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Scorie tossiche Crotone, analisi nella norma

 

Scorie tossiche a Crotone, arrivano le analisi Arpacal: acqua e aria nella norma. Nessun allarme in zona scuole

12 nov 08 Le analisi effettuate a Crotone su campioni di acqua prelevati da fontane rifornite dall'acquedotto "non hanno mostrato concentrazioni di alcun parametro chimico analizzato superiore ai valori stabiliti dalla normativa vigente". E' quanto sostiene l'Arpacal (l'Agenzia regionale per l'ambiente) nella relazione fatta dopo le analisi preliminari effettuate a seguito dell'inchiesta della Procura. Anche le analisi di radioattività, afferma l'Arpacal, "non hanno dato risultati difformi da quanto stabilito per norma. Il contenuto di metalli pesanti, inoltre, è nettamente inferiore ai limiti posti per le acque da considerarsi inquinate". I campioni di acqua sono stati prelevati in vari siti. Il monitoraggio della radioattività ambientale, effettuato in 14 siti della città, ha portato l'Arpacal a concludere che "le rilevazioni hanno consentito di accertare che tutti i siti ispezionati (sia all'esterno che all'interno), sottoposti ad analisi radiometrica campale, non hanno presentato emissioni di radiazioni ionizzanti tali da apportare variazioni ai livelli del fondo naturale di radiazione dei luoghi. I risultati delle misure radiometriche effettuate in laboratorio evidenziano soltanto la presenza di radionuclidi di origine naturale". Infine, il campionamento dell'aria nella zona della scuola S.Francesco, per il particolato e le polveri sottili, ha evidenziato che per quanto riguarda i "metalli normati dalla legge, piombo, arsenico, cadmio e nichel i valori misurati sono attestati al di sotto dei limiti fissati dalla normativa vigente. I metalli per i quali attualmente non esiste un riferimento legislativo in aria sono comunque al di sotto".

Nessun allarme in zona scuole. Il monitoraggio preliminare compiuto nella zona della scuola S.Francesco di Crotone, uno dei luoghi sequestrati dalla Procura per la presenza nel sottosuolo di scorie tossiche, ha evidenziato che "non ci sono motivi di allarme". Lo ha affermato il direttore del dipartimento provinciale Arpacal (l'Agenzia regionale per l'ambiente) di Crotone, Teresa Oranges, incontrando i genitori dei ragazzi. "Ad oggi - ha affermato Teresa Oranges - rispetto alle matrici ambientali analizzate nel corso di questo monitoraggio preliminare, non ci sono motivi di allarme. I bambini della scuola S. Francesco di Crotone non hanno respirato aria malsana, né tantomeno bevuto acqua inquinata. E nella zona non risultano valori di radiazioni del territorio". Teresa Oranges ha spiegato i risultati del monitoraggio preliminare, realizzato in queste settimane, delle matrici ambientali potenzialmente inquinate da conglomerato idraulico catalizzato (Cic). I dati, che saranno costantemente aggiornati non appena ottenuti nuovi risultati analitici, sono già consultabili sul sito web dell'Arpacal, all'indirizzo www.arpacal.it. I dati sono già stati trasmessi all'assessore regionale all'Ambiente, al Comune ed alla Provincia di Crotone. La task force, istituita dal direttore generale dell'Arpacal, Vincenzo Mollace, nell'immediatezza dei fatti emersi dall'indagine della Procura, ha subito svolto gli accertamenti sui luoghi interessati dando così i primi risultati analitici. "Riteniamo di dare così il nostro contributo, come ente tecnico-scientifico della Regione - ha sostenuto Mollace - all'individuazione dei fattori di pressione ambientale che insistono su quel territorio, informando la popolazione e le istituzioni su tutti i risultati acquisiti, non appena refertati ufficialmente".

Minerali fosfatici sotto la Questura? Minerali fosfatici sono stati trovati sotto il piazzale della Questura di Crotone. Lo scrive il bisettimanale "Il Crotonese". Il materiale, sul quale sono stati disposti accertamenti per verificare se possa trattarsi di fosforite, un minerale che contiene uranio 238, è stato trovato nel corso dei carotaggi disposti in seguito all'inchiesta della Procura che ha portato al sequestro di 18 siti nei quali sono state utilizzate scorie tossiche prodotte dalla Pertusola Sud come materiale per i sottofondi stradali. Dal carotaggio, a circa mezzo metro di profondità, scrive il giornale, "sono venute fuori anche pietre di colore grigio-celeste che hanno fatto subire pensare alla fosforite, la materia prima che l'ex Montedison importava dal Marocco per la produzione dell'acido fosforico. Dicono che si tratti di fosforite, anche se è più verosimile pensare che siano scorie del forno fosforo, quelle che per anni sono state utilizzate come sottofondo per il manto stradale e riempimenti vari". La rottura delle pietre per effetto della perforazione, scrive "Il Crotonese" ha prodotto un fumo. "'Mi sono ricordato di quando bambini andavamo sul porto, raccoglievamo gli scarti della fosforite durante lo scarico delle navi e le rompevamo per vedere uscire il fumo', ha raccontato un tecnico - scrive il giornale - mentre un altro sosteneva che si tratta di scorie della lavorazione di minerali fosfatici, le pietre grigio-celeste, appunto, sulle quali è stata costruita mezza città moderna"

Il procuratore Mazzotta non parla. "Non parlo delle indagini". Il procuratore di Crotone, Raffaele Mazzotta, non ha voluto commentare la notizia del ritrovamento, nel sottosuolo della Questura, di materiale che potrebbe essere fosforite. "Sono molto rigido per quanto riguarda le indagini preliminari - ha aggiunto - e non posso dare alcuna notizia. Quando avrò il quadro chiaro darò le notizie opportune".

 

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