Dir.resp. Pippo Gatto

 

Gli sequestrano le reti da pesca e s’incatena davanti al comune

04 mag 08 All'una di questa notte si era legato con delle catene ad un'ancora collocata davanti alla sede della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, ma poi nella mattinata e' stato convinto a desistere dalla sua forma di protesta. Francesco Tonnera, di 47 anni, pescatore di San Lucido, ha scelto cosi' di manifestare platealmente contro il sequestro operato nei suoi confronti di quattro chilometri e mezzo di reti speciali, le spadare, adatte a catturare il pesce spada ma proibite da una normativa della Comunita' Europea. Tonnera e' presidente di una cooperativa di pescatori la 'Santa Rita' di cui fanno parte persone della sua famiglia. Il sequestro delle reti al largo di San Lucido (CS) era stato fatto da una motovedetta della Guardia Costiera di Vibo Marina in servizio di controllo nella zona. I militari gli hanno pure sequestrato il motopeschereccio 'Michelangelo' da dove si stavano gettando le reti, che per la loro grandezza possono pescare anche animali di specie protetta come delfini, capodogli e altri. Tonnera, una volta scioltosi dalle catene, ha detto che la sua protesta non era rivolta contro gli uomini della Guardia Costiera ''che hanno fatto il loro dovere, ma contro la normativa europea che non tiene conto delle necessita' dei pescatori calabresi. E' vero che la comunita' da' finanziamenti per la riconversione delle spadare con reti piu' piccole, le cosiddette 'ferrettare' ma le stesse impediscono di pescare anche pesci piccoli come spadini e altro''. ''Quello che peschiamo - ha detto ancora Tonnera - non e' sufficiente neanche a pagare le spese del gasolio che consumiamo per andare in mare e le nostre famiglie con quel poco che peschiamo muoiono di fame''.