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Riparte il ponte sullo stretto

 

Ponte sullo stretto: si riparte. Ciucci (Anas) “pronto per il 2016”. Vendola "Un ponte tra le cosche". Gli arabi interessati al progetto

23 mag 08 La prima pietra a meta' del 2010, con l'obiettivo ambizioso di inaugurare il ponte sullo Stretto di Messina a inizio 2016: il nuovo governo vuole mantenere la promessa fatta in campagna elettorale e, tra le sue prime mosse, riavvia il progetto da 6 miliardi di euro. Il ministro Altero Matteoli, che muove i primi passi alla guida del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha immediatamente riaperto il dossier, ha studiato le carte, ed in tempi brevissimi ha scritto a Pietro Ciucci, il presidente della societa' ''Stretto di Messina'' incaricata di seguire il progetto. Matteoli e' chiarissimo: premette che per il governo il progetto e' di ''carattere prioritario'' per indicare che ''e' pertanto necessario porre in essere nei tempi piu' brevi tutte le condizioni per la ripresa delle attivita' inerenti alla costruzione''. La societa' Stretto di Messina, controllata dall'Anas con l'81,8%, e partecipata anche da Rfi del gruppo Ferrovie e dalle Regioni Calabria e Siciliana (dopo il riassetto di due anni fa, quando era in mano a Fintecna), torna cosi' a lavorare, lasciandosi alle spalle l'ipotesi di scioglimento che era stata valutata sotto il precedente governo. Per Pietro Ciucci, che indica i tempi ipotizzabili per la realizzazione del ponte, inaugurare il ponte nel 2016 e' ''un obiettivo impegnativo ma possibile''. La lettera di Matteoli riavvia ufficialmente l'iter. E' ancora valido il contratto con Impregilo, la capofila della cordata che nel 2005 si e' aggiudicata la gara per la realizzazione del ponte battendo i concorrenti guidati da Astaldi) con una offerta da 3,88 miliardi. ''I contratti stipulati sono tutti validi'', conferma Ciucci: ''Sara' necessario un aggiornamento della convenzione che lega la societa' Stretto di Messina con il concedente, il ministero delle Infrastrutture''. Occasione per ''affinare il timing e aggiustare il piano di copertura economico finanziario'', ed ''il prossimo anno dare l'ordine di inizio attivita' al contraente generale Impregilo''. Viene cosi' dissepolto il progetto considerato inserito tra le grandi opere della Legge Obiettivo dal precedente governo Berlusconi, poi congelato dal governo Prodi che nell'assegnazione delle risorse disponibili aveva preferito dare priorita' ad altre opere, ed oggi rilanciato dal ritorno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Un altro segnale delle determinazione del nuovo governo potrebbe arrivare, nei prossimi giorni, con una specifica ''delega al ponte'' ad un sottosegretario alle Infrastrutture: un incarico che dovrebbe andare a Giuseppe Reina, esponente del Movimento per l'Autonomia che ha improntato la campagna elettorale anche su questa promessa. Reina ha voluto, oggi, sgomberare il campo dall'ipotesi che ci potesse essere un problema nel reperimento di risorse. Ed in particolare, come riportato da indiscrezioni di stampa, che il dirottamento di risorse verso altri impieghi, come il taglio dell'Ici, potesse pregiudicare l'obiettivo di garantire tempi rapidi. ''Le risorse di cui si parla - ha detto il sottosegretario - non potrebbero materialmente essere utilizzate ai fini della realizzazione sia del Ponte sia di altre opere infrastrutturali per le quali il pregresso governo ne aveva ipotizzato l'utilizzo. Le risorse che, al contrario, servono per la realizzazione del Ponte e quelle che occorreranno per le altre infrastrutture saranno trovate necessariamente e introdotte nella programmazione economica di questo governo''.

Ciucci (Anas) Pronto in 8 anni. La lunga storia del Ponte sullo stretto sembra destinata a trasformarsi nel giro di due anni da progetto in realtà. La posa della prima pietra, come assicura il Presidente dell'Anas, Pietro Ciucci in un'intervista , avverrà a metà del 2010, per consentire l'inaugurazione dell'opera all'inizio del 2016. La lettera inviata oggi dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, riavvia ufficialmente l'iter per la realizzazione del ponte. Un'operazione da 6 miliardi di euro, la principale opera infrastrutturale prevista nel programma del Governo, completamento ideale del corridoio europeo 1 Berlino-Palermo. "Rispettare i tempi previsti è un obiettivo impegnativo, ma possibile - spiega Ciucci - anche grazie a tutto il lavoro svolto in precedenza. La lettera del ministro è un atto molto importante, rappresenta il nuovo start-up dell'operazione. Abbiamo bisogno di qualche mese per aggiornare i profili tecnici, convenzionali e finanziari del progetto, ma rinnovata la convenzione, contiamo di aprire i cantieri a metà 2010 ed inaugurare al traffico il ponte sullo stretto all'inizio del 2016". I due anni di stop coincisi con l'attività del precedente esecutivo, che non considerava prioritaria l'opera, non hanno modificato sostanzialmente i termini del progetto, che andrà soltanto messo a punto: "Non servono nuove gare - rileva Ciucci - i contratti stipulati nel 2006 sono tutti validi, sarà necessario un aggiornamento della convenzione che lega la società Stretto di Messina (controllata dall'Anas dall'ottobre 2007 ndr) con il concedente che è il ministero delle Infrastrutture. Quella sarà l'occasione per affinare il timing per la realizzazione dell'opera e aggiustare il piano di copertura economico finanziario. A quel punto, il prossimo anno potremo dare l'ordine di inizio attività al contraente generale Impregilo. Realizzato il progetto definitivo - aggiunge - questo dovrà essere approvato secondo i criteri della legge obiettivo e a maggio del 2010 festeggeremo la posa della prima pietra". Anche in termini finanziari il valore complessivo della realizzazione non si scosterà dai circa 6 miliardi previsti. Al valore della gara per l'individuazione del General contractor (4,4 miliardi di euro, poi ribassati in gara a 3,9), va sommato il costo del progetto per le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione (150 milioni ribassati a 120 milioni), del monitoraggio ambientale (37 milioni ribassati a 29), più le risorse da reperire sul mercato. In termini di impegno di capitali da parte dello Stato, vista la nuova tempistica - spiega Ciucci - "la prima indicazione necessaria potrà essere nella finanziaria 2009. Il meccanismo finanziario dell'operazione è basato su un 40% di fondi propri ed il restante 60% da recuperare sul mercato". "Abbiamo perso due anni - conclude Ciucci - ma a voler essere ottimisti anche in questo caso, almeno il tempo sprecato ci ha consegnato un assetto più favorevole. Avremmo certamente preferito avviare i cantieri già quest'anno, ma il controllo diretto da parte dell'Anas della società Stretto di Messina, due anni fa in seno a Fintecna, moltiplica ora le sinergie possibili e garantisce un maggior supporto tecnico alla realizzazione dell'opera".

Vendola “Un ponte per unire due cosche”: Il ponte sullo Stretto ''unira' non due coste, ma due cosche, la 'ndrangheta e Cosa Nostra''. Con questa battuta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha risposto ad una domanda sulle grandi infrastrutture in progetto in Italia alla conferenza-stampa che, a Torino, ha preceduto un incontro pubblico. ''Bisogna intendersi su quali siano le opere effettivamente strategiche, se sono le Piramidi per celebrare i faraoni o altre. Io preferisco quelle utili, come il treno ad alta capacita' Bari-Napoli, il cui progetto e' stato definito dopo avere ascoltato le proteste e le proposte anche del piu' piccolo comitato. Le infrastrutture - ha aggiunto Vendola, facendo riferimento anche alla Tav Torino-Lione - non si possono fare contro i territori''.

Gli arabi interessati all’opera. Un Gruppo dell'Arabia Saudita e' interessato a finanziare, attraverso un'operazione di project financing, opere infrastrutturali in Italia e, tra queste, anche la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. A rendere noto l'interesse del Gruppo arabo, e' l'avvocato fiorentino Giovanni Flora che tra i suoi clienti ha l'intermediario finanziario in contatto con l'Arabia. L'avvocato spiega che, al momento, puo' essere resa nota solo ''la manifestazione di interesse per investimenti nelle opere infrastrutturali in Italia e in particolare per il Ponte sullo stretto'' e non il nome del Gruppo.

 

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