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Droga in carcere

 

Spacciavano droga anche in carcere: otto arresti a Lamezia, si cerca un agente penitenziario

19 nov 08 Otto persone sono state arrestate stamani dai carabinieri, a Lamezia Terme, nell' ambito dell' operazione "Fish and drug" che ha permesso di smantellare una capillare rete di spaccio sulla costa tirrenica del catanzarese. Gli arrestati, tutti di nazionalità italiana, sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagine ha avuto inizio nel dicembre del 2007. Alcune delle persone interessate, dopo essere state arrestate, hanno continuato la loro attività di spaccio anche all'interno della casa circondariale dove introducevano la sostanza stupefacente attraverso i loro familiari nel corso dei colloqui. L'esecuzione delle misure cautelari, emesse dal Gip del tribunale lametini, su richiesta della procura, sono stati eseguiti dai carabinieri della Compagnia, con l'ausilio di agenti della polizia penitenziaria, di unità cinofile e nel nucleo elicotteri di Vibo Valentia, in esecuzione di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Agente carcerario ricercato. C'é anche un assistente di polizia penitenziaria, al momento irreperibile, tra i destinatari delle ordinanze di custodia eseguite oggi da carabinieri e polizia penitenziaria in Calabria nell'ambito dell'operazione "fish and drug". Insieme all'uomo, attualmente ricercato in quanto destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e del quale non sono state fornite le generalità, sono stati arrestati Michele e Antonio Malvaggio, padre e figlio rispettivamente di 47 e 24 anni, Leopoldo Robertino Mammoliti (39) e Franco Sauro (25). Quest'ultimo, anche destinatario dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, è finito in manette perché al momento della contestazione dell'ordinanza, è stato trovato in possesso di droga. Altre tre persone, invece, sono destinatarie dell'obbligo di firma e della presentazione alla Polizia giudizaria. "L'operazione odierna - ha affermato il sostituto procuratore Elio Romano, che svolge le funzioni di procuratore in attesa della nomina del successore di Raffaele Mazzotta - assume una valenza particolare per le sue connotazioni oggettive in quanto lo spaccio avveniva nel carcere ed anche con l'ausilio di un rappresentante della polizia penitenziaria". Le indagini che hanno portato all'arresto dei quattro, tutti pescatori, secondo quanto ha spiegato Paola Galdo, titolare delle indagini, sono partite separatamente a Gizzeria e nel carcere di Lamezia, per poi integrarsi in un unico filone d'inchiesta che, grazie anche ad alcuni riscontri tecnici, ha portato alla richiesta da parte dello stesso pm Galdo delle otto ordinanze che, disposte dal gip, Barbara Borelli, sono state eseguite stamani all'alba. A destare sospetti nel carcere il fatto che, all'interno di una perquisizione straordinaria effettuata all'interno di una cella, venne trovato hashish. Nel corso della conferenza stampa magistrati ed inquirenti, tra cui il comandante della polizia penitenziaria del carcere lametino, Massimo Carnovale, ed il comandante della compagnia dei carabinieri, il capitano Stefano Bove, hanno mantenuto il massimo riserbo sul ruolo che l'assistente di polizia penitenziaria svolgeva nell'ambito dell'attività di spaccio. L'uomo, infatti, non è stato trovato nella sua abitazione ed è ancora ricercato. Le indagini non sono ancora concluse e non si escludono sviluppi nei prossimi giorni.

Segretario Sappe “Operazione brillante”. Il segretario nazionale del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe), Donato Capece, in una nota manifesta il proprio plauso per gli esiti dell'operazione "Fish and drug". "Esprimiamo sincere congratulazioni - afferma Capece - e ci complimentiamo con il personale della Polizia penitenziaria del Nucleo investigativo di Catanzaro e del Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria della Calabria che, congiuntamente ai carabinieri di Lamezia Terme, hanno dato vita alla brillante operazione di polizia che ha permesso l'arresto di otto persone che spacciavano droga sulla costa tirrenica catanzarese ma anche nel carcere lametino attraverso i familiari che andavano a fare i colloqui". "Questo importante risultato - prosegue il segretario nazionale del Sappe - ci fornisce l'opportunità di evidenziare ancora una volta l'importante ruolo svolto anche dalla Polizia Penitenziaria nel contrasto alla criminalità"

 

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