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Guerra aperta tra le cosche

 

L’ombra dei grandi investimenti sulla guerra delle cosche nel crotonese. Rinforzi di polizia, serrata dei negozianti

28 mar 08 L'azione delle cosche crotonesi nei confronti degli operatori economici è asfissiante, quanto la capacità di penetrazione nelle amministrazioni locali, per assicurarsi il controllo delle attività edilizie, dell'urbanistica, delle attività commerciali e imprenditoriali: su questa base, tracciata appena un mese fa dalla Commissione Parlamentare Antimafia nella sua relazione sulla 'ndrangheta consegnata alle Camere, si basa l'analisi degli investigatori per cercare di capire cosa stia succedendo nelle cosche del comprensorio. Gli ultimi tre omicidi, tra Papanice e Isola Capo Rizzuto, sono legati dal filo di un contrasto tra i principali gruppi criminali della zona, che stanno ridisegnando alleanze ed accentuano anche i contrasti all'interno delle singole cosche locali, appunto i 'locali' di 'ndrangheta come vengono chiamati. Ne e' un segno quanto è accaduto, ad esempio, nella cosca Megna, dove la famiglia Russelli si è distaccata diventando autonoma ed avvicinandosi ad altre consorterie di Isola e di Cutro, assai più importanti. Gli omicidi Megna e Cavallo hanno questa spiegazione mentre l'omicidio di ieri pomeriggio di Capicchiano segnala come la guerra (tutt'altro che una faida dal sapore antico, fanno notare gli inquirenti) si estenda ormai ai gruppi criminali collegati e di maggiore spessore, come gli Arena ed i Nicoscia. In questo quadro - nota l'Antimafia - si collocano gli attentati e le intimidazioni a rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali; come sono da ricondursi verosimilmente ad attività estorsive, di controllo e condizionamento del tessuto produttivo, gli incendi agli stabilimenti Eta-Fuelco di Cutro e Biomasse Spa di Crotone e di Strongoli. Uno dei punti centrali - individuato dalla stessa relazione dell'Antimafia - è il progetto 'Europaradiso', che prevedeva la realizzazione in località Paglianiti di Crotone del più grande complesso residenziale turistico del Mezzogiorno, su un'area di 1.200 ettari di macchia mediterranea vicino al mare. Questo progetto - bloccato dopo un deciso intervento contrario della Giunta Regionale calabrese - "parrebbe - scrive la relazione dell'Antimafia - aver stimolato l'interesse delle famiglie crotonesi". Al momento sul Progetto Europaradiso è stato apposto il 'veto' da parte della Regione Calabria, poiché l'insediamento include la foce del fiume Neto, indicata come oasi naturale ed inserita in una zona a protezione speciale con un vincolo di tutela comunitario imposto dall'Unione Europea e recepito anche in ambito nazionale. "Si tratterebbe - prosegue la relazione dell'Antimafia - di un colossale affare non solo per quanto riguarda la realizzazione del complesso ma anche per il successivo controllo delle attività ad esso collegate. I contorni dell'intera operazione hanno suscitato l'attenzione degli investigatori, trattandosi di investimenti per 5/7 miliardi di euro. La stessa relazione annuale del dicembre 2006 della Dna evidenzia i rischi e le ambiguità del progetto e della società che dovrebbe realizzarlo, la 'Europaradiso International Spa', costituita il 10 novembre 2004, con sede a Crotone, il cui amministratore unico, Appel Gil, è anche amministratore unico della 'Europaradiso Italia srl', costituita lo stesso giorno e con la stessa sede in Crotone. Il suddetto amministratore - conclude la relazione della Commissione Parlamentare - considerato un 'imprenditore molto aggressivo', secondo la citata relazione della Dna, è attualmente imputato per corruzione in Israele". Ma l'assalto della 'ndrangheta - al centro tra l'altro della campagna elettorale dei leader nazionali e con il Viminale che ha deciso di inviare già da domattina 152 unità in più alle forze dell'ordine - non si ferma a Crotone, dove stamani il Vescovo ha fatto un appello ai mafiosi per far cessare la mattanza e i commercianti hanno fatto una serrata di protesta. Ieri sera a Seminara (piana di Gioia Tauro) è stato ucciso un ventenne fidanzato con la figlia del capocosca locale e si temono altre ritorsioni, mentre vanno avanti le indagini sull'omicidio dell'imprenditore Antonio Longo (oggi pomeriggio si sono svolti a Soverato funerali) e il nodo, anche qui, è negli appalti che l'imprenditore gestiva o si accingeva a gestire, come ad esempio quello sull'autostrada Salerno-Reggio.

Il Viminale manda altri rinforzi. Dopo un colloquio ed una valutazione tra il viceministro dell'Interno, Marco Minniti, ed il capo della Polizia prefetto Antonio Manganelli, il capo della Polizia ha dato indicazione al prefetto Nicola Cavaliere, vicecapo della Polizia, e al dott. Franco Gratteri, dirigente centrale anticrimine, di disporre un immediato e forte rafforzamento della presenza delle forze di polizia a Crotone. Lo ha reso noto oggi pomeriggio il Viminale. Questi nuovi rinforzi saranno operativi da domani mattina. Le forze di polizia serviranno sia per il controllo del territorio che per l'attività investigativa. Gli uomini e donne che saranno operativi in più rispetto a quelli che ci sono già sono al momento 152 (82 uomini della Polizia di Stato, 45 uomini dell'Arma dei carabinieri, ai quali vanno aggiunti 25 investigatori a rafforzamento della squadra mobile e della polizia scientifica di Crotone). Carabinieri e Guardia di Finanza sono altresì pronti ad inviare altri eventuali rinforzi.

I candidati sindaco sospendono le iniziative. I quattro candidati a sindaco del comune di Isola Capo Rizzuto, Raffaele Gareri, Carolina Girasole, Antonio Riillo e Francesco Scarpino, dopo l'omicidio di ieri di Francesco Capicchiano, nell'ambito della guerra di mafia nel crotonese, hanno deciso di sospendere le manifestazioni pubbliche di propaganda elettorale per avere un "momento di riflessione". In un documento sottoscritto dai quattro candidati a sindaco chiedono una "assunzione di responsabilità ad ogni livello e forma degli organi preposti dallo Stato, che diventi, concretamente, una realtà costante nel tempo garante e rassicurante per i futuri amministratori; e sia evidente la presenza di uno stato di diritto". "Invitiamo - concludono - gli elettori, le elettrici, gli amici ed i compagni ad assumere atteggiamenti culturali propositivi e non passivi, a partire dalle proprie famiglie, dalle scuole e associazioni in quanto il fenomeno della illegalità diffusa va contrastato da tutti e a tutti i livelli".

Il Vescovo Graziani “Basta con la mattanza”. ''Fermate la mattanza". E' questo l'appello del Vescovo di Crotone, monsignor Domenico Graziani, dopo gli ultimi omicidi compiuti in una guerra di mafia che non ha risparmiato donne e bambini. "Il nostro appello - ha aggiunto - è rivolto a tutti gli uomini e le donne. Lo rivolgiamo con il cuore rivolto ai bimbi innocenti che sono rimasti vittima di questi ultimi episodi di sangue. Il nostro è un giudizio aspro ma che lascia spazio anche alla speranza che si riesca a superare questo momento difficile e delicato. E' per questo che ci appelliamo a tutti affinché si ponga fine a questa mattanza". Il Vescovo di Crotone ha poi detto che "siamo presi dallo sgomento per quanto è accaduto in questi giorni. Ma non siamo chiusi nelle tenebre. Stiamo raccogliendo il pensiero e l'azione di tutti affinché la società reagisca e si riesca a superare questo momento. Come Chiesa siamo impegnati nel creare spazi di dialogo libero e responsabile".

Serrata dei commercianti. I commercianti di Crotone hanno attuato una serrata stamattina, abbassando le serrande per un quarto d'ora, per protestare contro la recrudescenza della criminalità mafiosa nel territorio dove, sono stati commessi tre omicidi in cinque giorni. Sulle saracinesche è stato affisso un manifesto con la scritta: "Inequivocabilmente no alla criminalità che uccide tutto e tutti". La serrata è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil e da Confartigianato, Cna e Confcommercio.

A Seminara vendetta trasversale. Una vendetta trasversale contro il suocero, Demetrio Santaiti, presunto capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta. E' questa l'ipotesi che la polizia sta seguendo per accertare il movente dell'omicidio di Silvestro Galati, di 20 anni, il giovane ucciso ieri a Seminara. Galati, che era incensurato, si era fidanzato da qualche mese con la figlia di Santaiti e questo, secondo gli investigatori, potrebbe averlo esposto alla vendetta dei gruppi mafiosi rivali di quello del suocero. Non ci sono elementi, al momento, che possano fare pensare ad un'ipotesi diversa sul movente dell'omicidio, anche perché, fanno rilevare gli investigatori, Galati era una persona tranquilla non legata, a parte il collegamento con Demetrio Santaiti, con altri ambienti criminali. Si sta verificando, tra l'altro, la fondatezza dell'ipotesi, al momento non confermata, secondo la quale Galati, nel momento dell'agguato, fosse insieme ad un pregiudicato. A Seminara e nei centri limitrofi si stanno rafforzando, intanto, le misure di controllo del territorio per prevenire eventuali reazioni all'assassinio di Galati.

Procuratore Murone “Indagini della DDA da tempo su Crotone”: ''Sulla situazione della criminalità organizzata a Crotone ci sono da tempo indagini della Dda per le quali sono prevedibili esiti concreti anche a breve termine". Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Catanzaro, Salvatore Murone. "Stiamo seguendo la situazione - ha aggiunto Murone - con due magistrati della Procura, Sandro Dolce e Maria Carla Sacco, ed il pm Pier Paolo Bruni, applicato alla Dda. Stiamo acquisendo alle indagini una serie di elementi che ci saranno certamente utili. Uno di questi è la pistola trovata sul luogo dell'agguato contro Luca Megna, con l'arresto del proprietario dell'arma e la conseguente apertura di una pista investigativa che rappresenta un elemento importante, insieme agli altri che sono stati acquisiti, dal quale partire con estrema attenzione per i possibili sviluppi delle indagini". Secondo Murone, "nel lavoro investigativo sui fatti di Crotone non si parte da zero, sia per le conoscenze pregresse che erano state raggiunte nel corso delle indagini, sia per le acquisizioni che stiamo facendo di volta in volta sul territorio. Abbiamo abbastanza chiaro il quadro generale della situazione. Siamo alla ricerca, adesso, degli elementi specifici e di riscontro per individuare le singole responsabilità per le quali è necessaria una quantità sufficiente di elementi convergenti. Un lavoro che richiede il massimo impegno da parte dei magistrati e delle forze di polizia, che stanno assicurando il necessario supporto sia per il controllo del territorio che per lo sviluppo delle indagini specifiche". "L'interesse delle cosche sul territorio - ha detto ancora Murone - c'é sempre e riguarda tutto. Dove ci sono affari ci sono gli interessi delle cosche. Le dinamiche criminali sono sempre in corso".

Torna la normalità nella scuola di Papanice. E' tornata alla normalità l'attività scolastica nel settimo circolo di Papanice a Crotone dopo che di ieri tutti gli insegnanti non si erano recati a lavoro ed avevano inoltrato alla scuola un certificato medico per giustificare la loro assenza. Il preside della scuola, Giuseppe Alessio Cavaretta, ieri aveva scritto al prefetto di Crotone, Melchiorre Fallica, per segnalare quanto si era verificato. Stamani invece tutti gli insegnanti sono tornati alla loro attività e dei 450 alunni, solamente un venti per cento continua ad essere assente. "Dopo le assenze di ieri - ha detto il preside, Giuseppe Alessio Cavarretta - tutti gli insegnanti, che ci avevano fatto pervenire dei certificati medici, sono tornati alla loro attività. Solamente qualche alunno è ancora assente ma speriamo che rientrino presto anche loro. Qui nella scuola non abbiamo nulla da temere". Il preside ha poi evidenziato che "il timore e la paura sono diffuse in tutta la zona. La nostra è una piccola comunità dove ci sono intrecci di parentela ma questo non può essere una giustificazione per temere qualcosa proprio nella scuola che è un luogo di apprendimento e di studio".

Corbelli “Assenza del ministro Amato”: ''Anche dopo gli ultimi, gravissimi, episodi di criminalità e il violento attacco della 'ndrangheta allo Stato e alle Istituzioni il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha preferito continuare a tacere ed ha evitato, in questi ultimi giorni di permanenza al Viminale, di fare una visita anche fugace in Calabria". E' quanto afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Sembra - aggiunge - che abbia qualche conto in sospeso da regolare con i calabresi visto che continua a delegare il vice ministro, Marco Minniti. Vorrei chiedere, certo di interpretare la volontà dei calabresi, al Ministro Amato il perché di questa sua prolungata assenza-latitanza dalla Calabria, le ragioni di questa sua incomprensibile, ingiustificata e offensiva, per una intera regione, scelta. Sa il Ministro che in Calabria la 'ndrangheta domina incontrastata? Sa che si continua ad intimidire e uccidere impunemente? Per questo non si riesce a capire e giustificare la sua prolungata assenza-latitanza dalla Calabria''. "Forse - conclude Corbelli - più che l'arrivo di Veltroni o Berlusconi i calabresi si aspettavano e avrebbero gradito, la visita, per la prima volta dopo due anni, del Ministro Amato. Che invece ancora una volta ha preferito restare a Roma, offendendo umiliando e discriminando l'intera Calabria".

Stazionaria la situazione della bimba in coma. E' tenuta sempre in coma farmacologico e le sue condizioni sono stazionarie la bambina di cinque anni ferita alla testa nell'agguato compiuto a Papanice di Crotone in cui è stato ucciso il padre, Luca Megna di 37 anni. La piccola è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. I medici non hanno deciso se sottoporla ad un nuovo intervento chirurgico, dopo quello fatto subito dopo il suo ricovero, perché stanno valutando i danni provocati dal proiettile.

All’alba i funerali di Cavallo. Si sono svolti all'alba, in forma privata e senza corteo, nel cimitero della frazione Papanice di Crotone, i funerali di Giuseppe Cavallo, 27 anni, ucciso nell'agguato compiuto martedì scorso nel quale è stata ferita la moglie ed è rimasto illeso il figlio di due anni e mezzo. La salma di Cavallo è stata portata alle 6 nel cimitero dove é stata tumulata. Alle esequie hanno partecipato solo i parenti più stretti della vittima. Gli agenti della polizia di Stato ed i carabinieri hanno presenziato alla tumulazione per fare in modo che non si verificassero problemi di ordine pubblico.

 

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