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Arrestato il boss Antonio Pelle

Arrestato il boss Antonio Pelle, il vero capocosca, si nascondeva in un bunker sotterraneo con 'erba' e telefonini

16 ott 08 La polizia ha arrestato il boss della 'ndrangheta Antonio Pelle, 46 anni, latitante dal 2007 e capo della cosca Pelle-Vottari di San Luca (Reggio Calabria). Pelle è stato bloccato nella Locride, nel corso di un servizio mirato, dal personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato. Antonio Pelle,era nascosto in un bunker, nelle campagne di Ardore, un centro della Locride, il capo dell'omonima cosca di San Luca arrestato stamattina dalla Polizia di Stato. La cosca Pelle-Vottari è contrapposta da anni al gruppo Nirta-Strangio nella cosiddetta "faida di San Luca". Scontro che è culminato il giorno di ferragosto del 2007 nella strage di Duisburg, in Germania, con l'uccisione di sei presunti affiliati della cosca Pelle-Vottari. L'operazione che ha portato all'arresto del latitante è stata coordinata dal dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese. Il nascondiglio di Pelle, secondo quanto riferito dagli investigatori, era sotterraneo e dotato di ogni confort. Antonio Pelle era latitante dall'agosto del 2007, quando si sottrasse all'arresto nell'ambito dell'operazione Fehida, fatta dalla polizia nell'ambito delle indagini sulla faida di San Luca e sulla strage di Duisburg. Secondo gli investigatori, Pelle, comunque, era già irreperibile per sottrarsi ad un'eventuale vendetta da parte della cosca avversaria.

Nel bunker aveva droga e telefoni. Nel bunker in cui si nascondeva il latitante Antonio Pelle gli agenti della Polizia di Stato hanno trovato diverse schede per telefoni cellulari e una mini piantagione di marijuana. Il covo e' composto da due stanze, in una delle quali il capo della cosca di San Luca coltivava un centinaio di piantine di marijuana. Altra documentazione è stata sequestrata ed è adesso al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria e del servizio centrale operativo della Polizia di Stato.

Il vero capo della cosca. "Antonio Pelle è il vero capo della consorteria omonima". A dirlo è stato il capo della squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, durante la conferenza stampa per illustrare l'operazione che ha portato all'arresto di Pelle. "Egli - ha aggiunto - è il capo di quello schieramento che ha portato all'omicidio di Maria Strangio nel Natale del 2007 e che ha suscitato la reazione delle cosche opposte culminata con la strage di Duisburg. Possiamo dire che Pelle è un capo in piena attività di comando". Pelle era nascosto in un bunker, con all'interno tutti i confort, la cui apertura era accessibile azionando un braccio meccanico posto all'interno della struttura. Stamani quando Pelle ha capito che la polizia aveva scoperto il nascondiglio ha aperto la botola ed è uscito con le mani alzate e senza opporre resistenza. Agli agenti che lo stavano arrestando ha detto "non sparate, mi chiamo Bellantoni"

Arrestato anche fiancheggiatore. Il proprietario del capannone all'interno del quale c'era il bunker dove si nascondeva Antonio Pelle è stato arrestato per favoreggiamento. Si tratta di Giuseppe Varacalli, 55 anni, di Ardore Marina. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamani negli uffici della Questura di Reggio Calabria. Il Questore, Santi Giuffré, ha detto che su tratta "di un risultato che testimonia un efficace sinergia tra le forze dell'ordine e la magistratura di Reggio Calabria. Siamo veramente contenti per il lavoro che stiamo svolgendo"

Pignatone fa un appello “La società faccia ciò che le compete”: "Io credo che a questo punto sia necessario fare un appello affinché anche il resto della società faccia quello che gli compete". Così ha commentato il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, intervenendo alla conferenza stampa svoltasi in Questura dopo l'arresto del boss Antonio Pelle, 46 anni, di San Luca, bloccato la scorsa notte in un bunker sotterraneo a Marina di Ardore. "E' una settimana - ha detto il Procuratore - veramente eccezionale: Gioia Tauro, con gli arresti dei Piromalli e l'emergere dei rapporti tra 'ndrangheta politica e pubblica amministrazione; la seconda grande operazione, quella condotta dai carabinieri del comando provinciale contro decine di spacciatori e trafficanti di sostanze stupefacenti in tutta la provincia di Reggio Calabria, e adesso, la cattura di un importante latitante come Antonio Pelle''

Procuratore Grasso “Complimenti alla Polizia”. ''L'arresto del latitante Antonio Pelle, pericoloso capo della cosca Pelle-Vottari di San Luca, può portare a rafforzare i rapporti con i colleghi tedeschi impegnati anche loro nella lotta alla 'ndrangheta''. Lo dice il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, commentando la cattura del latitante Antonio Pelle avvenuta stamani in un bunker nella locride da parte degli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco. Il capo della Direzione nazionale antimafia ha chiamato il capo della Polizia, Antonio Manganelli, per complimentarsi dell'operazione. Congratulazioni ha poi rivolto anche al questore di Reggio Calabria, Santi Giuffré, e al capo della squadra mobile, Renato Cortese.

Marmo a Duisburg per armi per Pelle. Una delle vittime della strage di Duisburg, Marco Marco, si reco' in Germania per acquistare un fucile d'assalto ed un'auto blindata richieste da Antonio Pelle, arrestato stamani dalla polizia. Pelle, secondo i magistrati della Dda di Reggio Calabria, aveva commissionato l'auto ed il fucile per compiere un vero e proprio assalto in grande stile ai vertici della cosca opposta Strangio-Nirta e colpire Giovanni Luca Nirta, considerato dagli avversari il responsabile di una serie di delitti compiuti dopo l'omicidio della moglie, Maria Strangio. La donna venne assassinata il giorno di Natale del 2006. La strage di Ferragosto 2007 in Germania fu la risposta eclatante a quell'omicidio. Nell'auto di Marmo fu trovata la ricevuta di una caparra di 300 euro rilasciata come acconto per l'acquisto di un furgone blindato Peugeout. La ricevuta conferma, secondo i magistrati reggini, quanto detto da Marco Marmo al fratello Achille in una conversazione telefonica che fu intercettata e nella quale, facendo riferimento alla "mamma", si diceva che "la macchina te l'ho presa e abbiamo tre settimane di tempo per ritirarla che gli ho lasciato la caparra e che non mi bastavano i soldi. Lei sa che macchina è".

A settembre fu arrestato Ciccio Pakistan. Dopo l'arresto di Antonio Pelle si va assottigliando la lista dei latitanti coinvolti nella faida di San Luca. Il 17 settembre scorso, infatti, i carabinieri hanno arrestato Francesco Pelle, detto 'Ciccio Pakistan', mentre era ricoverato in una clinica a Pavia. Pelle era ricercato per la strage di Natale a San Luca nella quale rimase uccisa Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, ritenuto uno dei capi dell'omonima cosca, e tre persone, tra le quali un bambino di cinque anni, rimasero ferite. Attualmente tra gli elementi di spicco che compaiono nella lista dei latitanti per la faida ci sono anche i cugini Giovanni e Sebastiano Strangio, rispettivamente di 29 e 33 anni. Entrambi sono considerati dagli investigatori come gli elementi di spicco della cosca Strangio detta "Iancu", tra le più radicate e pericolose di San Luca. Giovanni Strangio è, in particolare, ritenuto l'autore della strage di Duisburg nella quale furono uccise sei persone considerate dagli inquirenti vicini ai Pelle-Vottari.

Presidente Schifani “Batteremo il crimine”. ''L'arresto di Antonio Pelle dimostra l'importanza della battaglia contro la criminalità organizzata. Si può fare e ci riusciremo". Lo ha detto a Locri il presidente del Senato, Renato Schifani. "L'arresto di Pelle - ha aggiunto Schifani - è un fatto importante. Ringrazio magistratura e forze dell'ordine che hanno consentito l'arresto del latitante. La nostra presenza oggi qui a Locri è anche la dimostrazione della nostra vicinanza e del nostro ringraziamento nei loro confronti"

Le congratulazioni del Ministro Maroni. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, per l'importante operazione condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio centrale operativo della polizia di Stato che ha portato all'arresto del boss della 'ndrangheta Antonio Pelle, latitante dal 2007.

Sottosegretario Mantovano “Cosche indebolite”: Con l'arresto di Antonio Pelle, "per il cui felice esito esprimo stima e gratitudine al capo della Polizia Antonio Manganelli e al questore di Reggio Calabria Santi Giuffré, la 'ndrangheta viene ulteriormente indebolita dopo gli arresti dei giorni scorsi che hanno assicurato alla giustizia elementi di spicco del sodalizio dei Piromalli''. Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. "L'arresto di Pelle, latitante dal 2007 e capo dell'omonima cosca di San Luca coinvolta nella faida contro il gruppo dei Nirta-Strangio, nell'ambito della quale è maturata la strage di Duisburg dell'agosto 2007 - prosegue Mantovano - segue l'importante successo colto dalle forze dell'ordine nel mese scorso, quando a Pavia rintracciarono il latitante Francesco Pelle"

Calipari “Arresto assai importante”: "L'arresto di Antonio Pelle costituisce un importante risultato". Lo afferma in una nota la parlamentare del Pd, Rosa Villecco Calipari. "Il merito - aggiunge - va ascritto alle capacità delle forze dell'ordine in generale, della Dda di Reggio Calabria e della magistratura che ringraziamo per la serietà e l'efficienza con cui operano in difesa della legalità. Tuttavia, il buon esito dell'operazione è soddisfazione di breve durata poiché sappiamo quanto profonda sia la presenza della malavita organizzata non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei, come dimostra la mattanza di Duisburg". "Dobbiamo - prosegue Villecco Calipari - fronteggiare una sfida complessa, ci troviamo, infatti, di fronte ad un fenomeno che si articola a livello internazionale mantenendo, al tempo stesso, strettissimi rapporti con il territorio a livello locale. Servono quindi maggiori risorse, cosa che a questo governo pare non interessare, visto che ha tagliato quasi tre miliardi di euro al comparto sicurezza".

Santelli “Nuove chances di vittoria”. L'arresto del boss Antonio Pelle "é un segnale, forse, che esistono nuove chances di vincere la criminalità organizzata in Calabria": a sostenerlo è l'on. Jole Santelli, responsabile sicurezza di Forza Italia "Il nuovo colpo inferto alla 'ndrangheta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dallo Sco - sostiene Santelli, vice presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera - che ha consentito l'arresto del latitante, capo della cosca Pelle-Vottari di San Luca, deve ricevere il nostro più sentito ringraziamento. A nome della Calabria sana, che mi onoro di rappresentare in Parlamento, non posso che congratularmi per il nuovo, importante successo della nostra Polizia di Stato, con il capo della squadra mobile reggina Renato Cortese e con il capo dello Servizio centrale Operativo della polizia Raffaele Grassi". "Una felice coincidenza - prosegue Santelli - ha voluto che questo importante arresto avvenisse nel giorno della commemorazione per il terzo anniversario del vile assassinio del Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno".

D. Bianchi “Lotta crimine primo obiettivo”. ''La lotta ed il duro contrasto alla criminalità organizzata è l'obiettivo primo da conseguire nella nostra Regione". Lo afferma la senatrice del Pd, Dorina Bianchi. Facendo riferimento all'arresto di Antonio Pelle la senatrice del Pd ha poi evidenziato che "un lavoro straordinario quello fatto dalla magistratura e dalle forze dell'ordine che deve essere aiutato da leggi che contrastino attivamente il crimine organizzato, che in Calabria è una vera e propria emergenza". "Questa incessante azione di contrasto - conclude - ripristina il senso diffuso di legalità e di affidabilità nei confronti dello Stato, di cui tanto necessita la popolazione calabrese".

De Sena: impeccabile lavoro di contrasto. ''L'arresto del boss della 'ndrangheta Antonio Pelle, latitante dal 2007 e capo della cosca Pelle - Vottari, dimostra come magistratura e forze dell'ordine continuino incessantemente ed in maniera impeccabile il lavoro di contrasto alla criminalità organizzata che affligge il territorio calabrese". A sostenerlo è il senatore del Pd, Luigi De Sena. "L'azione di bonifica del territorio - prosegue De Sena - dalla presenza invasiva e pervicace delle cosche e l' impedimento che si pongano in essere episodi di latitanza 'storica' favorisce il processo di risanamento della realtà calabrese, attestando la vicinanza delle istituzioni alla nostra regione". "Operazioni brillanti come questa - sostiene ancora il parlamentare - mirano a ripristinare condizioni di sicurezza, legalità e, soprattutto, civiltà alle genti di Calabria. Esprimo le mie più vive congratulazioni a tutto il personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato".

Minniti “Caduto altro capo storico cosca”. "Con la cattura di Antonio Pelle è caduto un altro dei capi storici della 'ndrangheta''. Lo afferma il Ministro dell'Interno del governo ombra, Marco Minniti. "Dopo la strage di Duisburg, uno dopo l'altro, i boss - aggiunge - della mafia di San Luca vengono assicurati alla giustizia. E' la risposta che avevamo promesso. I miei complimenti, il ringraziamento di tutti, al capo della polizia prefetto Antonio Manganelli, alla Questura e alla Squadra Mobile di Reggio, per il lavoro che stanno svolgendo in Calabria".

Napoli “Un tassello importante contro il crimine”. ''L'arresto di Antonio Pelle è un ulteriore importante tassello nel contrasto al crimine organizzato". Lo afferma il deputato del Pdl, Angela Napoli. "La cattura - aggiunge - di Pelle, frutto di pregevole capacità investigativa, pone fine ad una latitanza, divenuta ancora più preoccupante dopo la strage di Duisburg, gestita peraltro vicino a casa e con i noti confort". "Ritengo - prosegue Napoli - che i risultati conseguiti, in particolare in questi ultimi giorni, dalle Forze dell'Ordine tutte e dalla DDA di Reggio Calabria, sull'intero territorio della provincia reggina, contribuiscano a sensibilizzare positivamente i cittadini tutti, chiamati, alla luce della fattiva presenza dello Stato e dello sforzo che si sta ponendo in essere contro la 'ndrangheta, ad unirsi nel combattere questo male che fino ad oggi ha impedito lo sviluppo legale della Calabria''.

Loiero “Arresto che da fiducia”. "L'arresto di un latitante come Antonio Pelle, indicato come capo di uno dei clan in guerra a San Luca, è un duro colpo alla criminalità organizzata che può servire a ridare fiducia alla gente perbene". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. Loiero ha voluto congratularsi con tutti coloro che hanno partecipato all'arresto: "E' stato un lavoro straordinario di cui va dato merito in primo luogo al capo della squadra mobile reggina Renato Cortese e del capo dello Servizio centrale Operativo della polizia Raffaele Grassi". "Mi fa piacere - ha aggiunto Loiero che la cattura del capoclan sia avvenuta nel giorno in cui si commemora la tragica fine di Franco Fortugno, ucciso da sicari mafiosi. La Locride e la Calabria devono trovare in loro la forza di reagire per scrollarsi di dosso l'oppressione mafiosa e mi auguro che la società civile faccia proprio l'appello a reagire del procuratore distrettuale Giuseppe Pignatone, abbia una reazione forte che in questi anni spesso è mancata"

 

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