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Sequestrati tre reparti dell'ospedale di Vibo: uno sfacelo

 

Ospedale di Vibo, uno sfacelo. Reparti sequestrati e 33 di avvisi. Insediata task force. La Regione fa chiarezza sulla sanità

27 ott 08 E' uno scenario da sfacelo quello trovato dai carabinieri nell'ospedale di Vibo Valentia dove stamani sono stati sequestrati alcuni reparti in precarie condizioni igienico-sanitarie. Nell'ambito dell'inchiesta la Procura ha emesso 33 avvisi di garanzia nei confronti di medici, funzionari ed ex dirigenti dell'azienda sanitaria e dell'ospedale. L'indagine dei carabinieri è stata avviata dopo la morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta quasi due anni fa, dopo quattro giorni di coma provocato da una black out durante un intervento di appendicectomia. L'attenzione degli investigatori si è concentrata principalmente sulla situazione dell'impianto elettrico ma dalle ispezioni fatte sono emerse anche altre carenze strutturali e igieniche tanto da far temere per l'incolumità pubblica. Il provvedimento di sequestro in via d'urgenza è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e riguarda i reparti di ortopedia, immunoematologia e pronto soccorso. Nei reparti sequestrati l'attività sanitaria proseguirà normalmente mentre il commissario straordinario dell'azienda sanitaria provinciale, Rubens Curia, a cui sono state affidate le aree sequestrate in custodia giudiziale, dovrà in trenta giorni provvedere a ripristinare la situazione a livelli di normalità. La situazione trovata è apparsa subito molto grave ai carabinieri del Nas e della compagnia di Vibo Valentia che hanno trovato stanze senza finestre e senza prese d'aria, ambienti con umidità e muffe con un concreto "pericolo - è scritto nel provvedimento di sequestro - di infezioni". Uno dei principali problemi riscontrati riguarda l'impianto elettrico non a norma e privo della presa a terra. Sono state trovate anche lastre di eternit nella centrale termica e molte porte delle stanze dei reparti non consentono il passaggio delle barelle. Il Procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, non ha esitato a definire come "gravissime e reiterate le carenze riscontrate che creano gravi pericoli per l'incolumità pubblica. Speriamo di acquisire ulteriori elementi di indagine che ci consentiranno di chiarire la situazione". Quello emerso è un quadro simile a quello già delineato a gennaio scorso dai carabinieri del Nas che, dopo un controllo straordinario disposto dal Ministero della Salute, riscontrarono circa 800 infrazioni e denunciarono 30 persone. Per mettere in sicurezza tutto l'ospedale il commissario straordinario dell'azienda sanitaria di Vibo Valentia, Rubens Curia, ha attivato una task force composta da medici e tecnici. "Vogliamo dare risposte ai cittadini - ha detto - e non farci schiacciare dalle emergenze. Intendiamo mettere in sicurezza tutto l'ospedale e per questo abbiamo chiesto alla Regione sei milioni di euro". Sul fronte della sanità calabrese, intanto, il clima è diventato molto rovente considerato che il presidente della regione, Agazio Loiero, e l'assessore regionale alla sanità, Vincenzo Spaziante, hanno ricevuto una lettera di minacce da parte di un sedicente "Tribunale popolare di Calabria".Domani Loiero ha convocato alle 12 una conferenza stampa.

Gli indagati. Il provvedimento della Procura della Repubblica di Vibo, firmato dai sostituti Fabrizio Garofalo e Simona Cangiano, e dal procuratore capo Mario Spagnuolo, vede indagate 33 persone. Si tratta di Angela Adamo, di 54 anni; Sandro Baldari (51); Nicola Salvatore Bertuccio (59); Ottavio Nazzareno Bono (68); Luigi Mario Borello (58); Antonio Bruni (48); Oscar Cervadoro (55); Vincenzo Corrado Colistra (58); Michele Comito (48); Domenico Consoli (57); Armando Crupi (62); Maria Teresa Daffinà (42); Leonardo De Luca (63); Roberto De Vincentiis (59); Domenico Franzé (60); Francesco Giofré (59); Giuseppe Nicola Gradia (58); Antonio Imbarlina (58); Giuseppe Lucisano (60); Giuseppe Manfrina (59); Francesco Miceli (60); Francesco Monteverdi (56); Vincenzo Natale (51); Francesco Petrolo (60); Giuseppe Potenza (59); Vincenzo Santamaria (59); Pietro Schirripa (57); Michele Soriano (59); Domenico Sorrentino (53); Domenico Stalteri (59); Francesco Talarico (42); Antonio Talesa (55); Ignazio Vasapollo (59). Nell'elenco degli indagati ritroviamo gli ex direttori generali dell'Asp di Vibo Domenico Stalteri (in carica fino al 24 settembre scorso), e Francesco Talarico (in carica fino al 6 agosto dell'anno scorso); l'ex commissario straordinario dell'Asp di Vibo Ottavio Bono; vari medici e dirigenti sanitari.

Nato nel 1960 da due anni sotto inchiesta. E' entrato in funzione nel 1960 l'ospedale di Vibo Valentia che, negli ultimi anni, è stato al centro di inchieste giudiziarie per la morte di alcune pazienti e le condizioni igienico-sanitarie della struttura. Il nosocomio ha una capienza di 200 posti letto ed ha in totale 16 reparti. Sono attualmente impegnate 527 unità tra medici, infermieri, personale amministrativo, tecnici e ausiliari. L'ospedale è suddiviso in quattro Dipartimenti: Servizi Sanitari (118 unità lavorative); Emergenza-Urgenza (135); Chirurgico (119); Medico (154). Da quasi due anni l'ospedale è al centro di una bufera giudiziaria. Nel gennaio 2007 una ragazza di sedici anni, Federica Monteleone, entrò in coma a causa di un black out verificatosi durante un intervento di appendicectomia. La ragazza morì dopo una settimana. Per questa vicenda sono indagate nove persone per le quali la Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Nel dicembre 2007 nella stessa struttura e sempre una ragazza di sedici anni, Eva Ruscio, morì durante un intervento di tracheotomia d'urgenza dopo essere stata ricoverata per un ascesso alle tonsille. Per la morte della ragazza sono stati indagati cinque medici. Il 3 gennaio scorso un uomo di 88 anni, Orazio Maccarone, morì dopo essere rimasto quattro ore nel pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia in attesa di ricovero a causa della mancanza di posti in vari ospedali calabresi. Ultimo episodio in ordine di tempo, anche se non ha prodotto danni a persone, si è verificato un black out elettrico. A gennaio scorso i carabinieri del Nas di Catanzaro, dopo un controllo straordinario disposto dal Ministero della Salute, riscontrarono nell'ospedale circa 800 infrazioni e denunciarono 30 persone. A Vibo Valentia da tempo è prevista la costruzione del nuovo ospedale e, due anni, la realizzazione dell'opera è stata al centro anche di una indagine dei carabinieri su un presunto giro di tangenti. Nell'inchiesta vennero indagate una trentina di persone. Recentemente la Regione Calabria, attraverso una ordinanza di protezione civile, ha sbloccato la procedura per la realizzazione del nuovo ospedale.

Sui conti della sanità la Regione fa chiarezza. La Giunta regionale, presieduta da Agazio Loiero, ha avviato l' "operazione chiarezza" sui conti della Sanità in Calabria per potere arrivare a un reale risanamento finanziario di un settore palesemente in sofferenza. E lo ha fatto con un dibattito intenso, a cui hanno preso parte tutti gli assessori presenti, tra cui l'assessore alla sanità Vincenzo Spaziante che ha svolto un'ampia e dettagliata relazione, in una riunione a palazzo Alemanni durata poco più di quattro ore. "Siamo noi per primi - ha detto il presidente Loiero - ad avere necessità di fare luce fino in fondo sulla consistenza del disavanzo dal 2001 al 2007 in modo da potere affrontare il problema con misure e mezzi adeguati. Abbiamo ereditato il disastro e quanto finora fatto è servito solo ad arginare la deriva. C'é bisogno adesso di interventi forti e mirati contro sprechi e spese pazze". Quella fatta stamattina - informa una nota del portavoce di Loiero - è stata una discussione franca, programmata da tempo, nella quale, ovviamente ha fatto capolino l'ultima vicenda dell'Ospedale di Vibo Valentia dove da tempo è in atto una opera di risanamento per i tanti problemi strutturali e organizzativi individuati (durante una breve pausa dei lavori il presidente Loiero ha incontrato il presidente dell'Asp di Vibo Rubens Curia che gli ha illustrato i termini del provvedimento di sequestro di tre reparti). Il problema su cui l'intero esecutivo ha ragionato per ore, riguarda però l'intera situazione del comparto sanitario nella nostra regione che si porta appresso da molti anni i guasti determinati da sprechi e inefficienze, incrostazioni e collusioni, con bilanci poco chiari e deficit sui quali un advisor nazionale e la stessa regione stanno cercando di fare luce. "Quello che è certo - ha spiegato Loiero - è che abbiamo ereditato una realtà pesantissima e dobbiamo espellere tutto ciò che non è accettabile nella sanità regionale. Non è tempo di rivendicazioni che sanno di campanilismo, dobbiamo costruire al più presto un sistema che dia garanzie a tutti i calabresi". Sui temi della sanità, che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti in sedi istituzionali e all'interno della maggioranza di governo, il presidente Loiero ha convocato per domani una conferenza stampa per fare il punto sulle cose fatte e su quelle da fare.Domani alle 12, nella sede di Palazzo Alemanni a Catanzaro, il Presidente della Regione Agazio Loiero terrà una Conferenza stampa sui temi della sanità.

Attivata una task force. Il commissario dell'azienda sanitaria di Vibo Valentia, Rubens Curia, ha attivato una task force, composta da medici e tecnici, per i lavori nell'ospedale. La task force dovrà provvedere ad individuare le opere da realizzare per "rimuovere - ha detto Curia - le 57 problematiche individuate nel sequestro di alcuni reparti disposto stamani dalla Procura della Repubblica". Dopo aver appreso del sequestro dei reparti Curia si è recato a Catanzaro dove ha incontrato il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, al quale ha illustrato la situazione. Successivamente ha incontrato i primari dell'ospedale affinché non "si sentano soli - ha aggiunto - perché il loro ruolo è complicato". "Mi sono insediato - ha aggiunto - il 23 settembre ed ho incontrato tutti i rappresentanti istituzionali per affrontare le problematiche dell'ospedale. E' necessario non lasciarsi schiacciare dalle emergenze e bisogna dare risposte alla richiesta di salute dei cittadini. In realtà alcuni lavori sono già iniziati e stiamo a buon punto". "Il mio obiettivo - ha concluso - è quello della messa in sicurezza di tutto l'ospedale e per questo motivo ho chiesto alla Regione la somma di sei milioni di euro".

Ass. Spaziante “Sfascio ereditato”. "L'on. Angela Napoli richiama l'attenzione sui problemi dell'ospedale di Vibo Valentia nel giorno in cui la magistratura interviene con provvedimenti che tendono a tutelare la salute dei cittadini. Fa bene perché la condizione di quell'ospedale è gravissima e per attenuarne pericoli e difficoltà l'Assessorato alla salute sta facendo di tutto, come dimostrano anche i rigorosi interventi sulla sua direzione". Lo afferma l'assessore regionale alla Salute, Vincenzo Spaziante. "Colpisce però - aggiunge Spaziante - che l'on. Napoli non faccia riferimento alcuno al modo in cui la tragedia di quell'ospedale è nata e ai tempi durante i quali è cresciuta. L'ospedale di Vibo è diventato la metafora della malasanità in Calabria. Fermo restando che anche lì vi sono professionalità, mediche e non solo mediche di tutto rispetto, quella metafora è fondata. Ma quell'ospedale per grande parte della sua storia è stato diretto e gestito dalle forze che fanno parte del blocco politico di cui la on. Napoli è autorevole rappresentante. Sarebbe stato un bel gesto, coraggioso e utile anche all'intera Calabria, se la on. Napoli avesse ricordato lo sfascio che il centro sinistra ha ereditato in questo campo dalle precedenti giunte regionali di centro destra, se ci avesse suggerito cose vere ed efficaci che è possibile fare per rendere utilizzabile da parte dei cittadini un ospedale, consumato fino a essersi trasformato in una trama lisa sempre a un passo di drammatici strappi, soffocato da incurie, spinte clientelari, affari su cui sono aperte indagini. La situazione che sta esplodendo a Vibo, la on. Napoli è troppo accorta per non esserne pienamente consapevole, è antica di decenni. Invece di darci una mano nel merito suggerendoci cosa fare, la on. Napoli si vuol forse limitare a scaricare su di noi responsabilità così antiche nascondendo i veri protagonisti di tanto sfascio? La giunta ha riproposto, riprendendolo dal torbido delle vicende giudiziarie nelle quali era naufragato, il progetto per la costruzione del nuovo ospedale per una risposta radicale e alternativa ai moderni bisogni di salute di quell'ampia parte della Calabria, e tenta contemporaneamente di migliorare più che sia possibile la attuale situazione con interventi pressoché quotidiani. Ma forse ha ragione la on. Napoli e si può fare anche altro. Se lei riuscirà a suggerirci cosa, invece di limitarsi, lei come qualche altro in verità isolato esponente del contro sinistra, a rivolgere contro di noi le accuse che dovrebbero rivolgere alle gestioni del centro destra, gliene saremo veramente grati"

Cittadinanza Attiva “Non si è mosso nulla”: "E' l'ennesimo tassello sulla situazione dell'ospedale di Vibo Valentia (Iazzolino), che ci lascia pieni di rabbia. In due anni non si è mosso nulla e perdura una illegalità diffusa sulla quale, nonostante la morte di tre persone, sono dovuti intervenire i Nas". Lo afferma in una nota Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato riferendosi alla situazione dell'ospedale di Vibo. "Quanto avvenuto - dice Petrangolini - è la testimonianza dell'assoluta mancanza di una ordinaria attività di controllo sulla sicurezza, in una struttura tra l'altro già sotto l'occhio del ciclone e sulla quale, dunque, maggiore doveva essere la vigilanza e, se necessario, l'autodenuncia da parte dei dirigenti". Cittadinanzattiva chiede una riunione immediata del Comitato dei garanti del Commissario per l'emergenza sanitaria in Calabria per avere garanzie certe per il Pronto soccorso dell'ospedale di Vibo e alla Procura di vigilare per "scongiurare la prescrizione dei due processi di Federica Monteleone ed Eva Ruscio"

Già a gennaio 800 infrazioni. Già a gennaio scorso i carabinieri del Nas di Catanzaro, dopo un controllo straordinario disposto dal Ministero della Salute, riscontrarono nell'ospedale di Vibo Valentia circa 800 infrazioni. In quell'occasione i carabinieri denunciarono in stato di libertà 30 persone tra dirigenti e medici della struttura ospedaliera accusati a vario titolo di inosservanza delle norme tese a garantire la sicurezza e la salubrità nei luoghi di ricovero e di lavoro. Durante i controlli fu rilevata la presenza di impianti elettrici non a norma; l'omessa custodia di rifiuti sanitari a rischio infettivo; la mancanza di requisiti igienico-sanitari e strutturali; umidità e scarsa pulizia negli ambienti di lavoro; l'impraticabilità delle vie di fuga perché ostruite; la mancanza dei cartelli segnaletici di sicurezza; la non corretta tenuta dei registri di entrata ed uscita dei farmaci ad azione stupefacente.

 

 

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