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A Papanice è faida: agguato con morto

 

A Papanice, nonostante la polizia scoppia la faida: ucciso un giovane di 27 anni, ferita la moglie

25 mar 08 Non si è fatta attendere la risposta all’uccisione del figlio del boss Megna. Nonostante il territorio presidiato dalle forze dell’Ordine, mandate in gran quantità per superare il momento di gravi iniziative della ndrangheta che ha deciso di bagnare di sangue un territorio dove non si erano visti delitti così efferati, un giovane di 27 anni, Giuseppe Cavallo, di professione autista, avversario ai Megna, e' stato ucciso oggi poco prima delle 14,30 a colpi d'arma da fuoco nel centro di Papanice, frazione di Crotone, dove appena due giorni fa si era consumato l'agguato mortale contro Luca Megna, che ha causato anche il ferimento della moglie e della loro bambina di 5 anni che ora lotta tra la vita e la morte all'ospedale Pugliese di Catanzaro. Cavallo si trovava a bordo di una Opel Astra di colore scuro, in compagnia della moglie, quando da un vicolo, secondo una prima ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori, sarebbero arrivati i killer, due ragazzi con il volto coperto da passamontagna, che hanno fatto fuoco conto la vettura con pistole calibro 9x21, come dimostrano i bossoli rinvenuti sull'asfalto dagli agenti della polizia di Stato e dai carabinieri intervenuti sul posto. Uno dei due ha anche raggiunto l'auto esplodendo un colpo di pistola alla nuca di Cavallo (un chiaro segno di agguato mafioso). Il giovane autista e' morto all'istante, mentre la moglie e' stata ferita ad una gamba ed e' stata trasportata in ambulanza all'ospedale civile di Crotone. Secondo una prima ipotesi potrebbe trattarsi di una vendetta trasversale dal momento che la moglie della vittima risulta imparentata con una famiglia avversa a quella dei Megna. Al momento dell'agguato nella frazione Papanice di Crotone erano presenti alcuni equipaggi del Reparto prevenzione crimine Calabria provenienti da Reggio Calabria e Siderno e militari dell'Arma del reparto operativo della compagnia di Crotone, che stavano effettuando servizi di controllo del territorio proprio nel timore che si potessero verificare nuovi fatti di sangue. Sul posto, appena appresa la notizia, e' intervenuta anche il generale Marcello Mazzuca, comandante regionale dei Carabinieri della Calabria.

Loiero: Una guerra da bloccare. Il nuovo episodio criminale di Crotone, con un giovane morto e la moglie ferita, sviluppo sanguinoso dell'agguato nella stessa frazione di Papanice in cui sabato scorso e' stato ucciso il figlio di un boss ed e' rimasta gravemente ferita la sua bambina di cinque anni oltre alla moglie, hanno allarmato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che ne ha discusso a lungo al telefono con il viceministro dell'Interno Marco Minniti. "C'e' un'esplosione di violenza inaudita che non risparmia neppure gli innocenti e che potrebbe addirittura essere soltanto l'inizio di una guerra di mafia per il controllo del territorio - ha detto il presidente Loiero - come quelle faide che, in anni passati, si sono registrate in altre zone della regione. Bisogna fermare questa escalation, lo Stato deve intervenire. Con Minniti abbiamo discusso a lungo - ha aggiunto Loiero - ed entrambi siamo preoccupati e convinti del rischio che l'incendio criminale, se non domato subito puo' portare a una situazione incontrollabile. Ognuno e' chiamato a fare la propria parte a ogni livello. Noi siamo pronti e come regioni disponili a supportare l'azione del governo. C'e' da pensare a nuoci sistemi di intervento e nessuno, anche forte, puo' essere scartato a priori. Questa guerra incombente e' da bloccare con ogni mezzo".

Il Sindaco di Crotone: in piazza contro la volenza mafiosa. Una manifestazione contro la violenza mafiosa con la partecipazione della cittadinanza e delle autorita' civili e religiose del territorio. E' quanto proposto dal dindaco di Crotone, Peppino Vallone, al Vescovo di Crotone, Monsignor Domenico Graziani , al Prefetto, Melchiorre Fallica, al Presidente della Provincia Sergio Iritale. "Il Vescovo, il Prefetto e il Presidente della Provincia" dichiara il sindaco Vallone "interpellati telefonicamente hanno dato la propria, immediata, disponibilita' e convenuto l'opportunita' di prevedere una manifestazione a Papanice che veda coinvolta tutta la popolazione per dare un segnale forte contro la violenza mafiosa che si e' abbattuta sul territorio crotonese. "Violenza - continua il sindaco - che con inumana ferocia ha visto coinvolta una bambina di cinque anni che lotta tra la vita e la morte colpevole solo della sua presenza innocente sotto il fuoco dei killer".

La bimba dei Megna in coma ma stazionaria. "Le condizioni della piccola sono stazionarie. Stiamo attendendo che la madre ci dia il permesso di dire come stanno le cose in maniera precisa, per dare la possibilita' ai medici di emanare un bollettino sanitario ufficiale giorno per giorno. La bambina, confermo, e' in rianimazione e in coma farmacologico. La pallottola e' in una posizione giudicata non problematica". Lo ha detto all'Agi Vincenzo Ciconte, direttore generale dell'Azienda ospedaliera 'Pugliese-Ciaccio' di Catanzaro, struttura dove si trova ricoverata la bambina di 5 anni ferita, assieme alla madre, nell'agguato di sabato sera nella frazione Papanice di Crotone, costato la vita a Luca Megna.

 

 

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