Dir.resp. Pippo Gatto

 

Caso di Meningite a Lamezia, i sanitari “allerta superato”

19 mag 08 Due casi di meningite in pochi giorni in Calabria. Dopo quello di giovedì a Catanzaro, un caso di meningite si è registrato nelle ultime ore nel reparto di Pediatria dell'ospedale di Lamezia Terme. Un bambino di nazionalità marocchina, di circa cinque anni, secondo quanto si è appreso, è stato ricoverato perché, in base a quanto avrebbero riferito i genitori ai sanitari, accusava forti dolori all'orecchio. Ricoverato il piccolo in reparto, sono stati effettuati gli accertamenti di routine al termine dei quali, però, è stata riscontrata la meningite. Da qui l'avvio della profilassi, non solo per il bambino, ma anche per gli altri piccoli degenti ed i loro familiari. Il bambino, comunque, ora sta bene e secondo i sanitari non ci sarebbe nessuna situazione di pericolo.

I sanitari “Allerta superato”. "Già oggi possiamo affermare con sufficiente tranquillità di aver superato lo stato di allerta". Lo ha detto il primario del reparto di Pediatria dell'ospedale di Lamezia Terme, Sergio Rubino, facendo riferimento al bambino di quattro anni ricoverato per meningite. "Avuti i risultati delle analisi, che confermavano la presenza di cellule nel liquor - ha aggiunto Rubino - abbiamo allertato subito i farmacisti che hanno fornito la profilassi necessaria. Il caso è in via di risoluzione e, al momento, non esiste alcuna preoccupazione per coloro che hanno avuto contati con il bambino". L'Azienda sanitaria provinciale, in una nota, afferma, da parte sua, che "tutti i servizi dell'Azienda sono stati attivati immediatamente. Anche in questo caso, come in quello che si è verificato nei giorni scorsi a Catanzaro Lido l'intervento dei medici dell'Azienda sanitaria provinciale è stato immediato e ha consentito non solo di risolvere per il meglio l'aspetto sanitario, ma anche di evitare inutili allarmismi da parte di tutti coloro che avevano avuto contatti diretti con il bambino e i suoi genitori". "Nel contempo - riferisce ancora l'Azienda sanitaria - sono state convocate tutte le mamme dei bambini ricoverati alle quali, oltre a fornire ogni utile consiglio, è stata somministrata adeguata copertura antibiotica. I sanitari dell'Asp, pur in mancanza di una conferma dell'identificazione laboratoristica dell'agente patogeno, si sono immediatamente attivati nell'intraprendere l'indagine epidemiologica per individuare la possibile fonte di contagio e le persone esposte da sottoporre a sorveglianza sanitaria e ad eventuale chemioprofilassi. Dopo aver identificato i cosiddetti 'contatti stretti', le persone cioé che sono venute a contatto con il bambino e conviventi, i sanitari del reparto di Pediatria hanno attivato le procedure previste in questi casi, tra le quali quelle relative alla prescrizione di adeguata terapia".