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Rom circondano la polizia, chieste reazioni di legalità
L’assalto dei rom alla polizia a Catanzaro dopo il fermo di un giovane, chieste reazioni di legalità 27 mag 08 La squadra mobile è al lavoro per identificare i circa 300 rom che ieri sera hanno aggredito a Catanzaro quattro agenti allo scopo di impedire un arresto. Al momento i reati ipotizzati sono resistenza e violenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento personale. Gli investigatori stanno però valutando se contestare la procurata evasione se l'arresto verrà considerato come eseguito. L'aggressione, infatti, è scattata dopo che gli agenti della mobile avevano bloccato per strada un giovane nei cui confronti era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare per rapina. I poliziotti, dopo averlo visto, lo hanno fermato ed una volta identificato lo stavano arrestando. Il giovane, che non era ancora ammanettato, si è divincolato ed è stato in questa fase che è scattata l'aggressione. I primi ad intervenire sono stati i parenti del giovane, supportati, poi, dagli altri rom che hanno cominciato a lanciare oggetti contro gli agenti, mandando in frantumi il finestrino di una delle due auto di servizio, ma senza ferire nessuno. Il giovane è riuscito a fuggire, mentre ai poliziotti non è rimasto altro da fare che salire sulle auto di servizio e chiamare i rinforzi. Consap “Serve una riposta di legalità” 27 mag 08 Una risposta "di legalità per
far capire che non esistono aree dove non vige la legge". La
chiede il Consap dopo i poliziotti aggrediti da 300 rom. La segreteria
regionale e quella provinciale di Catanzaro del sindacato autonomo
di polizia parlano di un gesto "veramente allarmante, perché
il messaggio potrebbe essere quello di far ritenere che i luoghi ove
risiedono i rom costituiscono una zona invalicabile anche per le forze
di polizia". "Questa situazione di degrado sociale e di
sottocultura - afferma il Consap - potrebbe determinare momenti di
invivibilità non solo per i tutori della legge ma soprattutto
per quei cittadini che abitano nei quartieri adiacenti agli accampamenti
dei rom e per coloro che ancora credono nella legge e nelle sue applicazioni".
Il sindacato "contesta fermamente il frutto di una politica che
invece di creare integrazione per tali etnie, le ha raggruppate in
siti, ovvero ghetti, ove spesso accade di tutto e non è consentita
alcuna forma di controllo giornaliero alle singole pattuglie a meno
che di rischiare per un pugno di euro la propria vita e la sussistenza
alimentare dei propri cari". "La polizia - prosegue la nota
- rappresenta l'anello debole della catena istituzionale e subisce
la spesso colpevole inerzia di altri organismi preposti che, con danaro,
con strutture, con mezzi, sarebbero chiamati alla risoluzione politica
della mancata integrazione". "Ognuno - afferma il Consap
- dovrebbe fare la sua parte anche mediante servizi coordinati che
possano consentire, oltre alla verifica di situazioni di illegalità,
un censimento aggiornato dei residenti nei vari accampamenti. Dobbiamo
invece registrare la continua e singolare modalità di sacrificio
delle forze dell'ordine che, in ogni caso, compiono il loro dovere
a fronte del costante sacrificio personale ma che non odono nulla
di concreto sul fronte della risoluzione del delicato problema".
"Chiediamo uno sforzo comune - conclude il Consap - per la realizzazione
concreta di un tavolo di dibattito che investa non solo le problematiche
rom, ma ponga gli accenti sugli adeguamenti veri e concreti ad una
sicurezza non di facciata. A cominciare dai civici consessi comunale
e provinciale vorremmo che sia inserito il nostro 'pacchetto sicurezza'
in prossime riunioni anche di carattere straordinario, un pacchetto
sicurezza che, esposto dagli operai in divisa, assumerà carattere
certamente più pregnante e più concreto". Provincia Catanzaro “Serve reagire” 27 mag 08 "Reagire con determinazione, con forte
unità a tutti i livelli tra istituzioni". Lo auspica la
Provincia di Catanzaro dopo l'aggressione ai poliziotti. La Provincia
di Catanzaro, in una nota, esprime "forte solidarietà
per gli agenti colpiti e per tutte le forze dell'ordine impegnate
in un duro lavoro. L'episodio è gravissimo qualunque ne sia
la motivazione. E' importante che reagiscano assieme tutte le istituzioni,
a tutti i livelli". "Ci sono aspetti di prevenzione civile,
sociale e culturale - prosegue la nota - che devono vedere un più
forte impegno delle istituzioni locali e di quelle nazionali; così
come si tratta di rafforzare la crescente collaborazione tra tutti
i soggetti impegnati nel contrasto alla criminalità, in una
zona ad alto rischio e per la quale nei giorni scorsi la provincia
aveva sollecitato in una riunione del comitato per l'ordine e per
l sicurezza pubblica, una maggiore attenzione"
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