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Sequestrati dai NAS reparti dell'ospedale di Vibo

 

I NAS sequestrano reparti dell’Ospedale di Vibo. Gravi carenze e pericoli. L’indagine dopo la morte di Federica. 33 avvisi di garanzia emessi

27 ott 08 I carabinieri hanno sequestrato i reparti di ortopedia, immunoematologia e pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia. I carabinieri hanno sequestrato anche l'impianto elettrico dell'intera struttura ospedaliera. Il provvedimento di sequestro in via di urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, non determinerà la sospensione delle prestazioni mediche nei reparti interessati Le indagini che hanno portato al sequestro dei reparti dell'ospedale di Vibo Valentia sono stati condotte dai Carabinieri del comando provinciale, del Nucleo antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Catanzaro, e del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria. Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha nominato custode giudiziale della struttura il commissario straordinario dell'azienda sanitaria provinciale, Rubens Curia. Nel provvedimento di sequestro è previsto che il commissario dell'azienda sanitaria dovrà garantire il normale proseguimento delle attività di assistenza ai malati e dovrà procedere, entro trenta giorni, all'adeguamento ed alla messa a norma delle strutture sequestrate.

Locali e strutture precarie. E' un quadro di carenze e di pericoli quello che emerge dalle indagini sull'ospedale di Vibo Valentia compiuta dai carabinieri. Dai controlli fatti nell'ultimo anno gli investigatori hanno riscontrato la presenza di locali e strutture in precarie condizioni igienico-sanitarie. Sono state trovate stanze senza finestre e senza prese d'aria, ambienti con umidità e muffe. Nelle trenta pagine del provvedimento di sequestro dei reparti dell'ospedale i magistrati della Procura di Vibo Valentia evidenziano anche come esiste il "pericolo di infenzioni". Uno dei principali problemi riscontrati riguarda l'impianto elettrico non a norma e privo della presa a terra. I carabinieri hanno trovato anche delle lastre di eternit nella centrale termica dell'ospedale. Sono state riscontrate anche delle perdite delle condutture idriche. Molte porte delle stanze dei reparti non consentono il passaggio delle barelle. Ci sono inoltre anche attrezzature mediche ed il registro delle sostanze stupefacenti non a norma. Tra le numerose violazioni i carabinieri hanno riscontrato anche l'illecito stoccaggio di rifiuti speciali.

33 avvisi di garanzia. Contestualmente al sequestro di alcuni reparti dell'ospedale di Vibo Valentia, è in corso anche la notifica di avvisi di garanzia a 33 persone indagate. Nei confronti delle persone coinvolte nell'inchiesta si ipotizzano a vario titolo una sessantina di ipotesi di reato che vanno dall'abuso d'ufficio ai reati specifici circa la sicurezza della struttura ospedaliera. Nel corso delle indagini, secondo quanto si è appreso, sono state riscontrate precarie condizioni igienico-sanitarie. Sono emersi problemi dal punto di vista strutturale ed in particolare anche per quanto riguarda l'impianto elettrico dei reparti sequestrati.

PG Spagnuolo “Gravi pericoli”. "Durante le indagini sono emerse gravissime e reiterate carenze che creano gravi pericoli per l'incolumità pubblica". Lo ha detto il Procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, circa il sequestro dei reparti dell'ospedale. "Il sequestro predisposto stamani - ha aggiunto - è un importante intervento deciso dai sostituti del pool creato per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Speriamo di acquisire ulteriori elementi di indagine che ci consentiranno di chiarire la situazione". "Dalle indagini - ha proseguito Spagnuolo - i carabinieri, con grande professionalità, hanno riscontrato delle situazioni gravi dal punto di vista igienico-sanitario. Il sequestro non incide dal punto di vista della cura dei pazienti perché le attività proseguiranno normalmente. Il commissario dell'azienda sanitaria, inoltre, entro 30 giorni dovrà provvedere all' adeguamento delle strutture".

Indagini scattate dopo morte Federica. Le indagini che hanno portato al sequestro dei reparti dell'ospedale di Vibo Valentia hanno avuto inizio dopo la morte di Federica Monteleone. Per la morte di Federica sono indagati nove persone per le quali la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo. La morte di Federica Monteleone è avvenuta nel gennaio del 2007 dopo alcuni giorni di coma a seguito di un black out durante un intervento di appendicectomia. Nel dicembre dello stesso anno è avvenuto il decesso di Eva Ruscio durante un intervento di tracheotomia d'urgenza dopo essere stata ricoverata per un ascesso alle tonsille. Nel settembre scorso, infine, sempre nell'ospedale 'Jazzolino' si è verificato un black out elettrico che però non ha provocato danni a persone.

 

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