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A Papanice è faida: agguato con morto

 

L’omicidio di Papanice apre una nuova faida. Vertice con Minniti e Loiero del comitato Ordine e Sicurezza

25 mar 08 La guerra di mafia a Crotone, che fino a ieri era ritenuta solo un timore, oggi diventa realta' con il nuovo agguato compiuto nella frazione Papanice, nel quale e' stato ucciso Giuseppe Cavallo, di 27 anni, ed e' rimasta lievemente ferita la moglie. Una guerra tra cosche cruenta che questa volta, in barba a tutti i codici del passato della 'ndrangheta, non risparmia nessuno, nemmeno donne e bambini. L'omicidio Cavallo e' come un film gia' visto se si pensa che la dinamica e' quasi identica a quella dell'agguato di sabato scorso nel quale e' stato ucciso Luca Megna, di 37 anni, e sono state ferite la moglie e la figlia di cinque anni. Un delitto, quello di oggi pomeriggio, che e' visto dagli inquirenti come la reazione all'assassinio di Megna. Giuseppe Cavallo, legato da rapporti di parentela con la famiglia Russelli che da anni e' in contrasto con quella dei Megna, era a bordo della sua Opel Astra con la moglie e stava attraversando la via principale di Papanice quando almeno due persone, con il volto coperto da passamontagna ed armate di pistola, sono uscite da un vicolo ed hanno iniziato a sparare numerosi colpi contro l'automobile. A Cavallo, che e' stato raggiunto in diverse parti del corpo ed e' morto all'istante, si e' avvicinato uno dei due killer che gli ha dato il colpo di grazia alla nuca. La donna, invece, e' stata soccorsa da alcune persone ed accompagnata nell'ospedale di Crotone dove i sanitari le hanno medicato una ferita alla gamba. Sul luogo dell'agguato gli agenti della squadra mobile hanno trovato e sequestrato una decina di bossoli calibro 9 sui quali saranno eseguiti accertamenti balistici. Dopo quest'ultimo omicidio a Crotone si vive nel terrore di altri omicidi nei quali potrebbero restare coinvolte anche persone innocenti, cosi' come e' accaduto alla figlia di cinque anni di Luca Megna che ora e' in coma nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. La madre della bambina, anche lei ferita lievemente nell'agguato di sabato scorso, dopo aver lasciato l'ospedale di Crotone e' accorsa al capezzale della figlia. Il questore di Crotone, Gaetano D'Amato, ha intanto disposto che i funerali di Megna si svolgano in forma strettamente privata e senza corteo. Sul fronte investigativo, intanto, polizia e carabinieri lavorano in modo incisivo per individuare gli autori dei due omicidi. ''Ci sono spunti investigativi interessanti - ha detto il Prefetto di Crotone, Melchiorre Fallica - che i magistrati stanno seguendo e speriamo ci portino a dei risultati''. Per fare il punto della situazione domani a Crotone si terra' una riunione straordinaria del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto, Melchiorre Fallica, al quale parteciperanno il viceministro dell'Interno, Marco Minniti, il vicecapo della polizia, Nicola Cavaliere, il capo dello Sco, Francesco Gratteri, ed i vertici nazionali e regionali di carabinieri e Guardia di finanza. Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ha contattato telefonicamente il viceministro Minniti, al quale ha chiesto un intervento rapido dello Stato. ''Bisogna fermare - ha detto Loiero - questa escalation della criminalita', lo Stato deve intervenire''. Per il Presidente della commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, ora che ''le strade di Papanice sono insanguinate nei modi piu' eclatanti non si puo' piu' rimanere fermi''

Illeso il figlio della vittima. C'era anche il figlio della vittima, di due anni e mezzo, a bordo della Opel Astra a bordo della quale e' stato ucciso Giuseppe Cavallo, di 27 anni, ed e' stata ferita la moglie, Rosa Russelli, 21 anni. Il minore, che e' rimasto illeso, dopo l'agguato e' stato affidato ai familiari. Rosa Russelli, invece, e' stata ferita alle gambe e all'addome ed ora e' ricoverato nell'ospedale di Crotone dove i sanitari l'hanno giudicata guaribile in trenta giorni.

Il capcosca Russelli fuori per indulto. Uno dei due presunti capicosca di Papanice di Crotone (la cui faida si e' riaccesa negli ultimi giorni), Pantaleone Russelli, e' stato scarcerato per indulto nell'agosto 2006. Lo si legge nella relazione dell'Antimafia, depositata meno di un mese fa. I Russelli sono una delle due fazioni originanti dalla cosca Megna (collegata ai Vrenna-Ciampa): quella dei Megna appunto e quella che fa capo a Pantaleone Russelli. L'Antimafia segnala come il gruppo facente capo a Russelli e' quello piu' attivo nelle estorsioni e allo stesso ''sarebbero ascrivibili - si legge - gli atti intimidatori perpetrati in danno di esercizi commerciali del capoluogo''. In quest'ambito l'Antimafia segnala come sembra esserci un declino della cosca dei Vrenna. La cosca dei Megna, invece, faceva capo a Luca Megna (assassinato sabato scorso), figlio del boss storico Domenico Megna, detto Mico.

Vertice Ordine e Sicurezza con Minniti e Loiero. Un comitato straordinario per l'ordine e la sicurezza pubblica si svolgera' domani a Crotone per analizzare la situazione delle criminalita' organizzata dopo i due agguati mortali compiuti nella frazione Papanice e riconducibili ad una guerra tra le locali cosche. Al comitato partecipera' il Vice Ministro all'Interno, Marco Minniti; il Vice Capo della Polizia, Nicola Cavaliere; il Presidente della Regione, Agazio Loiero; il responsabile del Servizio Centrale Operativo (Sco), Francesco Gratteri; il prefetto di Crotone, Melchiorre Fallica; i magistrati della Procura di Crotone e della Dda di Catanzaro ed i vertici delle forze dell'ordine della Calabria. Oggi pomeriggio, invece, sempre a Crotone si riunira' il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Fallica, dopo l'omicidio di Giuseppe Cavallo, avvenuto sempre nella frazione Papanice e ritenuto la risposta all'omicidio di Luca Megna. Al comitato straordinario per l'ordine e la sicurezza pubblica, previsto per domani pomeriggio in prefettura a Crotone, parteciperanno anche i rappresentanti dei comandi generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e delle forze di polizia territoriali.

Consigli aperti di Comune e Provincia di Crotone. I consigli comunale e provinciale di Crotone si riuniranno domani in seduta congiunta ed aperta per esaminare la situazione dell'ordine pubblico nel territorio dopo gli omicidi accaduti nella frazione Papanice. L'iniziativa e' stata presa dal sindaco di Crotone, Peppino Vallone, d'intesa con le altre istituzioni locali. Alla seduta parteciperanno i rappresentanti delle forze sociali e dei sindacati.

Prefetto Fallica “Spunti investigativi”: ''Ci sono spunti investigativi interessanti che i magistrati stanno seguendo e speriamo ci portino a dei risultati''. E' quanto ha detto il Prefetto di Crotone, Melchiorre Fallica, dopo il nuovo agguato di mafia compiuto nella frazione di Papanice nel quale e' stato ucciso Giuseppe Cavallo, di 27 anni. ''In effetti sembrerebbe proprio che e' iniziata - ha aggiunto - una guerra tra le famiglie della criminalita' organizzata. Per fare il punto della situazione, dopo l'omicidio di oggi pomeriggio, ho convocato con urgenza il comitato provinciale dell'ordine e la sicurezza pubblica durante il quale analizzeremo la situazione che si e' venuta a creare. Domani, inoltre, ci sara' anche un comitato straordinario al quale parteciperanno il vice ministro all'Interno, Marco Minniti, il vice capo della polizia, Nicola Cavaliere, il presidente della Regione Agazio Loiero, e gli esponenti della magistratura e delle forze dell'ordine''.

Loiero a Minniti “Bloccare lo scontro”. Il nuovo episodio criminale di Crotone, con un giovane morto e la moglie ferita, sviluppo sanguinoso dell'agguato di Crotone in cui sabato scorso e' stato ucciso il figlio di un boss ed e' rimasta gravemente ferita la sua bambina di cinque anni, oltre alla moglie, ha allarmato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ne ha discusso a lungo al telefono con il viceministro dell'Interno, Marco Minniti. ''C'e' un'esplosione di violenza inaudita - ha detto Loiero - che non risparmia neppure gli innocenti e che potrebbe addirittura essere soltanto l'inizio di una guerra di mafia per il controllo del territorio come quelle faide che, in anni passati, si sono registrate in altre zone della regione. Bisogna fermare questa escalation, lo Stato deve intervenire''. ''Con Minniti abbiamo discusso a lungo - ha aggiunto Loiero - ed entrambi siamo preoccupati e convinti del rischio che l'incendio criminale, se non domato subito, puo' portare a una situazione incontrollabile. Ognuno e' chiamato a fare la propria parte a ogni livello. Noi siamo pronti e come Regione disponili a supportare l'azione del governo. C'e' da pensare a nuovi sistemi di intervento e nessuno, anche forte, puo' essere scartato a priori. Questa guerra incombente e' da bloccare con ogni mezzo''.

Funerali blindati per Luca Megna. Si svolgeranno in forma strettamente privata e senza corteo i funerali di Luca Megna, ucciso sabato scorso in un agguato compiuto nella frazione Papanice di Crotone nel quale sono state ferite la moglie e la figlia di cinque anni. La decisione di far celebrare i funerali privati e' stata presa dal questore di Crotone, Gaetano D'Amato, in sintonia con il Prefetto, Melchiorre Fallica, per evitare che si verifichino problemi dal punto di vista dell'ordine pubblico. I funerali di Megna saranno svolti non appena sara' terminata l'autopsia che era stata fissata in un primo tempo per oggi pomeriggio

La madre ha raggiunto la figlia in coma. C'e' la madre, anche lei rimasta ferita nell'agguato di sabato scorso a Crotone, al capezzale della bambina di cinque anni che si trova ricoverata in coma farmacologico nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. La donna, che ha 34 anni, e' stata dimessa dall'ospedale di Crotone ed e' accorsa a Catanzaro per stare vicino a sua figlia che versa in gravi condizioni. Dopo l'agguato la donna, nonostante fosse rimasta ferita, ha preso in braccio sua figlia ed ha chiesto aiuto ad alcuni vicini che l'hanno soccorsa ed accompagnata nell'ospedale di Crotone. Ieri la trentaquattrenne e' stata dimessa dall'ospedale ed ha deciso di raggiungere subito sua figlia con la quale ha trascorso la notte.

Le cosche nella relazione antimafia. Una presenza definita ''storicamente capillare'' quella delle cosche mafiose nel crotonese secondo la relazione sulla situazione della Calabria trasmessa alle Camere il 20 febbraio scorso dalla Commissione parlamentare antimafia. La relazione dell'Antimafia, che disegna uno scenario in cui l'invasione dell'economia, del sistema degli appalti, della capacita' di penetrazione delle Amministrazioni locali e' a livelli assai preoccupanti, dedica le sue pagine centrali a Crotone e provincia e prende in esame soprattutto lo sviluppo del progetto turistico Europaradiso, bloccato su intervento della Giunta regionale, ed i cui contorni hanno suscitato l'attenzione degli investigatori trattandosi di investimenti per 5-7 miliardi di euro. Nel capoluogo, secondo la Commissione parlamentare, la situazione appariva ''stabile'' con il predominio incontrastato della cosca dei Vrenna-Ciampa-Bonaventura, mentre nella frazione Papanice - dove si sono verificati gli ultimi episodi di cronaca, sabato scorso ed oggi - la cosca Megna e' distinta in due frazioni, una facente capo a Luca Megna (assassinato sabato) ed un'altra a Pantaleone Russelli. Il punto di maggiore instabilita' l'Antimafia lo ha individuato ad Isola Capo Rizzuto, con il contrasto tra gli Arena ed i Nicoscia, alleati del clan Grande Aracri di Cutro. Quest'ultima famiglia e' una delle piu' potenti del crotonese, con ramificazioni in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e in Germania. A Ciro' continua ad essere egemone il clan Farao-Marincola, con presenze anche qui segnalate in Lombardia e Umbria. Nella Valle del Neto - nei comuni di Belvedere Spinello e Rocca di Neto - e' invece presente la cosca Iona, capeggiata dal boss detenuto Guirino Iona, interessata alle estorsioni e alle infiltrazioni nei pubblici appalti. A Petilia Policastro e a Mesoraca la Commissione antimafia segnala le presenze, rispettivamente, dei Comberiati-Garofalo e dei Ferrazzo. Questi ultimi hanno - sempre secondo la relazione della Commissione parlamentare - proiezioni e ingerenze nei lavori pubblici in Lombardia e in comuni del confine italo-svizzero e della stessa Svizzera.

 

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