nei piccoli centri della locride - ha aggiunto Loiero - la sua posizione è da condividere. Se si chiude una scuola a San Luca é giusto chiedersi dove vanno a finire i giovani che la frequentano. L'allarme del vescovo di Locri, quindi, è tutto da condividere". "Come Regione - ha detto ancora Loiero - pensiamo di avere fatto cose importanti dopo l'omicidio di Franco Fortugno. Abbiamo sottratto, per esempio, al bilancio di tutti i calabresi una cifra enorme per realizzare interventi concreti. Quello che potevamo fare, in sostanza, noi lo abbiamo fatto". Secondo Loiero "lo Stato, dopo l'omicidio di Fortugno, nella lotta contro la criminalità organizzata ha mostrato una presenza forte e ha fatto la sua parte. Ma quando si chiude una scuola in centri in cui è forte la presenza della criminalità come si fa a dire che si è vicini alla gente?".

Schifani “Dal suo omicidio nato movimento di rivolta”. "I colpi che hanno spezzato la vita di Francesco Fortugno hanno fatto scaturire dalla coscienza ormai matura del popolo calabrese un movimento forte di rivolta". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, nel suo intervento alla cerimonia di commemorazione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. "In particolare - ha aggiunto Schifani - le giovani generazioni, i ragazzi e le ragazze che ogni giorno mettono alla prova, con le mille avversità del loro presente, tutto l'amore che provano per questa terra difficile e straordinaria, hanno saputo dare a questo grido la veste sfrontata ed efficace di una sfida aperta al potere criminale: 'adesso ammazzateci tutti'". "Compito irrinunciabile della politica e delle istituzioni, ciascuna nel proprio ordine di responsabilità - ha detto ancora Schifani - è assicurare a questa sfida coraggiosa gli strumenti per conseguire la vittoria".
Forte politiche unite in lotta. Il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo a Locri alla commemorazione di Francesco Fortugno, ha rinnovato il suo appello alle forze politiche affinché nella lotta alla criminalità organizzata dimostrino la massima unità. "Voglio ripetere ancora una volta, da questo luogo di sofferenza e di lotta al potere mafioso - ha detto Schifani - il mio appello a tutte le forze politiche affinché su questo terreno sia abbandonata ogni divisione e ogni partigianeria e si opponga una risposta ferma ed unitaria al comune nemico". Il presidente Schifani si è richiamato al pacchetto sicurezza presentato dal Governo che "contiene - ha detto - un decreto legge, di efficacia immediata e un disegno di legge oggi all'esame del Senato. I provvedimenti contengono norme pratiche, e intelligenti. Si tratta di norme che vogliono esprimere la ferma volontà della politica e del Parlamento di offrire all'impegno degli inquirenti e dei magistrati strumenti sempre più efficaci per colpire il potere criminale. L'ampia maggioranza riscontrata nell'approvazione di queste misure dimostra che l'impegno del Governo e della maggioranza parlamentare può svilupparsi in un clima di unità e coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Parlamento".
Giovani non perdano speranza. ''I giovani calabresi non devono perdere la speranza perché sono loro il nostro domani". Lo ha detto a Locri il presidente del Senato, Renato Schifani. "La mia presenza qui oggi - ha aggiunto Schifani - dimostra che l'impegno delle istituzioni nella lotta contro la criminalità organizzata è massimo. Il crimine si può e si deve battere. Lo Stato sta facendo la sua parte, ma devono farla anche i cittadini e in particolar modo i giovani. Noi contiamo su di loro, così come contiamo sulla collaborazione degli imprenditori che anche in Calabria si sono ribellati al pizzo. La lotta alla 'ndrangheta e' difficile perché si è infiltrata in modo più subdolo e silenzioso. Occorre dunque che lo Stato sia presente e nello stesso tempo serve la collaborazione di tutta la società civile"

Mancino: “La gente collabori con lo Stato”. Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, intervenendo a Locri alla commemorazione di Francesco Fortugno nel terzo anniversario dell'omicidio, ha sottolineato la necessità della collaborazione della gente comune con lo Stato nella lotta contro il crimine organizzato. "Siamo qui per ricordare e incoraggiare la lotta alla criminalità organizzata - ha detto Mancino - che non è ancora finita, come dimostra l'arresto del latitante Antonio Pelle. E' un'offensiva che lo Stato deve fare sul territorio, qualche volta per riappropriarsene e qualche altra volta per confermare la presenza delle istituzioni in nome della legge e contro la violenza malavitosa". Secondo Mancino il ricordo di Fortugno deve servire non solo per celebrare il suo sacrificio ma anche per fare comprendere che lo Stato viene sul territorio per incoraggiare la popolazione a combattere insieme il crimine. Questa è una lotta che senza la compartecipazione della gente comune difficilmente può essere vinta. Una battaglia difficile che deve servire alla riappropriazione da parte dello Stato di tutto il territorio in cui si registra la presenza mafiosa.

Procuratore Grasso “Alla gente venga voglia di Stato”. "E' stata una fortunata coincidenza oggi l'arresto del latitante Pelle come omaggio alla memoria dell'on. Fortugno e come presenza visibile dello Stato in questa terra". Lo dice il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, partecipando a Locri alle cerimonie in ricordo di Franco Fortugno, assassinato dagli uomini della 'ndrangheta. ''Si registra - dice Grasso - in questo giorno del ricordo e della memoria la voglia di Stato che speriamo si diffonda sempre di più non solo nelle varie istituzioni, ma anche nella società civile".

Manganelli “Morto per il suo impegno civile”: "Abbiamo voluto rendere omaggio ad una persona perbene". Lo ha detto il capo della Polizia, Antonio Manganelli, a conclusione della messa celebrata per ricordare il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso tre anni fa. "Fortugno - ha aggiunto Manganelli - ha messo a disposizione della gente di Calabria il proprio impegno civile ed ha lasciato la vita per questo"

Governatore Nencini ricorda Fortugno. La vicinanza alla famiglia, alla moglie e ai figli, ma anche il richiamo ad ''ogni sforzo possibile e cioé dovuto" nella lotta "ad ogni forma di criminalità organizzata". Lo afferma, in una nota, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini nel giorno del terzo anniversario dell'uccisione di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato nel 2005 dalla 'ndrangheta. Nencini, a nome dell'Assemblea toscana, spiega che ricordare Fortugno oggi ha il significato "di ricordare valori che uniscono tutte le forze democratiche di questo paese, il suo è un sacrificio che unisce". Nencini in più di una occasione si é recato in Calabria per iniziative in ricordo del vicepresidente, e il Consiglio toscano ha conferito nel 2006 il gonfalone d'argento alla memoria di Francesco Fortugno alla moglie Maria Grazia.

Lumia “Ndrangheta dentro politica e istituzioni”: "La 'ndrangheta e' dentro la politica e le istituzioni". Lo ha detto il deputato del Pd Giuseppe Lumia, ex vicepresidente della Commissione antimafia, parlando con i giornalisti a Locri a margine delle manifestazioni in occasione del terzo anniversario dell'omicidio di Francesco Fortugno. "In una giornata come questa - ha detto Lumia - va evitata la retorica. La politica deve dimostrare che è sana e credibile. Nel rapporto tra mafia e politica, non soltanto in Calabria, ancora non ci siamo. La 'ndrangheta, in particolare, ha un rapporto diretto con la politica. Se si vuole fare una lotta seria e concreta contro la 'ndrangheta bisogna fare luce sui suoi rapporti con la politica". Lumia ha anche sostenuto che bisogna riaprire le carceri dell'Asinara e di Pianosa utilizzandole per la detenzione dei mafiosi sottoposti al regime del 41 bis. Così come è estremamente importante colpire i grandi riciclaggi dei proventi accumulati dalle organizzazioni criminali".

Minniti “Momento di drammatica rottura”. "L'omicidio di Francesco Fortugno, uomo perbene, ha rappresentato un momento di drammatica rottura nella storia della Calabria e anche in un contesto nazionale". Lo ha detto a Locri il ministro dell'Interno del Governo Ombra del Pd, Marco Minniti. "L'iniziativa organizzata oggi a Locri - ha aggiunto Minniti - in occasione del terzo anniversario dell'omicidio è stata molto importante ed ha coinciso significativamente con una nuova risposta da parte dello Stato contro la criminalità organizzata con l'arresto di un importante latitante come Antonio Pelle. Ormai ci troviamo di fronte ad una sequenza di risposte molto importante sul terreno investigativo e giudiziario. Si tratta, adesso, di non mollare nemmeno per un attimo e di tenere ancora molto alta la guardia, sviluppando un'iniziativa giorno per giorno e non limitata solo all'emergenza. La guardia va tenuta alta anche per quanto riguarda i rapporti tra mafia e politica. Nel momento in cui si rescindono questi rapporti la criminalità organizzata diventa più debole perché perde un elemento fondamentale del suo potere".

N. Oliverio “Giovani speranza della Calabria”. "Sono i ragazzi la speranza della Calabria. La morte di Francesco Fortugno ha prodotto una scossa positiva nella locride e nella regione, dove i movimenti giovanili hanno fatto sentire la loro voce. La lotta contro la 'ndrangheta deve proseguire senza sosta per alimentare l'entusiasmo delle nuove generazioni". Lo afferma il parlamentare del Pd Nicodemo Oliverio, che aggiunge: "Le istituzioni devono dare l'esempio continuando la lotta contro i clan. L'arresto odierno di Antonio Pelle è un ulteriore segnale ma occorre continuare con un'azione stringente che tolga il fiato ai clan e, soprattutto, con azioni mirate a colmare il gap economico, sociale ed infrastrutturale di cui il territorio calabrese soffre. Come parlamentari - conclude - continueremo ad incalzare il governo ed a proporre le misure necessarie per aiutare la Calabria ed il Sud ad affrancarsi definitivamente dal degrado e dal sottosviluppo".

Gentile “Sconcerta assenza Regione Calabria”. "Nella ricorrenza del terzo anniversario della morte del caro Francesco Fortugno alla presenza della seconda carica dello Stato, del presidente del Csm Mancino, dei giudizi nazionali antimafia, è veramente sconcertante l'assenza della Giunta regionale e del presidente Agazio Loiero". Lo afferma in una dichiarazione il senatore Antonio Gentile. "E' veramente strano - dice Gentile - questo atteggiamento di sottovalutazione di un fenomeno così devastante che ha cambiato il corso della storia nella nostra regione. Ho appreso che soltanto nel pomeriggio a manifestazione conclusa qualche rappresentante regionale si è fatto vivo presso la città di Locri. Chiedo di sapere, se è possibile ovviamente, quali sono le ragioni di questo atteggiamento che provoca certamente una caduta di stile 'istituzionale' e che non fa onore alla Regione Calabria e ai suoi massimi rappresentanti. Ancora una volta dobbiamo far parlare del nostro paese di comportamenti così poco chiari che certamente, e non vorrei sbagliare, rendono più fragili gli sforzi che lo Stato sta facendo per debellare questo gravissimo fenomeno sociale"

Delegazione regionale in Usa lo ricorda in West Virginia. Dall'altra parte dell'Atlantico, nel West Virginia distante novemila chilometri dalla Calabria, oggi è stato ricordato il compianto vicepresidente Francesco Fortugno. Proprio lui nell'ottobre del 2005, pochi giorni prima del suo assassinio, aveva incontrato a New York il Governatore Joe Manchin e insieme avevano gettato le basi di quel patto d'amicizia diventato il fondamento giuridico del rapporto importante e fecondo che unisce la Calabria e lo Stato degli Usa. La delegazione della Regione Calabria in West Virginia ha fatto tappa nel grande campus universitario di Fairmont. Qui ha visitato il complesso delle strutture di didattica e di ricerca e ha avuto una serie di riunioni con lo staff dirigenziale del corpo docente e coi vertici amministrazione dell'ateneo. Guidata dal vicepresidente dell'Assemblea, Antonio Borrello e composta dai consiglieri Nino De Gaetano (capogruppo di Rifondazione comunista), Salvatore Magarò (Sdi), Franco Pacenza (PD) e Michele Trematerra (capogruppo dell'Udc), la delegazione del Consiglio regionale ha illustrato ai massimi esponenti del corpo docente universitario il contributo concreto che l'Assemblea calabrese ha destinato al programma di scambi culturali e di ricerca universitaria tra le due realtà, che in questa fase consiste in uno stanziamento di 60 mila euro già deliberato dal Consiglio. "Esattamente tre anni dopo, il seme gettato negli incontri del compianto Francesco Fortugno col governatore Joe Manchin è germogliato e dà i suoi primi frutti - ha detto il vicepresidente Antonio Borrello intervenendo alla cerimonia organizzata alla Fairmont University - col programma di scambi culturali tra il sistema universitario calabrese e quello del West Virginia che è partito concretamente sia per il nostro Consiglio regionale, sia per il Governo dello Stato americano. Ora le strutture universitarie dei due Paesi - ha aggiunto Borrello - sono chiamate in piena autonomia a dare l'avvio operativo dei rispettivi programmi di attività". Il vicepresidente Borrello, a nome della delegazione, ha consegnato ufficialmente il testo del decreto con lo stanziamento già deliberato in favore dell'iniziativa. E ha raccolto il plauso del qualificato uditorio quando ha annunciato l'imminente inizio degli scambi con l'assegnazione di dieci borse di studio per studenti calabresi che verranno negli USA, alla Fairmont University, in base agli accordi sanciti dall'ateneo del West Virginia con l'Università della Calabria. "Siamo molto soddisfatti e ci congratuliamo con la Calabria che ha saputo onorare così fattivamente l' accordo raggiunto tra le rispettive istituzioni - ha affermato Charles McClain, rettore ad interim dell'ateneo - convinti come siamo che in un contesto di economia globale i programmi di studio all'estero stanno diventando sempre più importanti". Gli hanno fatto eco Maria Rose, "Provost" Accademico della Fairmont e la preside della Facoltà di Antropologia, Judy Byers che, a dispetto del cognome, ha dichiarato subito le sue radici calabresi (ha due nonni di San Giovanni in Fiore). Nel corso degli incontri sono emerse prospettive per ulteriori nuovi impulsi e nuove opportunità per i sistemi scolastici e universitari della Calabria e del West Virginia allo scopo di favorire ed accrescere gli scambi culturali tra la regione dell'estremo Sud italiano ed il grande stato nordamericano. Ma non sono mancati i momenti di commossa partecipazione nel ricordo delle radici comuni che uniscono la Calabria e il West Virginia per lo straordinario flusso migratorio che ha caratterizzato i primi decenni del Novecento e il secondo dopoguerra. La memoria dell'emigrazione di lacrime e sangue dei secoli scorsi, tragedie incluse, si collega con un forte valore simbolico agli scambi interuniversitari giunti alla fase di partenza. Diventa. così, davvero profetica la frase conclusiva del primo incontro tra Francesco Fortugno e il governatore Manchin nell'ottobre 2005: "Non dobbiamo dimenticare chi siamo, ma neanche dobbiamo dimenticare chi possiamo diventare, cosa possiamo essere in futuro".

Bova “Politica mite in Calabria è indifesa”. "Qui in Calabria la politica mite e onesta è indifesa". Lo ha detto a Locri il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, facendo riferimento all'omicidio di Francesco Fortugno. Bova, insieme ad una delegazione del Consiglio regionale, ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Fortugno. Alla cerimonia hanno partecipato la moglie e i figli di Fortugno. "Questa politica - ha aggiunto Bova - è esposta alle violenze fino a potere rimanere uccisa. Ma anche nel nome di Franco Fortugno, in Consiglio regionale abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere e testardamente continueremo a farlo".

De Gaetano “Fiducia nell’impegno delle istituzioni”. "I colpi di pistola esplosi tre anni fa a palazzo Nieddu risuonano ancora nelle nostre coscienze con la stessa, sconvolgente violenza di allora, spronandoci ad un costante impegno nel nome di Franco Fortugno". E' quanto afferma, in una nota, il presidente della Commissione regionale antimafia, Nino De Gaetano, in occasione nel terzo anniversario dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale. "L'abbraccio con cui, nella giornata del ricordo, ci stringiamo oggi alla famiglia di Franco Fortugno - aggiunge De Gaetano - si estende con altrettanta commozione a tutte le madri, i padri, le mogli e i figli che piangono, spesso in solitudine, un congiunto vittima della criminalità". "Pur consapevoli che tanto resti da fare - sostiene ancora De Gaetano - a queste famiglie calabresi chiediamo di avere fiducia nei segnali di impegno delle istituzioni tra i quali ricordiamo l'approvazione, pochi giorni fa, della prima legge regionale contro il racket e l'usura che prevede, oltre ad una serie di interventi per supportare chi denuncia, anche un sostegno economico per il percorso scolastico dei figli di vittime di 'ndrangheta''. "Un piccolo passo, certo - conclude De Gaetano - ma grazie al quale la Calabria ha finalmente colmato una lacuna legislativa inaccettabile, dando prova della capacità di poter esprimere, ancora e nonostante tutto, una politica intesa come servizio. La strada, lo sappiamo bene, è certamente lunga e faticosa ma è nostra intenzione percorrerla fino in fondo"

Ammazzateci tutti diserta manifestazione. Il Movimento 'Ammazzateci Tutti', nato a Locri all'indomani dell'omicidio Fortugno, non sarà presente oggi alle cerimonie di commemorazione ufficiali per il terzo anniversario dell'omicidio Fortugno. "Peserà più - dice il Movimento - la nostra assenza che una nostra eventuale presenza", spiegano i giovani antimafia, che rilanciano: "non staremo mai insieme a chi ha tradito Franco Fortugno in vita ed oggi ne strumentalizza la sua memoria. I cosiddetti 'ragazzi di Locri' tre anni fa hanno fatto commuovere l'Italia intera con i loro striscioni, oggi pensiamo sia opportuno far sentire ad alta voce solo il nostro silenzio, continuando a sperare che il sacrificio di Fortugno non sia stato vano"

 

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