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Procura dei veleni: le audizioni del CSM

 

Procura dei veleni a Reggio, la commissione parla di conflitti e connivenze interne

06 mag 08 ''C'é una vecchia situazione di conflitti all'interno della procura di Reggio Calabria che dovrebbero essere risolti ma che non minano la risposta unitaria dell'ufficio alla criminalità". Lo sottolinea il consigliere del Csm Fabio Roia, al termine delle audizioni a Reggio Calabria della Prima Commissione di Palazzo dei marescialli. I conflitti - a quanto si è appreso - riguarderebbero soprattutto i due procuratori aggiunti Francesco Scuderi e Salvatore Boemi, entrambi in procinto di lasciare il loro incarico per effetto della norma che non consente di restare per più di otto anni in ruoli direttivi e semidirettivi della magistratura. Un contrasto riemerso in occasione dell'inchiesta sull'ex senatore De Gregorio, visto che Scuderi in una lettera inviata anche al Csm ha lamentato, oltre alla fuga di notizie sui giornali, di non essere stato informato dal collega, nonostante il suo ruolo di reggente dell'ufficio, dell'iscrizione dell'allora parlamentare nel registro degli indagati. "Sono scorie di conflitti minimi e circoscritti che dovrebbero essere valutati", dice Roia, che insiste piuttosto sugli aspetti positivi emersi dalle audizioni: "Abbiamo trovato un ufficio vivo e pronto a rispondere con inchieste alle criminalità organizzata e che costituisce un presidio molto forte sul territorio. E il nuovo procuratore Giuseppe Pignatone ha già dato un'ottima prova". Il consigliere non nasconde i problemi riscontrati: "Ce n'é uno enorme e riguarda la sicurezza" aggiunge, sottolineando l'inadeguatezza da questo punto di vista dell'edificio che ospita la procura.

Presidente Commissione Csm “Possibile connivenza interna”. Nella vicenda della microspia trovata in un ufficio adibito ad archivio del pm di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, "é possibile che ci possa essere stato nell'episodio anche qualche connivenza interna". A dirlo, senza specificare di che tipo possa essere stata la connivenza, è stato il presidente della Prima commissione del Csm, Antonio Patrono, a conclusione delle audizioni con i magistrati della Procura di Reggio Calabria. "Abbiamo l'idea - ha poi detto - che in questi uffici siano impegnati magistrati bravi ed in questo senso abbiamo raccolto anche ottime informazioni su una procura distrettuale all'altezza del compito. Naturalmente ci sono anche questioni di rapporti tra magistrati, rapporti che devono essere affinati". Sulle questioni degli anonimi del "corvo", Patrono ha detto che "si tratta di fatti di competenza delle autorità inquirenti". Patrono ha anche detto che tra poco il Csm sceglierà i nuovi tre aggiunti da affiancare a Giuseppe Pignatone: "credo che i tre nuovi aggiunti saranno scelti in base a criteri e curriculum di indubbia personalità ed al massimo livello possibile". Infine, sulla richiesta dell'avvocato Alberto Sarra, presidente del gruppo regionale di An, di essere audito dalla Prima Commissione, Patrono ha sostenuto: "lo chiameremo, se lo chiameremo, con tempi e modalità che deciderà la Commissione, quando e se ci sarà bisogno o necessità".

Dei ‘corvi’ appreso dai giornali. "Riceviamo tantissime lettere anonime, ma su questi esposti non avviamo alcuna istruttoria". Lo dice Antonio Patrono, presidente della prima commissione del Csm. Patrono sottolinea di aver appreso solo dai giornali dell'esistenza di lettere anonime firmate da "il corvo", nelle quali si getterebbe discredito su alcuni magistrati della Procura di Reggio Calabria. Queste missive, però, non sarebbero agli atti del Csm e molti magistrati della Procura confermano di non averle mai viste.

Nessun atto alla Procura di Catanzaro sul ‘corvo’. La Procura di Catanzaro, allo stato, non ha ricevuto alcun atto dalla Procura di Reggio Calabria in merito alle lettere del "corvo" che hanno gettato discredito su alcuni magistrati reggini e spedite nei mesi scorsi. A confermarlo è stato il procuratore facente funzioni di Catanzaro, Salvatore Murone, che insieme al sostituto Simona Rossi, coordina le indagini sul ritrovamento della microspia nella Procura reggina. Essendo coinvolti magistrati del distretto della Corte d'appello di Reggio Calabria, le indagini sul "corvo" e sul contenuto delle sue lettere dovrebbero essere coordinate dalla Procura di Catanzaro, competente a valutare tutto ciò che riguarda magistrati reggini. Al momento, però, di questo aspetto la Procura di Catanzaro non è stata ancora ufficialmente informata.

A breve tre nuovi procuratori aggiunti. "Per cercare di far funzionare meglio l'Ufficio il Csm nominerà subito i tre nuovi procuratori aggiunti". Lo dice Antonio Patrono, presidente della Prima Commissione del Csm. "Questa Procura ha iniziato bene il proprio cammino - afferma Patrono - con la nomina a Procuratore di Giuseppe Pignatone, magistrato preparato e di lunga esperienza".

Valuteremo le incompatibilità. "I rapporti di incompatibilità che potrebbero emergere nell'ufficio della Procura della Repubblica sono uno dei punti che valuteremo". Lo afferma Antonio Patrono, presidente della Prima Commissione del Csm. I casi di incompatibilità potrebbero emergere in seguito ad una lettera firmata dal procuratore aggiunto Francesco Scuderi, nella quale si accuserebbe di fughe di notizie un altro aggiunto, Salvatore Boemi. "Valuteremo il contenuto di questa lettera - afferma Patrono - e ascolteremo anche l'autore della missiva". Patrono ha sottolineato che il Csm è in missione a Reggio Calabria dopo la scoperta di una microspia negli uffici della Procura e dopo aver appreso, dai giornali, l'esistenza di lettere anonime firmate da "il corvo" nelle quali si getta discredito su alcuni magistrati. Il presidente della Commissione spiega inoltre che il Csm vuole dare sostegno e tutela ai magistrati vittime di questi attacchi.

A breve perizia sulla microspia. Sara' sottoposta a perizia nei prossimi giorni la microspia trovata nelle scorse settimane in una stanza della Procura di Reggio Calabria utilizzata normalmente dal pm Nicola Gratteri. Gli accertamenti tecnici, che saranno disposti dalla Procura di Catanzaro che coordina l'inchiesta, si rendono necessari per stabilire con certezza la provenienza della cimice e la sua portata. Nei primi giorni, infatti, era trapelata la notizia che il segnale inviato dalla microspia poteva arrivare ad una distanza di una ventina di metri dalla fonte. Nuove indiscrezioni parlano adesso di una portata di circa 200 metri. Stabilire la portata della cimice non è secondario. Se questa è di una ventina di metri restringe di molto il raggio entro cui l'intercettatore doveva trovarsi, probabilmente nello stesso palazzo della Procura. Gli accertamenti chiariranno anche l'origine dell'apparecchio, se ciò sia facilmente reperibile in commercio o se sia stata realizzata dal mani esperte. La microspia era stata trovata in una stanzetta senza finestre adibita a archivio di vecchi fascicoli. L'inchiesta, intanto, è stata affidata al sostituto procuratore Simona Rossi, ma resta coassegnata al procuratore facente funzioni Salvatore Murone, che ieri si è recato a Reggio dove ha ascoltato il procuratore Giuseppe Pignatore e i sostituti Nicola Gratteri, quale parte offesa, e Santi Cutroneo. Quest'ultimo, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato sentito in merito al ritrovamento, avvenuto in passato, di un altro apparato di intercettazione. Sulla missione reggina di Murone viene mantenuto uno stretto riserbo sia sul versante reggino che catanzarese. L'unica cosa trapelata è che Gratteri non avrebbe formulato sospetti su chi possa essere l'autore delle intercettazioni ai suoi danni.

PG Marletta “A Reggio clima non buono”. "L'ufficio dei Pm di Reggio Calabria ha dei problemi e il clima non appare buono". Lo dice il procuratore generale, Giovanni Marletta, a conclusione dell'audizione di stamani davanti alla prima commissione del Csm, che sta svolgendo a Reggio Calabria una missione nell'ambito di un fascicolo aperto dal Consiglio dopo il ritrovamento di una microspia negli uffici della Procura e alcune lettere anonime firmate da 'Il Corvo'. "Ho risposto alle domande che mi sono state poste dai consiglieri - afferma Marletta - descrivendo il quadro dell'ufficio che sicuramente risente della scoperta della microspia". Il procuratore generale rispondendo alle domande dei giornalisti ha poi confermato che i consiglieri hanno anche chiesto delle lettere anonime giunte in procura in cui si getta "fango" su alcuni magistrati, e poi non ha voluto confermare se la commissione ha trattato anche il contenuto di una lettera firmata dal procuratore aggiunto Francesco Scuderi inviata nelle scorse settimane al Csm e al ministro della Giustizia. L'audizione prosegue con il procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone.

Manifestazione di solidarietà dei giovani ai magistrati. Sono circa 150 i giovani venuti stamani sotto il palazzo di Giustizia di Reggio Calabria per manifestare "incondizionata solidarietà" ai magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria ed alle forze dell'ordine, dopo la scoperta di una microspia rinvenuta nei locali adibiti ad archivio del pm distrettuale Nicola Gratteri. Alla manifestazione partecipano Ammazzateci Tutti, la Rete Calabria, la fondazione Antonino Scopelliti e l'associazione Ethos. "Spediremo una petizione al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - ha detto Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato assassinato a Campocalabro dalla mafia - per chiedere, ove emergessero responsabilità nella vicenda della microspia, di magistrati o personale coinvolti in questa oscura vicenda". Dario Pecora, uno dei leader di Ammazzateci Tutti, ha detto che "Oggi si sta riproducendo un copione già visto negli anni '90 a Palermo. Per questo, siamo venuti oggi per stare vicini a quegli investigatori ed a quei magistrati che sono particolarmente esposti nella lotta al crimine organizzato. In tal senso, chiederemo anche al presidente Napolitano di farsi promotore di quelle necessarie azioni di salvaguardia per garantire l'incolumità di questi fedeli servitori dello Stato".

Giustizia Giusta “Lombardo si ricordi della Calabria”: Spero che l'on. Lombardo, memore del grandissimo risultato ottenuto in Calabria, voglia ricordarsi della nostra regione, premiandola con un ruolo di visibilità nel Governo. Lo afferma il direttivo di Giustizia giusta. Le possibilità di successo per il movimento delle autonomie nel Meridione sono enormi - si legge ancora nella nota - ma dipendono anche e soprattutto dalla capacità di non frustrare il potenziale enorme che si è registrato in Calabria. Ci sono stati segnali elettorali consistenti - conclude il direttivo di Giustizia Giusta - che vanno adeguatamente valorizzati

Sarra (AN) chiede di essere sentito. Sono in corso le audizioni della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura con i magistrati di Reggio Calabria. Nel corso dei lavori, l'avv. Alberto Sarra, capogruppo in Consiglio regionale di Alleanza Nazionale, ha chiesto alla commissione di essere sentito. Sarra, risulta in atto indagato in un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria.

 

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