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Il Vescovo di Rossano guida la protesta per la ss106

 

Il Vescovo di Rossano guida la protesta contro la ss 106 “Mobilitiamoci”

12 nov 08 "Nonostante si parli di progetti ed appalti, sulla statale 106 non si vede nulla. Dobbiamo mobilitarci tutti". Lo ha detto l'Arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Santo Marcianò, riferendosi alla situazione della statale 106. "La 106 resta - ha aggiunto - la strada della morte. Una strada che tutti conoscono - ha aggiunto - e che tutti sono costretti quotidianamente a percorrere. Alle tante denunce non stanno seguendo i fatti. Non si riesce ad accogliere il grido implorante delle popolazioni: la 106 non è strada praticabile. Facciamo qualcosa". "Dobbiamo - ha proseguito - continuare a denunciare la situazione di emergenza che vive questa strada. Forse tutti i paesi che si affacciano sulla 106 dovrebbero mobilitarsi. Facciamo qualcosa. Il mio non vuole essere un incitamento. Ma qualcosa bisogna inventarsi. Mi auguro che qualcuno ci pensi"

Meduri “Il Governo rifinanzi i lavori”. "L'accorato appello che mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati, sempre attento alle tematiche sociali, lancia oggi sulla statale 106 non può essere lasciato cadere nel vuoto". Lo afferma Luigi Meduri, ex sottosegretario alle Infrastrutture. "Si attivi il governo Berlusconi - aggiunge - a ripristinare già nella seduta del Cipe del 21 novembre i finanziamenti che il governo Prodi aveva destinato al tratto dell'alto Ionio e la strada statale 106". "Ricordo a tutti - afferma Meduri - che era stato firmato e definito un accordo tra il presidente Loiero ed il ministro Di Pietro per la ripartizione dei fondi ex Fintecna relativi al ponte sullo Stretto. Questo accordo prevedeva assieme ad altre opere importanti per la regione, un rilevante intervento per la strada statale 106 e l'Anas aveva già attivato i meccanismi per chiudere definitivamente questa partita. Non appena il governo é cambiato quei fondi sono stati revocati ed utilizzati per altro". "Una grave ingiustizia - conclude Meduri - nei confronti della Calabria che aggiunta all'eliminazione dell'importante risorsa per le strade provinciali, ha di fatto bloccato le possibilità di sviluppo della nostra regione".

 

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