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Fondi UE non spesi, il sud ha ancora 3.4 mld di euro
Fondi UE 2000-2006 non spesi, il sud deve ancora investire 3,4 miliardi di euro 22 ott 08 Le Regioni italiane del Sud entro la fine
dell'anno devono ancora spendere 3,437 miliardi di euro, ossia il
21,6% dei Fondi strutturali Ue di cui beneficiano per il 2000-2006.
Quelle del Centro-Nord invece, devono ancora giustificare il 15,3%
degli stanziamenti ricevuti, ossia 416 milioni di euro. Lo hanno indicato
fonti qualificate della Commissione europea, ricordando che la programmazione
dei Fondi strutturali 2000-2006 chiude il 31 dicembre mentre per il
regime di aiuti dei singoli paesi la scadenza è il 30 aprile.
In Italia, spiegano gli esperti europei, le Regioni in ritardo economico
del Mezzogiorno che rientrano nell'obiettivo 1 dei Fondi, possono
contare per il 2000-2006 su stanziamenti pari a 15,918 miliardi di
euro. Al primo ottobre scorso - in base ai dati in possesso alla Commissione
europea - le Regioni del Sud avevano effettuato pagamenti per 13,480
miliardi di euro. Considerando gli anticipi, queste regioni devono
ancora giustificare per l'appunto 3,437 miliardi. Il ritmo dei pagamenti
vede al primo posto la Calabria con l'81%, seguita dalla Puglia con
il 75,70% degli utilizzi, viene poi la Campania con il 72% e quindi
la Sicilia con il 70%. Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei Fondi
2000-2006 da parte delle Regioni del Centro-Nord, le fonti precisano
che devono essere ancora giustificati 416 milioni di euro (182 sono
anticipi) pari al 15,3% degli stanziamenti. Le regioni del Centro-Nord
che rientrano nell'obiettivo 2 dei Fondi strutturali 2000-2006, beneficiano
di 2,721 miliardi e hanno effettuato pagamenti per 2,487 miliardi
di euro. Hubner “Per l’Italia non è troppo tardi”. Per l'Italia "non è che sia troppo tardi": così ha reagito la commissaria europea alla politica regionale Danuta Hubner, rispondendo alla domanda su un eventuale rischio per l'Italia di perdere parte dei Fondi strutturali Ue 2000-2006, che vanno spesi e giustificati a Bruxelles entro la fine dell'anno. "Siamo il 22 ottobre e le richieste di pagamento da parte degli stati membri possono arrivare fino alle ore 24.00 del 31 dicembre" ha precisato ai cronisti la commissaria europea. In tutti i casi - ha proseguito - "l'Europa procede al 95% dei pagamenti in quanto il restante 5% lo riserva per il momento della chiusura dei conti con i singoli stati membri". L'Italia per la programmazione 2000-2006 - ha sottolineato Hubner - "non è ancora arrivata ad utilizzare il 95% degli stanziamenti, ma non è che sia troppo tardi". La procedura della chiusura dei conti, al termine di ogni programmazione finanziaria dell'Ue può durare molti mesi, precisano esperti comunitari, anche perché in molti casi si apre una procedura di contraddittorio con i singoli stati membri prima di versare loro il 5% dei fondi restanti. Le stesse fonti ricordano che su un programmazione così lunga è difficile per i grandi paesi membri giustificare il 100% degli stanziamenti e portano come esempio il periodo 1994-1999 quando la Francia effettuò pagamenti solo sull'85% degli impegni.
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