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I beni confiscati alla ndrangheta ai comuni

 

221 beni confiscati alla ndrangheta consegnati a 36 comuni del reggino

31 mar 08 L'utilizzo pieno dei beni confiscati alla 'ndrangheta da parte dei comuni ai quali vengono assegnati per consentirne l'utilizzo. E' la finalita' del protocollo d'intesa sottoscritto stamattina nella Prefettura di Reggio Calabria con l'Agenzia del demanio. Sulla base dell'intesa che e' stata raggiunta 221 beni immobili sequestrati alla 'ndrangheta sono stati assegnati, in misura diversa, a 36 comuni della provincia di Reggio Calabria che potranno cosi' utilizzarli per finalita' sociali. Si tratta di 98 tra appartamenti, abitazioni e ville, 64 terreni, 21 negozi, 19 fabbricati ed altrettanti box ed altre pertinenze. Il maggior numero di beni, trenta, e' stato assegnato al Comune di Plati', centro della Locride, da sempre roccaforte della 'ndrangheta, in cui l'azione di confisca da parte dello Stato per sottrarre alla criminalita' i beni provento delle attivita' illecite e' stata attuata con maggiore forza ed incisivita'. Nove beni sono stati assegnati ai Comuni di Bovalino, Stilo e Polistena e sette a Marina di Gioiosa Jonica e Gioiosa Jonica. Complessivamente, dei 1.229 beni confiscati negli ultimi anni in Calabria ad esponenti della 'ndrangheta, ne sono stati destinati, grazie ai protocolli d'intesa siglati con l'Agenzia de Demanio, 1.009. Un dato che e' inferiore soltanto a quello della Sicilia, dove rispetto ai 3.700 confiscati, ne sono stati destinati 1.510. Complessivamente, degli 8.137 beni confiscati in tutta Italia, ne risultano destinati, al momento, 4.446. Secondo il direttore centrale centrale dell'Agenzia del Demanio, Elisabetta Spitz, che ha sottoscritto il protocollo, ''l'intesa siglata stamattina a Reggio Calabria consente di lavorare sull'affidamento e sulla gestione dei beni confiscati. L'intesa consentira' - ha aggiunto Elisabetta Spitz - una verifica puntuale del raggiungimento dell'obiettivo mirato che e' quello di un utilizzo pieno di un bene che ormai e' diventato dello Stato. Si tratta di beni riportati alla legalita' e che, in un certo senso, rappresentano un alto valore simbolico''. L'importanza del protocollo, che e' stato sottoscritto per la Regione dal sottosegretario alla presidenza, Vincenzo Falcone, e dal presidente di Anci Calabria, Salvatore Perugini, e' stata sottolineata anche dal prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino. ''Si tratta di un atto fondamentale - ha detto - frutto di un pregevole lavoro di governance interistituzionale, con cui si sono gettate le basi concrete per un uso economico e sociale pubblico di questi beni, frutto di provenienza illecita''

I 36 comuni assegnatari. Plati' con 30 immobili, Grotteria e Locri con 18, Reggio Calabria con 17 e Rosarno con 16. Sono questi i comuni assegnatari del maggiore numero di beni confiscati sulla base del protocollo d'intesa siglato stamattina nella Prefettura di Reggio Calabria con l'Agenzia del Demanio. Gli altri comuni assegnati dei beni confiscati sono Africo, con nove; Bovalino (9); Stilo e Polistena (8); Marina di Gioiosa Jonica e Gioiosa Jonica (7); Bagnara Calabra e Campo Calabro (6); Careri, Gioia Tauro, Oppido Mamertina, Palizzi, Palmi, Siderno e Sinopoli (5); Varapodio, Roccella Jonica, Bianco e Ardore (3); Santo Stefano d'Aspromonte, Giffone e Melito Porto Salvo (2) e Benestare, Camini, Caraffa del Bianco, Ferruzzano, Fiumara, Laureana di Borrello, San Ferdinando, Taurianova e Villa San Giovanni (1).

L’83% dei beni si trovano a Sud. ''L'83% dei beni confiscati si trova nelle quattro regioni meridionali, con una netta prevalenza della Sicilia (46%), mentre Campania e Calabria si attestano intorno al 15% e la Puglia al 7%''. Lo rende noto l'agenzia del demanio, responsabile della gestione dei beni confiscati alla criminalita' organizzata dal momento della confisca definitiva del bene fino alla sua destinazione. ''Il restante 17% dei beni - prosegue - e' concentrato prevalentemente in Lombardia e nel Lazio''. Nel corso del 2007 l'agenzia del demanio ha avviato un nuovo modello di gestione e destinazione dei beni confiscati basato sui Progetti Territoriali che prevedono la consegna di ''pacchetti omogenei di beni'' agli enti locali e il loro riutilizzo sociale, attraverso la firma di protocolli d'intesa. ''Il progetto territoriale consente - secondo l'Agenzia del demanio - di superare le criticita' legate alle lunghe procedure di istruttoria e di tutela che caratterizzano la destinazione dei beni''. I protocolli hanno poi l'obiettivo ''di rinforzare la collaborazione e il coordinamento tra i soggetti firmatari, in modo tale da superare le difficolta' operative e le criticita' che questi beni presentano (gravami ipotecari, occupazione abusiva, identificazione degli esatti estremi identificativi catastali, ecc.) e consentire una piu' rapida ed efficiente consegna dei beni alla collettivita'''. Nel 2007 sono stati avviati 4 Progetti Territoriali che hanno portato alla firma di altrettanti Protocolli d'Intesa con i Comuni di Roma (2 febbraio 2007 - 57 unita' immobiliari), Reggio Calabria (19 febbraio 2007 - 48 unita' immobiliari), Palermo (5 settembre 2007 - 258 unita' immobiliari) e Bari (26 settembre - 56 unita' immobiliari). La Finanziaria 2007 ha, inoltre, ampliato la platea dei destinatari dei beni confiscati. Oltre ai Comuni, potranno acquisire e gestire immobili confiscati alla criminalita' organizzata anche le Province, le Regioni, le Universita' Statali, le Agenzie Fiscali, le Amministrazioni dello Stato e le Istituzioni culturali con rilevante interesse nazionale. Nel corso del 2007 l'Agenzia del Demanio ha destinato 684 immobili confiscati. Il 2007 ha fatto registrare, per la prima volta, un'inversione di tendenza: il numero dei beni destinati ha superato il numero dei beni in gestione all'Agenzia del demanio.

 

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