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Un pizzino di Condello ad un PM reggino

 

Un pizzino di Condello ad un magistrato della Procura reggina. Pignatone non commenta

01 mag 05 ''No comment''. Sono queste le uniche parole dette dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, in merito alla notizia del ritrovamento di un ''pizzino'' indirizzato ad un magistrato della Procura reggina nell'abitazione di Pasquale Condello, il boss ''supremo'' della 'ndrangheta arrestato il 18 febbraio scorso dopo 18 anni di latitanza. Il procuratore di Reggio, che si e' insediato a meta' aprile, non ha voluto fare alcun commento di nessun tipo. Sulla vicenda c'e' uno stretto riserbo, ma secondo quanto scrivono i due quotidiani, tra i vari pizzini trovati nell'appartamento di Reggio Calabria in cui Condello si nascondeva, ce n'era uno che pur non riportando nomi, conterrebbe riferimenti dettagliati oltre a ''indicazioni'' e ''suggerimenti''. Si tratterebbe, inoltre, di un pizzino di risposta ad un precedente messaggio. Condello, tra l'altro, sempre secondo quanto riportato, al coordinatore della Dda reggina, Salvatore Boemi, che lo interrogava subito dopo l'arresto, avrebbe detto che doveva ''fare pulizia'' dentro il suo palazzo. Negli articoli, in merito alla talpa, si fa riferimento anche ad alcune intercettazioni nelle quali si parlerebbe ''dell'uomo del caffe''', che avrebbe fatto da tramite tra un magistrato e l'esterno per diffondere notizie riservate sulle inchieste. La vicenda e' destinata ad avvelenare ancora di piu' il clima all'interno della Procura di Reggio dopo la scoperta della microspia in un ufficio utilizzato normalmente dal pm Nicola Gratteri, e le lettere inviate nei mesi scorsi dal ''corvo'' contro alcuni magistrati. Gli atti relativi alla microspia, trovata nel corso di una bonifica degli uffici effettuata dal Ros dei carabinieri su mandato di Pignatone, sono giunti ieri alla Procura di Catanzaro competente ad indagare in inchieste in cui siano coinvolti magistrati reggini.

 

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