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Cutrese uccide avventore di un night a Reggio Emilia

 

Spara alla testa ad un cliente dopo una lite, nasconde il corpo, ma le forze dell’ordine lo ritrovano. Cutrese arrestato a Reggio Emila

31 mar 08 Una lite, sembra per futili motivi, si e' trasformata in omicidio, col giallo aggiuntivo dell'assenza del cadavere durata diverse ore. Alla fine il corpo e' saltato fuori, e con questo le manette ai polsi dell'omicida, il titolare di fatto (quello ufficiale e' un prestanome) del night club reggiano dove tutto e' accaduto, e del suo figliastro, che lo ha aiutato nell'inutile tentativo di far sparire la prova principe del delitto (dopo la pistola fumante), il morto. E' successo a Reggio Emilia la scorsa notte all'interno del 'Colosseo', locale con annesse ragazze dell'est europeo, quartiere Santa Croce, a ridosso della Ferrovia Bologna-Milano. Il presunto assassino e' Giovanni Caiazzo, 42 anni, nativo di Cutro (Crotone), da anni residente a Reggio Emilia, coinvolto negli anni Novanta in un'inchiesta della Dda di Bologna contro una gang dello spaccio di droghe pesanti in contatto con la cosca dei Dragone, che avrebbe introdotto la 'ndrangheta nel reggiano da qualche decennio. A inchiodarlo sarebbero le testimonianze di due ragazzi albanesi che, alle 4.30, hanno bussato in caserma, sconvolti, per denunciare di avere assistito a un delitto. Un uomo, hanno raccontato ai carabinieri, ha puntato una pistola alla testa di un loro connazionale, Lulzim Hoxhsaj, 42 anni, e ha fatto fuoco, uccidendolo. Diverse pattuglie sono accorse al Colosseo di via Sforza, trovandolo chiuso. Sul retro, pero', c'erano tracce inquietanti: una coperta sporca di sangue, e di quella che a un primo sguardo poteva sembrare materia cerebrale, un mucchietto di spiccioli e una chiave d'auto, come se fossero fuoriuscite dalla tasca di un corpo trascinato in un'auto. La perquisizione si e' estesa all'interno del locale, dove sono saltate fuori altre macchie di sangue e un bossolo. Mancava solo il cadavere. Carabinieri e polizia sono presto risaliti alla residenza del titolare del locale notturno, nello stesso quartiere, dove Caiazzo abita da circa un anno con la sua compagna, una donna dell'Uzbekistan, e il figlio di lei, Dmitri Zainov, di 22 anni. Il cutrese alla vista delle divise ha avuto un infarto, ed e' stato portato in ambulanza al pronto soccorso, per poi essere operato di angioplastica. Intanto cominciavano le ricerche. Sulla Nissan Micra di Caiazzo sono emerse altre tracce ematiche, e alla fine, a meta' pomeriggio, e' stato trovato anche il corpo del morto, in area golenale a Lido Po di Luzzara, sulla riva del grande fiume. Col cadavere la quadratura del cerchio si e' avverata, e cosi' il procuratore Italo Materia e il sostituto Giampiero Nascimbeni hanno disposto un doppio fermo. Per omicidio volontario, detenzione d'arma e occultamento di cadavere nei confronti di Caiazzo, per concorso nel tentativo di far sparire il corpo per il figliastro uzbeko.

In serata l’arresto. In serata il fermo di Giovanni Caiazzo, che ha confessato l'omicidio, e' stato tramutato in arresto. Dmitri Zainov e' tornato in liberta', denunciato per concorso nell'occultamento del cadavere. L'arma del delitto non e' stata trovata. Caiazzo ha raccontato di essersene liberato mentre trasportava il corpo dell'albanese verso il Po. Lulzim HoxshaY, la vittima, era in Italia fin dal 1987.

 

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