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Imprese bersaglio della ndrangheta

 

80 imprese impegnate di grandi opere bersaglio della ndrangheta in Calabria

24 ott 08 Ottanta attentati, solo nell'ultimo periodo, sono stati compiuti ai danni di imprese impegnate in grandi opere e che non si sono piegate ai ricatti della 'ndrangheta. Il dato e' contenuto in uno studio realizzato dalla Fillea-Cgil nazionale presentato oggi, a Lamezia Terme, nel corso di un convegno su infrastrutture, sviluppo e legalità nelle zone a maggiore infiltrazione della criminalità organizzata nel quale si evidenzia la necessità di "rafforzare la presenza dello Stato nel territorio". Lo studio della Fillea parte dal gap infrastrutturale "che fa dell'Italia il fanalino di coda in Europa sia per realizzazione di ferrovie che di rete autostradale e metropolitane" per sottolineare la necessità di colmare questo divario tra l'Italia ed il resto dell'Europa e tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese. Le grandi opere, dunque, sono viste come opportunità di crescita e di sviluppo del Sud purché, sottolinea la Fillea "siano garantite trasparenza, legalità e qualità, rinsaldando il legame tra lo Stato e le sue articolazioni, le istituzioni locali, la società civile, gli imprenditori onesti, affermando regole certe sugli appalti e sulla realizzazione delle opere, garantendo i diritti e le tutele, la sicurezza e la dignità del lavoro". Lo studio evidenzia la "nuova offensiva delle cosche nei confronti dello Stato e delle imprese che operano nei cantieri. Sono stati più di 80 gli attentati ad imprese ed in uno sono stati incendiati gli alloggiamenti dei lavoratori, sfiorando la tragedia".

Loiero “Criminalità pretesto per fuga”. "E' vero che da noi c'é la criminalità organizzata, ma spesso diventa un pretesto per scappare. E' lo Stato che deve aiutarci e mettere le ditte nelle condizioni di lavorare". A dirlo è stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, intervenendo, a Lamezia Terme, al convegno della Fillea-Cgil su infrastrutture, sviluppo e legalità. "La criminalità - ha aggiunto - è dappertutto. Ci sono collusioni e non mi meraviglio che ci siano intimidazioni. Ma se le ditte vanno via qui restano infrastrutture inadeguate ed arretrate. E questo problema è un problema che si deve porre lo Stato". Loiero riprendendo i dati citati nello studio della Fillea sull'impiego di risorse delle Legge Obiettivo per le grandi opere al sud, ha sostenuto che "i dati sono quelli che sono. Quello che stabiliva la Legge Obiettivo era una grande cifra e su di essa sono state fatte campagne elettorali. Oggi il dato che abbiamo è che è stato destinato solo il 29% che, tendenzialmente, alla fine del 2012 non sarà più del 20%". "Tutti questi fattori negativi che imprigionano la vita della Calabria in particolare e quella del Sud in generale - ha sostenuto Loiero - costituiscono anche un elemento per abbandonare il Sud". "Abbiamo un governo nazionale -ha proseguito Loiero - che è stato molto più feroce contro gli immigrati che contro la criminalità organizzata". "Un anno e mezzo fa - ha sostenuto Loiero - descrissi a Prodi quale era la situazione in Calabria, che, nonostante gli interventi, registra ancora emergenze. Da noi, rispetto alla Sicilia, non c'é una società civile ricettiva, che reagisce. Inoltre l'organizzazione della criminalità calabrese è diversa da quella siciliana. Da noi c'é una realtà dinastica, difficilmente si tradisce un parente. E' necessario effettuare un lavoro di intelligence". Parlando di sanità, Loiero ha rivolto un invito a "riflettere su quanto sta accadendo all'azienda sanitaria di Locri. Mi chiedo e vi chiedo: è possibile pagare un prodotto 650% in più di quanto costa acquistandolo da un'Azienda vicina? Ecco perché anche sulla sanità dobbiamo darci una regolata. Noi stiamo tentando di farlo. Siamo alla vigilia di cose importantissime".

Opere al sud ferme, Governo inadempiente. Le "tanto pubblicizzate grandi opere, soprattutto al Sud, sono ferme". E' quanto sostiene la Fillea Cgil nazionale in un proprio studio presentato oggi a Lamezia nel corso di un convegno sulle infrastrutture nel quale parla di "promesse non mantenute" da parte del Governo. Alle otto regioni meridionali, afferma la Fillea, "era stato promesso che la Legge Obiettivo avrebbe destinato un flusso finanziario annuo pari al 40% dell'ammontare complessivo dei finanziamenti disponibili nel decennio, ma in realtà, ad oggi, per l'insieme dei progetti del sud sono destinate risorse pubbliche pari solamente al 29,94%". Al contrario, "ben oltre metà dei fondi disponibili (56,61%) sono stati già impegnati per le regioni del Nord". Tra l'altro, degli oltre 237 miliardi totali previsti "sono disponibili al momento solo poco più di 100 milioni, meno della metà". Lo stesso discorso, dice la Fillea, può essere fatto per quanto riguarda il Piano delle opere prioritarie, decise anche a seguito della sottoscrizione degli accordi tra il ministro delle Infrastrutture ed i presidenti delle Regioni. La Fillea chiede quindi al Governo un impegno concreto: "garantire la certezza per le risorse allocate e iscritte ai bilanci della Finanziaria 2008-2011 (peraltro già distolti dal Disegno di Legge per la Finanziaria del 2009); un impegno sulla finanziaria per la prosecuzione dell'intero Piano per le Opere prioritarie; la riattivazione della 'cabina di regia' per monitorare l'andamento degli affidamenti e le disposizioni finalizzate alle risorse finanziarie".

Anas: “Lavori lunghi per intimidazioni e costi in aumento”. "I continui atti di intimidazione da parte della criminalità organizzata e il fortissimo incremento dei prezzi delle materie prime rischiano di rallentare i lavori in corso nel Mezzogiorno". A sostenerlo è stato Salvatore Tonti, responsabile dell'Ufficio speciale dell'Anas per la Salerno-Reggio Calabria, intervenendo al convegno della Fillea Cgil. "Tra il 2007 e il 2008 nei cantieri calabresi dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della statale 106 - ha aggiunto - si sono verificati ben 90 attentati o atti intimidatori, con minacce ad operai, incendi dolosi di mezzi di cantiere, rinvenimenti di materiale incendiario e di pallottole". Per quanto riguarda la questione prezzi, Tonti ha espresso l'apprezzamento dell'Anas per il recente decreto legge del Governo, che rappresenta "un primo importante passo in avanti per evitare il blocco delle realizzazioni di opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo del Paese". Tonti ha quindi sostenuto che "solo lavorando tutti assieme, come afferma il presidente Pietro Ciucci, si può vincere la sfida della legalità e della lotta ad ogni forma di malaffare nei cantieri e nel sistema dei subappalti". "In questo contesto - ha aggiunto - è fondamentale il ruolo dei sindacati e dei lavoratori, per il contributo prezioso che possono dare in termini di proposte, di azioni concrete, di collaborazione attiva all'opera di denuncia dei tentativi di infiltrazione". Tonti ha ricordato che "nelle regioni del Sud l'Anas è impegnata tra lavori in corso o in fase di cantierizzazione con investimenti complessivi per 8,7 miliardi di euro. In particolare oltre 4,4 miliardi di euro riguardano l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e circa 1,5 miliardi di euro la statale 106". Sulla A3 i lavori ultimati, in corso e in appalto riguardano circa 360 km (82% dell'autostrada), dei quali circa 190 km aperti al traffico e oltre 170 km in esecuzione o in fase di gara. "L'obiettivo che Ciucci ha fissato - ha sostenuto Tonti - è quello di completare l'autostrada entro il 2012-2013. Ovviamente purché siano mantenuti da parte dello Stato i flussi finanziari necessari". Quanto alla lotta per la legalità, Tonti ha affermato che "l'Anas, sotto la guida di Ciucci, ha intrapreso da tempo, con assoluta decisione, un percorso di forte integrazione e collaborazione con tutte le istituzioni interessate alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei cantieri e nel sistema dei subappalti, in linea con le direttive impartite dal ministero delle Infrastrutture e in piena sintonia con il Comitato di Coordinamento Alta sorveglianza sulle Grandi Opere, istituito presso il Ministero dell'Interno". In questa strategia rientra la stipula di appositi "protocolli di legalità". "Abbiamo sottoscritto - ha spiegato - 10 protocolli di legalità per grandi lavori e 6 per lavori ordinari. In Calabria sono stati sottoscritti una serie di protocolli sui lavori dell'autostrada e della statale 106 con le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Queste nuove forme di normazione delegificata saranno presto estese ad altre opere quale la Trasversale delle Serre. Stiamo anche pensando di anticipare gli obblighi previsti dai protocolli di legalità già nei capitolati di appalto dei prossimi lavori che saranno mandati in gara". Uno degli elementi fondanti dei Protocolli è l'obbligo per le imprese appaltatrici o per i Contraenti Generali di comunicare, prima della stipula dei contratti, alle Prefetture e all'Anas i dati anagrafici di tutte le ditte aggiudicatarie degli affidamenti, subcontratti e dei subaffidamenti. L'esito positivo delle verifiche antimafia può portare all'esclusione automatica delle ditte coinvolte. Il protocollo obbliga anche l'appaltatore ad informare la Prefettura e l'Anas di ogni tentativo di estorsione. L'Anas ha anche istituito un'Unità legalità e trasparenza. "Attraverso questa Unità - ha detto Tonti - stiamo realizzando una banca dati a livello centrale, contenente le informazioni più rilevanti sulle aziende, con particolare riferimento agli aspetti, tipici ed atipici, rilevatori di possibili infiltrazioni mafiose. L'Anas ha anche organizzato appositi stage a Catanzaro destinati alle forze dell'ordine, per una maggiore conoscenza della realtà di alcuni cantieri della statale Ionica. Pensiamo di estendere l'iniziativa anche ad altri cantieri sia della statale che della Salerno-Reggio"

Necessario spendere bene risorse per le infrastrutture. Il sud soffre di un gap infrastrutturale che va colmato ed in questo contesto "emerge con chiarezza la questione del finanziamento, della certezza, delle procedure e della effettiva praticabilità delle infrastrutture". A sostenerlo è stato il segretario generale della Fillea Walter Schiavella al convegno organizzato dal sindacato su infrastrutture, sviluppo e legalità. "La legalità - ha aggiunto - è il tema che dobbiamo prendere in esame se vogliamo spendere bene le risorse che ci sono e dare certezza su quelle che verranno. E' necessario rimettere a sistema un quadro strategico". "Quello della legalità nei cantieri - ha sostenuto il responsabile del Comitato di coordinamento alta sorveglianza delle grandi opere, Bruno Frattasi - non è un affare solo del Ministero dell'Interno, ma impegna tutto il Governo. Abbiamo fatto e stiamo facendo numerosi protocolli ma dobbiamo capire cosa fare per non farli diventare gabbie vuote. Bisogna trovare equilibrio tra speditezza dei lavori e accertamenti antimafia". Secondo il segretario nazionale della Cgil Vera Lamonica "il Mezzogiorno è scomparso. I dati del disastro che si sta consumando sono sotto gli occhi di tutti. Il rallentamento di quei programmi, che pur avevamo ritenuto insufficienti, rappresenta un segnale chiaro. C'é in atto, per effetto delle scelte fatte, un isolamento del Mezzogiorno anche dall'Europa. Anche in Europa deve essere inserito un rilancio su come si debbano creare nuove infrastrutture e si utilizzano le risorse stanziate". "La legalità - ha sostenuto, ancora, Schiavella - non va ridotta ad una sola parte di un problema complesso ma affrontata dal versante delle regole dello Stato". "Posto il raggiungimento di quell'obiettivo - ha proseguito - bisogna affrontare quello della battaglia. Si deve intervenire sul tema degli appalti e degli strumenti di regolazione. L'altra questione della legalità è quella dei controlli. Se c'é una legge questa deve essere esigibile. Qui il ruolo dello Stato diventa fondamentale. Le attività di contrasto vanno sostenute. Bisogna realizzare un'azione di infrastrutturazione del Paese non solo perché è carente, ma anche perché è una strada per uscire da questa fase congiunturalmente sfavorevole. E' necessario spendere bene le risorse che ci sono ed accelerare le procedure per appaltare le opere che dovranno essere fatte. Intanto, comunque, sarebbe una cosa buona se riuscissimo a spendere bene le risorse che ci sono". Frattasi, parlando della Stazione unica appaltante varato dalla Regione, si è detto d'accordo, anche se, ha aggiunto, "ho qualche dubbio sul fatto che regga il tema della responsabilità etica delle imprese pure se lo ritengo un fattore importante. Noi speriamo di dare al sistema una sterzata anche se non è semplice perché il sistema è bloccato". "L'antimafia - ha proseguito - non passa soltanto per i protocolli ma anche attraverso gli accessi ispettivi. In Calabria su tre grandi opere abbiamo effettuato diversi accessi e sono state escluse alcune ditte". Vera Lamonica ha sottolineato come "non c'é nessuno, nel Paese, che non riconosca che il deficit infrastrutturale che ha tutta l'Italia è uno degli elementi di debolezza strutturale che fa sì che la crisi che oggi imperversa nel mondo ricada in Italia in maniera più forte". "Ci sono state - ha proseguito - sottrazioni di risorse per il Mezzogiorno e che, probabilmente, sono state spostate al nord. Dobbiamo chiedere che vengano utilizzate per il Sud. Dobbiamo far comprendere e rendere chiaro che il Mezzogiorno deve essere la chiave di lettura entro la quale collocare le grandi questioni del Paese. Tanti problemi del Mezzogiorno si risolveranno quando diventeranno contraddizioni vive di tutto il Paese". "La lotta all'illegalità - ha sostenuto Lamonica - è un fatto di sistema. Ci sono state ottime operazioni di polizia ma i tagli alla sicurezza gridano vendetta. La mafia non è solo militare. E' una zona grigia talmente ampia entro la quale ignoriamo cosa possa avvenire. Le aziende che adottano il lavoro nero non sempre sono mafiose ma è certo che aiutano il contesto dell'illegalità. La filiera della legalità non può avere buchi ed invece attualmente ne ha diversi. Ci vuole un'azione sinergica capace di mettere insieme tutto questo e creare grandi alleanze politico-sindacali per evitare che ciò accada. Bisogna impedire che le imprese mafiose che entrano nei cicli degli appalti ne abbiamo, poi, il monopolio". "La Regione - ha concluso Lamonica - una cosa buona l'ha fatta ed è l'istituzione della stazione unica appaltante affidata ad un magistrato. Adesso dobbiamo capire come questo strumento venga utilizzato al meglio". Al convegno, coordinato dal responsabile della sede calabrese dell'Ansa, Filippo Veltri, hanno partecipato, tra gli altri, Emilio Maccarrone, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, il segretario Fillea nazionale Macchiesi, il segretario generale della Cgil della Calabria Genco, l'Ance, l'ingegnere Salvatore Tonti, responsabile dell'Ufficio Speciale dell'Anas per la Salerno-Reggio Calabria.

 

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