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23enne morta dopo ricovero: rilevate criticità

 

Ragazza morta dopo ricovero: la commissione d’inchiesta rileva buchi e criticità

11 mar 08. L'inchiesta condotta da una commissione della Regione Calabria nella Casa di Cura Villa Elisa di Cinquefrondi in seguito alla morte di Angela Scibilia, la ragazza di 23 anni di Seminara che si trovava al terzo mese di gravidanza, avrebbe rilevato "clamorose inefficienze, leggerezze e criticità". Una situazione tale da indurre l'Assessore alla Sanità Vincenzo Spaziante, d'accordo con il presidente Agazio Loiero, a trasmetterla all'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, per una verifica più estesa sui livelli assistenziali erogati dalla struttura così come previsti dall'accreditamento per il mantenimento dei requisiti. Sarà l'Asp reggina, quindi, sulla base delle conclusioni già raggiunte o integrandole con una ispezione aggiuntiva, a proporre al massimo entro 15-20 giorni, eventuali provvedimenti. "Nella vicenda specifica sono stati rilevati buchi, insipienze e criticità generali relativi alla struttura e al personale - ha detto l'assessore Spaziante all'ANSA - che impongono decisioni immediate e, ritengo, una approfondita valutazione più complessiva". Per tale motivo l'assessorato alla Sanità ha chiesto il supporto dell'avvocatura regionale per sapere se, nell'attesa delle richieste che l'Azienda sanitaria di Reggio è chiamata a fare su Villa Elisa, sulla base dei dati già acquisiti dalla Commissione regionale, possano essere assunti provvedimenti di carattere temporaneo. La relazione della commissione, consegnata questa mattina, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute professor Gianfranco Di Nino, secondo quando ha fatto sapere lo stes so assessore Spaziante, sarà inviata anche alla Procura della Repubblica di Palmi, per gli aspetti che possano essere utili all'inchiesta penale in corso.

Casa di cura: “Nessuna inefficienza”. ''Prendiamo atto davvero con stupore delle affermazioni rilasciate dall'assessore Regionale alla Sanita', che ha riferito di 'buchi, insipienze e criticita' generali relativi alla struttura e al personale', asseritamente ravvisati dalla commissione regionale, essendo pienamente consapevoli della inconfigurabilita' di qualsivoglia profilo di inefficienza''. E' quanto scritto in una nota della Casa di Cura Villa Elisa replicando ad una nota dell'assessorato regionale alla sanita' sugli accertamenti fatti nella struttura sanitaria in seguito alla morte di Angela Scibilia, la ragazza di 23 anni di Seminara che si trovava al terzo mese di gravidanza,. ''Ma anzi - prosegue la nota - siamo consapevoli della assoluta sussistenza di tutti i requisiti, di qualita' e di efficienza, previsti dalla legge, peraltro piu' volte verificati e certificati dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, da ultimo nello scorso dicembre. Ribadiamo, ancora una volta, la partecipazione al dolore della famiglia della sfortunata signora Scibilia, e la massima collaborazione per l'accertamento della verita', ma non possiamo consentire che ragioni esclusivamente emotive, se non addirittura demagogiche, portino a travisare clamorosamente la realta', trasformando una struttura da tutti, compresi gli organi sanitari provinciali e regionali, ritenuta di assoluta eccellenza e fiore all'occhiello della intera sanita' calabrese, in una sorta di luogo di torture''. ''Attendiamo - conclude la nota - di conoscere formalmente eventuali contestazioni per adottare ogni iniziativa a tutela dei nostri diritti, in cio' pienamente confortati anche dall'Aiop Nazionale e Regionale''.

 

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