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Immigrazione: La Bossi-Fini penalizza la Calabria
La Bossi-Fini penalizza la Calabria 03 nov 08 "La proposta, lanciata dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, di sospendere gli effetti della legge Bossi-Fini per i prossimi due anni, avrebbe effetti positivi anche in Calabria sia sul piano economico sia su quello sociale". Ad affermarlo, in una nota, é il segretario regionale della Cgil, Massimo Covello. "Sono migliaia, anche nella nostra regione - prosegue Covello - i lavoratori immigrati a rischio espulsione per la perdita del posto di lavoro a causa della crisi dilagante. Proprio la nostra regione che, come ha rilevato il XVIII rapporto statistico presentato nei giorni scorsi a Catanzaro dalla Caritas sui migranti, nonostante mille contradizioni, è diventata ormai non solo terra di transito ma luogo di presenza strutturata e sempre più protesa verso l'integrazione, ha bisogno di dare certezza di diritto e di tutela a questi nostri concittadini". "Molte comunità locali - prosegue il segretario regionale della Cgil - hanno iniziato a seguire lo straordinario esempio di Riace comprendendo come sostiene il sindaco di quel Paese Domenico Lucano che :'la convivenza e l'integrazione è una opportunità per tutti, per gli uni e per gli altrì. Con le migliaia di immigrati presenti nella nostra regione, impegnati nei settori fondamentali dell'economia regionale come l'agricoltura, l'edilizia, l'industria, i servizi, la Cgil intende costruire un percorso di tutela e di riconoscimento dei diritti a partire appunto dalla moratoria sulla Bossi - Fini". "Alla Giunta Regionale, ed all'assessore all'emigrazione in maniera particolare - sostiene ancora Covello - ribadiamo la richiesta a voler attivare un tavolo di confronto, per definire una concreta azione di interventi tesi al pieno riconoscimento nella nostra regione dei diritti di tutela dei migranti, alla applicazione della positiva legge regionale 328/08. La Calabria positiva uscita dal rapporto della Caritas deve sapere estendere tutte le potenzialità e superare oltre che contrastare i permanenti gravi problemi presenti, in Italia e nella regione" Bianchi “Dimostrato un fallimento”.
"La legge Bossi - Fini ha dimostrato negli anni come
le difficoltà legate al fenomeno migratorio non siano di semplice
gestione, il fallimento di quanto previsto dalle regole della stessa
è davanti agli occhi di tutti". A sostenerlo è
la senatrice del Pd, Dorina Bianchi. "Perché - afferma
Bianchi - i continui sbarchi di immigrati clandestini non dipendono
dalla capacità di repressione che questa umanità disperata
trova nei Paesi d'approdo, ma piuttosto dipendono dalla fame, dal
terrore, dalle condizioni disumane dalle quali fuggono. Gli irregolari
del resto sono aumentati nonostante le rigide previsioni normative
in questo ambito". Per la parlamentare "anche i Centri d'accoglienza
e i Cara, tanti, grandi e dislocati sul territorio nazionale hanno
mostrato come sia difficile da parte dei cittadini affrontare i problemi
legati alla presenza degli immigrati. La paura per il diverso è
destinata a crescere se non si farà nulla per integrare le
popolazioni migranti. Il numero degli sbarchi, la difficile gestione
e l'impatto dei grandi centri d'accoglienza non aiutano né
gli immigrati né gli italiani che vedono le loro città
improvvisamente invase dalle tante presenze". "Esistono
in Italia alcune esperienze - sostiene Bianchi - come quelle fatte
a Riace e a Caulonia, piccoli borghi calabresi, che informano come
la presenza degli immigrati sia una ricchezza e non un problema. I
due Comuni calabresi sono stati infatti ripopolati dagli immigrati
dunque l'integrazione non è una chimera irraggiungibile, ma
una realtà possibile, già reale e tangibile". "Il
Governo centrale - conclude la senatrice del Pd - dovrebbe per questo
ripensare alle regole dettate finora in materia intanto svuotando
progressivamente i Centri d'accoglienza, accelerando le procedure
burocratiche per l'ottenimento del permesso di soggiorno e per le
richieste di asilo politico ed inviando i richiedenti asilo anche
nei piccoli comuni che sono disponibili ad offrire loro ospitalità,
evitando così concentrazioni pericolose, sia per gli immigrati,
sia per le popolazioni dove i Cda e i Cara attualmente insistono".
Speziali “Una sospensione causerebbe aumento immigrati”. "Un'eventuale sospensione della legge Fini-Bossi causerebbe un vertiginoso aumento del flusso migratorio clandestino e lo sfruttamento della manovalanza extracomunitaria pagata in nero". E' quanto afferma il senatore del Pdl Vincenzo Speziali, segretario della commissione Finanze e tesoro. "Indubbiamente - aggiunge - la norma può essere oggetto di integrazioni o modifiche, ma pretenderne la sospensione è assurdo, poiché, data la particolare posizione geografica del nostro Paese, si spalancherebbero le porte ad un'immigrazione selvaggia e senza regole in tutto il territorio europeo". "Occorrono - afferma Speziali - delle misure mirate che consentano a quanti vivono e lavorano regolarmente in Italia di non subire eccessivamente gli effetti della crisi economica internazionale. Ma l'assunto della legge deve restare quello originario: massimo rigore verso coloro che delinquono o che stanziano nelle nostre città contravvenendo alle regole. Solo in questo modo si potranno evitare gli errori commessi nel passato, quando, i fautori del 'buonismo' progressista, a causa di un approccio ideologico alle politiche migratorie, hanno ignorato la potenziale dannosità del proprio lassismo, che ha favorito, in taluni casi, la proliferazione di sacche di illegalità ed episodi di sfruttamento degli immigrati".
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