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Deviato un fiume per nascondere rifiuti pericolosi

 

Ad Aiello scovata discarica di rifiuti speciali sotto il letto del fiume Olivo che fu deviato per nasconderli

23 mag 08 Sono state completate le operazioni di sequestro dell'area di circa 600 mila metri quadri, lungo il bacino del fiume Olivo, in cui si sospetta possano essere stati sepolti rifiuti speciali pericolosi. Nel corso dell'operazione di stamattina sono stati fatti i rilievi da cui sono emerse alcune deviazioni anomale del fiume Olivo conseguenza, secondo l'ipotesi degli investigatori, delle operazioni di scavo che sarebbero state effettuate nella zona per seppellire i rifiuti speciali. L'area, su disposizione del pm della Procura di Paola, Francesco Greco, è stata delimitata dal personale del Comando generale della Capitanerie di porto. La zona interessata dal sequestro è compresa tra i comuni di Aiello Calabro, Serra d'Aiello, San Pietro in Amantea ed Amantea. "Stiamo lavorando a ritmo intenso - ha detto il pm Greco - e vedremo cosa emergerà dagli accertamenti che verranno effettuati".

Inchiesta aperta dalla Procura di Paola. L’area di circa 600 mila metri quadri, nei pressi del fiume Olivo, in cui sarebbero stati interrati rifiuti speciali pericolosi per l'ambiente e la salute pubblica sequestrata è situata tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d'Aiello, nella zona del Tirreno cosentino. Il sequestro è stato eseguito dal Nucleo speciale di intervento del Comando generale delle Capitanerie di porto su disposizione del pm della Procura della Repubblica di Paola Francesco Greco. L'inchiesta che ha portato al sequestro dell'area riguarda l'illecito smaltimento di rifiuti lungo tutto il bacino del fiume Olivo e interessa, oltre ai comuni di Aiello Calabro e Serra D'Aiello anche quelli di San Pietro in Amantea e Amantea. Dall'inchiesta della Procura di Paola, che va avanti da alcuni mesi, sarebbe emersa una consistente attività dolosa di smaltimento di rifiuti pericolosi. La nocività dei rifiuti sepolti nell'area è stata accertata dai tecnici dell'Arpacal, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria, e dai consulenti nominati dal pm Greco.

 

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