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Morte Andrea Bonanno, Regione parte civile

 

Morte del piccolo Andrea Bonanno, la regione si costituisce parte civile. Polemiche Maiolo-Napoli sul deficit sanitario

03 nov 08 La Giunta regionale della Calabria ha deciso di costituirsi parte civile nel processo a quattro medici accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di un bambino di 7 anni. Andrea Bonanno morì nel 2005 dopo essere entrato in coma mentre nell'ospedale di Cosenza veniva sottoposto ad un intervento per allargare l'ingessatura applicatagli ad un braccio per una frattura. La Giunta, accogliendo la proposta del presidente Agazio Loiero, ha deliberato di costituirsi parte civile in considerazione del fatto che "la condotta degli imputati ha determinato un grave turbamento e nocumento al Servizio sanitario calabrese tale da determinare nella collettività un'opinione negativa sull'organizzazione sanitaria nel suo complesso, con grave pregiudizio e danno all'immagine della Regione Calabria".

Polemica Maiolo-Napoli sul deficit sanitario. Il deputato del Pdl, in un'interpellanza al Presidente del Consiglio, chiede la nomina "urgente ed indispensabile" di un commissario ad acta "per il risanamento del deficit della sanità calabrese, stimato nel settembre del 2008 in oltre 290 milioni di euro". Secondo l'on. Napoli, inoltre, "commissario non può essere nominato, a differenza di quanto è avvenuto per la Regione Lazio, l'attuale Presidente della Regione, essendo lo stesso in carica da ben tre anni, durante i quali il trend di spesa del settore ha subito un notevolissimo incremento". Il deputato del Pdl chiede al Presidente del Consiglio ed ai ministri interessati "quali urgenti iniziative intendano assumere, per le parti di competenza, anche nell'ambito del dichiarato stato di emergenza socio-economico-sanitaria, al fine di far dare una svolta all'allarmante quadro del sistema sanitario calabrese". Secondo l'on.Napoli "la grave situazione della sanità in Calabria è già stata monitorata dal Ministro del Lavoro e della Salute, il quale, lo scorso 23 settembre, in Commissione bicamerale per gli Affari Regionali, ha dichiarato che 'la situazione della Regione Calabria e' molto preoccupante non solo per la dimensione del debito e del disavanzo, ma per il trend di spesa: dai 55 milioni del 2006 si è passati ai 127 del 2007', un dato - commenta la Napoli - che fa spaventare non poco. Mentre il debito sanitario continua ad aumentare, la Regione Calabria delibera di istituire un comitato di consulenti (ben tre) nell'ambito del piano sanitario regionale per il triennio 2007-2009. Non v'é dubbio che nessun piano di rientro per il riequilibrio economico-finanziario, il risanamento e la riorganizzazione del sistema sanitario calabrese, per quanto oculato, riuscirà a ribaltare la debitoria incancrenita situazione, nata certamente dalla inefficiente direzione dei responsabili delle varie Asl e dall'assoluta mancanza di controllo da parte della Giunta regionale". Secondo l'on. Napoli, "la relazione della Commissione ministeriale nominata dopo la dichiarazione deello stato di emergenza socio-economico-sanitaria, la relativa relazione della Commissione ministeriale è stata depositata nei primi giorni dello scorso mese di maggio e la Regione Calabria non ha fatto nulla per sanare i citati punti di criticità. Anzi si è premurata a riaffidare incarichi nel Dipartimento Salute a personaggi che avevano avuto problemi con la giustizia. Tra le criticità indicate nella relazione, la Commissione ministeriale ha evidenziato, in particolare, il mancato controllo della Regione sulla spesa sanitaria; la mancata approvazione del Piano sanitario regionale; l'impunità di chi ha commesso errori ed ha responsabilità accertate; la presenza in numerosi ospedali di Pronto Soccorsi 'disastrosi', pesanti condizioni igienico sanitarie e problemi strutturali degli edifici, esorbitante spesa ai privati, dirigenti privi di responsabilità".
Maiolo “Richiesta che fa trasecolare”. "Una richiesta stupefacente, che fa trasecolare". E' quanto afferma l'assessore regionale al Lavoro e alla programmazione nazionale e comunitaria Mario Maiolo a proposito della richiesta di un commissario per la Sanità in Calabria che non sia però il presidente della Regione fatta dall'on. Angela Napoli del Pdl, contrariamente a quanto avvenuto in altre regioni, a partire dal Lazio. "Solo in Calabria - aggiunge - può accadere che un rappresentante istituzionale, anche se esponente di un partito avverso, si scagli contro le istituzioni stesse mostrando poca conoscenza dei fatti e delle procedure". "Penso - afferma Maiolo - che anche un governo amico difficilmente potrà soddisfare le preferenze dell'on. Napoli e ciò per una serie di motivi, che riguardano anche i percorsi per arrivare a un commissariamento, che la parlamentare dovrebbe ben conoscere. Basterebbe poi far presente che il debito che si sta accertando nel settore sanitario è per la maggior parte risalente al governo di centrodestra tra il 2001 e il 2005, per sottolineare quanto la sua richiesta sia impraticabile". "In ogni caso - afferma ancora Maiolo - all'on. Napoli dobbiamo far rilevare che c'é un advisor, la Kpmg che sta svolgendo l'analisi dei conti e che ha fatto una valutazione positiva del lavoro che la Regione ha svolto con la sua ricognizione contabile e, fino a prova contraria, il grosso del debito risale agli anni in cui al governo della Regione c'erano gli amici della Napoli". "Che il sistema sanitario in Calabria mostri punti di criticità - conclude Maiolo - è un fatto arcinoto. Il problema é individuare le responsabilità, distinguere tra chi l'ha provocato (e il centrodestra ha governato per dieci anni) e chi ha lavorato a sta lavorando per porvi riparo, come sta facendo Loiero e la sua giunta".

D. Bianchi: Nella sanità analizzare i fattori negativi. "La conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale entro la quale si tratterà della situazione legata al comparto sanità in Calabria sarà un momento centrale durante il quale sarà necessario sia l'analisi effettiva e realistica delle condizioni in cui la sanità calabrese versa, sia perché durante la stessa si improntino le scelte che in futuro si dovranno prendere per ripristinare una virtuosa gestione del settore, eliminando gli sprechi e focalizzandosi sulle potenzialità sulle quali si potrà far leva per risollevarne le sorti". Lo ha dichiarato la Senatrice del parito Democratico, membro della Commissione Sanità di Palazzo Madama, Dorina Bianchi. "E' vero che in Calabria il rischio di commissariamento esiste - ha spiegato - e del resto il debito di oltre 2,5 miliardi è davvero preoccupante, lo stesso Governatore ha parlato di una spesa fuori controllo e di sprechi inaccettabili. Proprio per questo e prima che la Calabria sia commissariata - ha aggiunto - è necessario elaborare una strategia di recupero e di crescita successiva". "E' vero che la politica si è resa complice di un sistema clientelare che ha affossato le aziende sanitarie della Regione, i presidi ospedalieri e che ha condotto ad una concezione della sanità lontanissima dagli obiettivi che il sistema avrebbe dovuto realizzare - ha spiegato - ma è vero soprattutto che oggi in Calabria più che pensare a quanto finora è stato fatto male è importante che da subito si operi per fare bene, benissimo. Eliminando i tanti sprechi che soffocano la normale gestione - ha proseguito - individuando le azioni che chiedono immediata soddisfazione, come l'istituzione della rete delle emergenze - urgenze". "Ma anche pensando alla modernizzazione nella gestione dei pazienti, della loro situazione clinica. Sono diverse le Regioni italiane che stanno adottando la Carta regionale dei servizi sanitari. Una cartella sanitaria virtuale - ha mostrato la Senatrice - che raccoglie e rende disponibili tutte le informazioni ed i documenti clinici relativi ad un cittadino, visite, esami, medicinali prescritti, tutto ciò che per quel paziente si è deciso e prodotto sul territorio regionale da medici e operatori socio sanitari anche se di strutture diverse". "La carta nasce con un chiaro obiettivo - ha spiegato - valutare l'appropriatezza dei farmaci, dei dispositivi biomedici e delle tecnologie diagnostico - terapeutiche, per stabilire il loro impatto sul Servizio Sanitario regionale, e confrontare costi e benefici". "Di tali semplici ma fruttuosi progetti volti ad una razionalizzazione del sistema se ne dovranno tentare di più in futuro - ha proseguito - I fondi destinati alla sanità devono essere utilizzati con l'unico scopo di portare un reale vantaggio al settore imponendo controllo e certezza di destinazione, per offrire ai cittadini un sistema che non imponga loro di dover cercare in altre Regioni la certezza della cura che devono invece avere assicurata in Calabria".

 

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