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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno: Sentiti alcuni testimoni. Venerdì sarà sentito Crea

27 mar 08 E' iniziata con la richiesta avanzata dal pubblico ministero Marco Colamonici di poter sentire il consigliere regionale Domenico Crea - attualmente sospeso dalla carica e in carcere per gli esiti dell'operazione 'Onorata sanita'' - l'udienza in Corte d'assise a Locri per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre del 2005. La Corte si è riservata di decidere. Crea è stato arrestato lo scorso 28 gennaio nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria incentrata sull'attività di Villa Anya, la casa di cura privata di proprietà della sua famiglia. Nel processo Fortugno sono imputati per l'omicidio Domenico Audino, Salvatore Ritorto, che sarebbe stato l'esecutore materiale, ed Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, accusati di essere stati i mandanti. Altri quattro imputati, Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì e Alessio Scali, rispondono di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Crea sarà sentito domani. Sarà sentito domani davanti alla Corte d'assise di Locri il consigliere regionale Domenico Crea, attualmente sospeso dalla carica e in carcere per gli esiti dell'operazione "Onorata sanità", la cui testimonianza è stata richiesta dai pm Mario Andrigo e Marco Colamonaci che rappresentano l'accusa al processo per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. La Corte d'assise di Locri, presieduta da Olga Tarzia, ha sciolto la riserva a conclusione dell'udienza di oggi disponendo la traduzione di Crea attualmente detenuto nel carcere di Reggio Calabria.

Un teste non ricorda il volto di Marcianò. Ha detto di ricordare solo la presenza di quattro persone adulte, due uomini, tra cui Filippo Ierinò, e due donne, ma di non rammentare il viso di Giuseppe Marcianò, Domenico Spatari, titolare del ristorante di Mammola dove i coniugi Ierinò-Gallo e Marcianò-Reale avrebbero pranzato il 16 ottobre 2005 giorno del delitto del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. Il ristoratore è stato sentito come teste al processo in corso in Corte d'Appello a Locri che vede Marcianò e il padre Alessandro accusati di essere i mandati dell'omicidio Fortugno. Ierinò, la moglie Patrizia Gallo e la moglie di Giuseppe Marcianò, Maria Teresa Reale, erano stati sentiti nell'udienza di ieri e avevano detto di avere trascorso l'intera giornata tutti assieme. Spatari ha riferito di avere scambiato, intorno alle 16 di quel pomeriggio, anche qualche parola con Ierinò, che conosceva, fuori dal locale sostenendo però di non ricordare il viso di Marcianò il cui volto non gli avrebbe detto nulla nemmeno quando dopo l'arresto ebbe modo di vederlo sulle pagine dei giornali.

Un teste afferma di aver visto Marcianò a Cinquefrondi. Tra le 16 e le 17 di domenica 16 ottobre 2005 un ottico di Bianco, Gianni Livigni, ha riferito di avere incontrato nel centro commerciale Peguy di Cinquefrondi Giuseppe Marcianò, imputato assieme al padre Alessandro come mandante dell'omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, ucciso a Locri quello stesso giorno. A testimoniarlo, davanti alla Corte d'assise di Locri è stato lo stesso Livigni precisando di essersi recato nel centro commerciale assieme alla moglie e dove aveva acquistato delle tende pagate con carta di credito i cui scontrini ha esibito. In quella circostanza, ha riferito Livigni, Marcianò, che conosceva, gli avrebbe offerto anche un caffé al bar. Dopo la deposizione di Livigni il processo è stato aggiornato a domani.

 

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