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Tumulata la salma di Calipari

La salma di Nicola Calipari tumulata nella tomba di famiglia al Verano

03 mar 08 Un picchetto d'onore interforze, i massimi vertici delle Forze armate e delle forse di polizia ed autorevoli esponenti di governo, dal ministro della Difesa, Arturo Parisi, all'allora sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta, ma anche molti amici e gente comune, hanno reso omaggio oggi, a tre anni dalla sua uccisione in Iraq, a Nicola Calipari. Con una breve cerimonia la salma del funzionario del Sismi e' stata oggi sepolta nella cappella di famiglia realizzata all'interno del cimitero del Verano a Roma grazie all'allora sindaco Walter Veltroni (presente, tra gli altri, in forma privata) e al voto unanime del Consiglio comunale di Roma, dopo essere stato sepolto in questi tre anni nel sacrario dell'Aeronautica militare. ''Devo ringraziare l'Aeronautica militare - ha detto, tra l'altro, la vedova Calipari, Rosa, prendendo per pochi minuti la parola - che, in un momento terribile, tre anni fa, mi ha permesso di seppellirlo a Roma, invece di doverlo portare in Calabria''. Rosa Calipari, visibilmente commossa, ha voluto dire ''grazie'' a Walter Veltroni e a tutto il Consiglio comunale di Roma, che voto' all'unanimita' la possibilita' di avere questa area all'interno del cimitero monumentale di Roma. Ma la vedova ha anche ricordato che ''oggi e' stato come riseppellirlo, un momento durissimo, ma anche un momento di pace e serenita'. E' stato - ha detto - come riportarlo a casa''. Rosa Calipari, dopo aver ringraziato anche chi ha realizzato la tomba che ospita da oggi la salma di Nicola Calipari (un cubo tutto di travertino, lo stesso dell'Ara Pacis, con due spaccature coperte da altrettanti vetri che, allegoricamente, rappresentano la rottura di una vita, si e' avvicinata a Veltroni ricevendo da lui un abbraccio affettuoso.

Minniti “Un dovere la ricerca della verità”. Cercare di capire come sia stato possibile che ''una straordinaria missione di salvezza si sia rovesciata nel suo opposto e' un dovere che abbiamo tutti noi, e' un dovere che ha la democrazia italiana, ma anche un dovere delle democrazie dei paesi amici, un dovere della democrazia americana e e su questo - ha aggiunto - dobbiamo insistere e lavorare insieme'''. E' questo uno dei passaggi del discorso che il vice ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha tenuto nel corso di una breve cerimonia che si e' svolta al cimitero del Verano, di fronte alla cappella privata del funzionario del Sismi Nicola Calipari, ucciso in Iraq la sera del 4 marzo 2005, mentre riportava in Italia la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita da un gruppo armato. Minniti, che ha parlato dopo il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, che ha aperto la cerimonia soprattutto in qualita' di amico della famiglia Calipari, dopo aver ricordato di aver conosciuto Calipari ''nella nostra Calabria, quando insieme facevamo parte dei boy scout'', ha aggiunto che ''una grande democrazia, un paese civile deve, e lo dico senza retorica e senza picchi di polemica, cercare di capire''. Il vice ministro Minniti ha aggiunto di non parlare ''con spirito di polemica, ma con lo spirito di chi oggi, avvertendo che un grande amico non e' piu' tra noi, ha il dovere di continuare su questa strada. Lo dobbiamo a Nicola''.

Marrazzo “Far germogliare la responsabilità”. La morte di Nicola Calipari e la ''sua sepoltura, in questo lembo di terra, non sia solo testimonianza e riconoscimento, ma rappresenti un seme che possa far germogliare qualcosa che vada molto al di la di noi, che sia basato su un valore, quello della cultura della responsabilita'''. E' l'esortazione che Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, ma soprattutto amico di famiglia di Nicola, Rosa, Silvia e Filippo Calipari, ha rivolto ai molti rappresentanti delle istituzioni, delle forse armate e delle forze dell'ordine, che hanno partecipato alla breve cerimonia, religiosa (il fratello di Calipari, don Maurizio ha benedetto la cappella di famiglia e recitato un passo del Vangelo secondo Matteo), che si e' svolta all'interno del cimitero del Verano a Roma dove da oggi riposa il funzionario del Sismi. Marrazzo ha aggiunto che ''la cultura della responsabilita' e' un valore che accomuna tanti di noi e tanti di voi - ha detto rivolgendosi ai militari e ai vertici anche dei servizi segreti presenti - e' uno dei modi migliori per far si' che il tempo non passi invano e che la sepoltura non sia solo testimonianza e riconoscimento, ma un seme che possa far germogliare qualcosa''.

 

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