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Dossier ndrangheta
Eurispes presenta il dossier ndrangheta 2007: 44 mld di fatturato pari al 3% del PIL 21 mag 08 La 'Ndrangheta, una vera e propria holding
internazionale in grado di fatturare nel 2007 poco meno di 44 miliardi
di euro, pari al 2,9 per cento del prodotto interno lordo italiano.
Un giro d'affari equivalente alla ricchezza nazionale prodotta insieme
da Estonia (13,2 miliardi di euro) e Slovenia (30,4 miliardi di euro).
E' quanto illustrato dal dossier "Ndrangheta 2008', realizzato
dall'Eurispes. L'istituto ha localizzato 131 cosche attive in Calabria:
ben 73 sono nella sola provincia di Reggio Calabria, 21 a Catanzaro,
17 a Cosenza, 13 a Crotone e 7 a Vibo Valentia. La 'ndrangheta calabrese,
di fatto, supera in giro d'affari e influenza le mafie "tradizionali"
come Cosa Nostra, camorra e Sacra Corona Unita. Gli "addetti
ai lavori" concordano nell'indicare la 'ndrangheta come l'organizzazione
criminale al momento più pericolosa, dalla vocazione internazionale
sempre più spiccata e dalla struttura sempre più tentacolare,
al punto da richiamare il modello di Al Qaeda. L'organizzazione ha
infatti assunto, in Italia e all'estero, un ruolo di primo piano nel
mercato internazionale degli stupefacenti, e dispone di ingenti risorse
finanziarie, che consolidano la sua immagine ai vertici del crimine
organizzato transnazionale, dove è riuscita a consolidare rapporti
di partenariato, dimostrati dai contatti diretti con i principali
cartelli che immettono la droga sul mercato mondiale. Fatturato 2,9% del PIL. Ammonta a quasi 44 miliardi di euro il giro d'affari della 'Ndrangheta per il 2007. Un fatturato fuori legge pari al 2,9% del prodotto interno lordo italiano attestato, per l'anno in esame, a 1.535 miliardi di euro. E' quanto emerge dal dossier 'Ndrangheta 2008 realizzato dall'Eurispes. Un dato che, ha puntualizzato il presidente Gian Maria Fara nel corso di una conferenza stampa oggi a Roma "risulta ancora più evidente ed allarmante se messo a confronto con il Pil di alcuni paesi europei: il giro d'affari prodotto dalla 'Ndrangheta Holding e' equivalente alla somma della ricchezza nazionale prodotta da Estonia (13,2 miliardi di euro) e Slovenia (30,4 miliardi di euro)". Il settore più remunerativo, secondo la stima di Eurispes, si conferma quello del traffico di droga, che determinerebbe introiti per 27,24 milioni di euro pari a oltre il 62% del totale dei profitti illeciti. Dal ‘99 aumento del 667% degli omicidi. Tra il 1999 e il 2008 in Calabria si sono verificati 202 omicidi per motivi di 'ndrangheta facendo registrare un incremento del 667%. Questi alcuni dei dati emersi dal dossier 'ndrangheta 2008 realizzato da Eurispes e reso noto oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa. In provincia di Reggio Calabria se ne contano 73, ovvero il 36,1% del dato complessivo regionale degli omicidi riconducibili alle guerre interne alle diverse cosche criminali. A seguire la provincia di Catanzaro, la cui quota di omicidi è pari al 24,3% del totale calabrese, dove gli omicidi legati a motivi di 'ndrangheta sono stati ben 49, i territori provinciali di Crotone con 43 omicidi (21,7%) e Cosenza con 30 omicidi (14,9%). Infine Vibo Valentia, 7 omicidi (3,5%). Approfondendo ulteriormente l'analisi e considerando l'incidenza degli omicidi per mafia sul totale di quelli volontari commessi, si nota che in Calabria, nel periodo considerato, oltre un omicidio su tre è ascrivibile ai tentacoli della 'ndrangheta: su 748 omicidi volontari commessi ben 202 (27%) sono riconducibili alla criminalita' organizzata calabrese. Un comune su 10 sciolto per ndrangheta. Sono 38 i casi di amministrazione comunale calabrese sciolte per infiltrazioni mafiose dal 1991 al 2007. E' quanto emerge dal dossier 'Ndrangheta 2008 dell'Eurispes e reso noto oggi a Roma. Una performance negativa pari al 22,5% del totale dei comuni colpiti da provvedimento di scioglimento registrato nelle province calabresi, campane, pugliesi e siciliane che ha riguardato, nel periodo considerato, 169 realtà comunali. Anche in questo caso - secondo il rapporto - il territorio provinciale più colpito risulta Reggio Calabria con 23 comuni sciolti per infiltrazione della 'ndrangheta, secondo solo a Napoli nella graduatoria generale con 44 casi. A seguire, tra le calabresi, Catanzaro (7 comuni), Vibo Valentia (5 Comuni) e Crotone (3 comuni). Rapportando il dato registrato in Calabria per il totale dei 409 comuni presenti in regione si ottiene un risultato allarmante: un comune su dieci e' stato raggiunto da decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica per motivi legati alla permeabilità delle 'ndrine in questi enti locali. In Calabria arrestati 600 latitanti. Tra il 1992 e il 2006, solo in Calabria sono stati arrestati 598 latitanti pericolosi, pari al 19,9% sul dato complessivo nazionale. E' quanto reso noto nel corso di una conferenza stampa da Eurispes a Roma. Nello stesso periodo complessivamente a livello nazionale sono stati oltre 3.650 i latitanti pericolosi assicurati alla giustizia dalle Forze di Polizia. Inoltre, 2.350 le ordinanze di custodia cautelare a carico della mafia calabrese, pari al 28,2% del totale delle ordinanze emesse (8.339). Per coordinare l'attività di ricerca dei latitanti più pericolosi, un ufficio presieduto dal vicedirettore generale della Pubblica sicurezza - direttore centrale della polizia criminale - al quale partecipano rappresentati del dipartimento del Ps, dei comandi generali dei carabinieri e della Guardia di Finanza, del Sismi, del Sisde nonché della Dia e della Direzione centrale dei servizi antidroga. Dal 1992 al 2007 confiscati 5,2 mld di euro. Nel periodo compreso tra il 1992 e il 2007, le forze di polizia coordinate dalla Direzione Investigativa Antimafia hanno complessivamente sequestrato e confiscato beni alle diverse organizzazioni per un valore pari a oltre 5,2 miliardi di euro. In particolare l'attività di sequestro e confisca dei beni alle cosche calabresi è stata pari a 231 milioni di euro. E' quanto emerge dal dossier 'ndrangheta 2008 realizzato da Eurispes e reso noto oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa. Nel complesso sono stati confiscati, nel solo 2006, ben 1.152 beni di cui 1.093 immobili e 59 aziendali. In particolare, l'attività di contrasto da parte delle Forze dell'Ordine ha portato alla confisca di 562 abitazioni, 363 terreni, 122 locali e 46 tra capannoni e immobili di altra natura. Sul versante dei beni aziendali, la tipologia di confisca ha riguardato 35 imprese individuali (9 sas, 9 srl, 5 snc e una società per operazioni)
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