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Riparte il Ponte sullo Stretto

 

Ministro Matteoli “I lavori del ponte sullo stretto partiranno nel 2009”, polemiche

11 mag 08 ''Il ponte sullo Stretto si fara', perche' prima di tutto e' un impegno preso con gli elettori''. L'ha detto il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, in un'intervista pubblicata oggi su La Sicilia, nella quale indica entro il 2009 la data di inizio dei lavori. ''Berlusconi in campagna elettorale ha detto che se avesse vinto il centrodestra - ha aggiunto - si tornava al ponte. Il primo compito che hanno i ministri e' di rispettare gli impegni''. Alla domanda se pensa che sul ponte occorra un referendum, come proponeva la Lega, Matteoli afferma che ''Il referendum l'abbiamo gia' fatto: si e' votato per le Politiche su un programma. Piu' referendum delle elezioni...''. E ancora. ''Se si realizza il ponte, a caduta verranno realizzate le opere indispensabili per la Sicilia''. Infine, il ministro ha sottolineato che ''e' impensabile che l'Alta velocita' si fermi a Napoli e non a Trapani. Qualche anno fa - ricorda - rimasi esterrefatto: impiegai tre ore e mezzo da Trapani a Catania in treno''.

Legambiente “Un regalo alla mafia”. ''Per modernizzare il sistema dei trasporti siciliano, opera assolutamente indispensabile, non serve il ponte sullo Stretto. Anzi''. Cosi' Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, commenta le dichiarazioni di Altero Matteoli pubblicate oggi dal quotidiano La Sicilia. ''I costi altissimi del ponte assorbiranno tutte le risorse che sarebbe, invece, indispensabile utilizzare per affrontare la vera emergenza trasporti dell'intero Paese: la mobilita' urbana, il pendolarismo e l'ammodernamento delle linee ferroviarie del Sud. ''Con l'avvio dei lavori del ponte sullo Stretto - aggiunge Cogliati Dezza - oltre allo stravolgimento ambientale che l'opera comporterebbe, vediamo purtroppo profilarsi all'orizzonte un grande regalo alle mafie''.

Realacci (PD) “Sperpero di denaro”. ''Non e' una priorita' per quell'area ed e' uno sperpero di denato pubblico''. Cosi' il neoministro ombra del Pd per l'Ambiente Ermete Realacci commenta l'annuncio del ministro per le infrastrutture Altero Matteoli di andare avanti sul progetto del Ponte sullo stretto di Messina. ''Cio' che viene riferito sul project financing non risponde al vero - aggiunge Realacci. Per quel progetto serve una enorme quantita' di fondi pubblici che sarebbe meglio impiegare per potenziare le reti di trasporti siciliane e calabresi che ancora non sono all'altezza di un paese moderno''.

Presidente Lombardo “Realacci falso ambientalista”. ''Il ministro ombra all'Ambiente si oppone al ponte che sarebbe a suo dire uno spreco di denaro inutile o causa di danni ambientali'' ma ''questi falsi ambientalisti non guardano alle aree veramente degradate''. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana e leader del Movimento per l'autonomia, Raffaele Lombardo, commentando le dichiarazioni sul Ponte sullo Stretto di Ermete Realacci. ''Vorremmo invitare questi falsi ambientalisti - aggiunge Lombardo - a dare una occhiata alle statistiche riguardanti le malformazioni neo natali, le malattie professionali e suoi tumori soffermandosi sul tasso di incidenza nelle aree legate alla chimica pesante che in Sicilia sono massicciamente presenti. Di questo scempio perpetrato per decenni in Sicilia non se ne sono mai occupati facendo finta di nulla''. ''Ci lascino costruire il Ponte sullo Stretto - osserva il presidente della Regione Siciliana - che e' un'infrastruttura programmata in sede europea e tra i punti del programma di governo. Tacciano questi signori che hanno governato arrecando solo un danno all'intero Paese e accettino serenamente il responso delle urne che ha determinato un risultato per loro fallimentare. Il voto dei siciliani del 13 e 14 aprile e' stato anche un referendum sul Ponte - conclude Lombardo - quanto a timori su infiltrazioni della criminalita', vigileremo su piccole e grandi opere affinche' non venga mai meno il principio della legalita'''.

Il WWF si oppone. ''Non sono mutate le condizioni rispetto alla nostra opposizione al progetto di ponte sullo stretto Messina''. Lo ribadisce il direttore generale del Wwf Michele Candotti. ''Per noi - ha aggiunto - non e' con queste grandi opere che si risollevano le sorti del Paese''.

Cinque anni di polemiche. E' stata al centro delle polemiche tra governi e opposizioni negli ultimi 5 anni e oggi la realizzazione del Ponte sullo Stretto torna in auge. E' toccato al neoministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, 'sdoganare' di nuovo il megaprogetto: ''Il ponte sullo Stretto si fara' - ha detto oggi a La Sicilia - perche' prima di tutto e' un impegno preso con gli elettori'. Si tratta, soprattutto, di un ritorno al passato, al 2002 con il terzo governo Berlusconi: fu allora che parte il piano per il Ponte sullo Stretto di Messina, quando la societa' 'Stretto di Messina' riprende il progetto preliminare predisposto nel 1992. Nel 2005, la societa' Impregilo vince la gara come general contractor. Ma nel 2006, con la vittoria del centrosinistra e l'avvento del governo Prodi, il progetto torna nel cassetto: il Ponte non figura fra le priorita' che, aveva spiegato Romano Prodi, dovevano essere compatibili con le risorse disponibili. Ecco, in sentesi, le fasi dall'avvio del progetto.
GOVERNO BERLUSCONI VARA DECRETO.
Nel 2002 la societa' Stretto di Messina riprende in mano il progetto preliminare predisposto nel 1992. All'inizio del 2003 il cda della societa' approva un nuovo progetto corredato di studio di impatto ambientale. In aprile il Governo vara il decreto per la realizzazione dell'opera. A giugno arriva anche il via libera del ministero dell'Ambiente. Il primo agosto il Cipe approva il progetto preliminare.
IMPREGILO VINCE LA GARA.
Nella primavera 2004 viene approvato il bando di gara per la scelta del general contractor. Nell'ottobre del 2005 la Commissione aggiudicatrice dichiara la vittoria del raggruppamento guidato da Impregilo. Il contratto viene siglato il 27 marzo.
LAVORI AL VIA NON PRIMA DEL 2007
Prima di aprire i cantieri, Impregilo deve presentare il progetto definitivo (che deve essere approvato da Cipe e Stretto di Messina) e quello esecutivo. I tempi previsti dall'impresa per i due progetti sono di 10 mesi al netto dell'iter autorizzativo, a partire dalla firma del contratto. Per la realizzazione dell'opera ci vorranno altri 5 anni, fino al 2012.
PER UNIONE PONTE NON E' PRIORITA'.
Nel programma dell'Unione il Ponte sullo Stretto non e' fra le priorita' e nel maggio 2006, di fronte al Senato per chiedere la fiducia al programma, il premier non fa una parola sul ponte dicendo pero' che saranno privilegiati gli interventi ''in una logica di sistema integrato'' piuttosto che le ''singole grandi opere''.
DECRETO FISCALE 2006 SULLE INFRASTRUTTURE.
Stabilisce che circa 50 milioni destinati alla costruzione del ponte sullo Stretto saranno destinati per il 70% alla realizzazione di strade in Sicilia, per il 30% alla Calabria.
CAMERA APPROVA RISOLUZIONE CONTRO PONTE.
I deputati, l'11 ottobre scorso, approvano la risoluzione secondo cui il ponte sullo Stretto di Messina non si fara'. Contrari ad oltranza Verdi e Prc ma votano anche quelli che, pur favorevoli o almeno disponibili, hanno ritenuto che si debba dare priorita' ad altre opere. Proteste dall'opposizione.
SOPPRESSA LA STRETTO DI MESSINA.
La decisione viene presa dalla commissione Bilancio del Senato sulla base di un emendamento del relatore al decreto fiscale che accompagna la Finanziaria 2008.
MATTEOLI, IL PONTE SI FARA', LAVORI INIZIERANNO ENTRO 2009: ennesimo dietrofront con il neoministro delle Infrastrutture, Matteoli, che oggi annuncia che l'opera si fara': ''Berlusconi in campagna elettorale ha detto che se avesse vinto il centrodestra si tornava al ponte. Il primo compito che hanno i ministri e' di rispettare gli impegni''.

 

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