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Ucciso perchè amava la moglie del boss

 

Ucciso perchè amava la moglie di un boss a Stefanaconi: il gip convalida i fermi

11 mar 08. Il Gip distrettuale di Catanzaro ha convalidato il fermo ed ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti di Andrea Foti, di 29 anni, ed Emilio Antonio Bartolotta, di 31, accusati dell'omicidio di Michele Penna, scomparso il 19 ottobre scorso da Stefanaconi, nel vibonese, ed il cui cadavere non è stato trovato. Foti e Bartolotta erano stati stati sottoposti a fermo, sabato scorso, dai carabinieri di Vibo Valentia su disposizione del pm della Dda di Catanzaro, Marisa Manzini. Secondo l'accusa Penna, ritenuto un esponente della criminalità organizzata era stato ucciso ed il suo corpo fatto sparire perché aveva una relazione con la moglie di un boss della zona. La convalida dei fermi, ha detto il procuratore aggiunto Mario Spagnuolo, è un "risultato significativo che premia il lavoro della Dda ed in particolare del pm Marisa Manzini". Penna, secondo gli investigatori, grazie alla sua intraprendenza aveva assunto un ruolo importante all'interno della cosca Petrolo-Bartolotta di Stefanaconi, contrapposta a quella dei Bonavota. I capi della cosca avrebbero tollerato l'intraprendenza del giovane, ma non la relazione che lo stesso aveva con la moglie di un esponente di spicco dello stesso gruppo criminale. Qualcuno avrebbe anche avvertito penna di troncare la relazione con la donna, ma senza riuscirvi. Da qui la decisione di ucciderlo, anche se, secondo i carabinieri, non vi sarebbe stato un vero e proprio mandato ad uccidere Penna ne' da parte dei capi della cosca, ne' da parte del marito della donna con cui il giovane aveva una relazione. Dopo i fermi e la loro trasformazione in provvedimenti cautelari, gli investigatori sperano adesso di riuscire ad avere indicazioni utili a ritrovare i resti di Penna.

 

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