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Processo Fortugno
Processo Fortugno: ripristinate le trascrizioni delle udienze. Sentiti testi su indagini Audino 20 mag 08 E' stata ripristinata la trascrizione normale, con registrazione video-audio, delle udienze del processo in corso a Locri per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre del 2005. A darne comuncazione è stato, all'inizio dell'udienza di oggi, il presidente della Corte d'assise, Olga Tarzia. Il servizio era stato sospeso ieri dalla ditta incaricata. L'udienza ha avuto inizio con la deposizione del luogotenente dei carabinieri Salvatore Leva, responsabile della sezione investigativa speciale del Comando provinciale di Reggio Calabria. Leva ha illustrato l'esito dei rilievi che ha fatto sulla Fiat Punto che era in uso a Domenico Audino, uno degli imputati accusati dell'omicidio di Fortugno, in occasione dell'agguato avvenuto sul lungomare di Bianco il 10 gennaio del 2005. Audino, secondo quanto ha riferito Leva, fu ferito con tre colpi sparati da distanza ravvicinata con una pistola presumibilmente calibro nove, mentre altri due colpi raggiunsero la vettura. Nel processo sono imputati dell'assassinio di Fortugno, oltre ad Audino, Salvatore Ritorto, accusato di essere stato l'esecutore materiale, ed Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, che sarebbero stati i mandanti. Altri quattro imputati, Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì ed Alessio Scali, devono rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso. Sentiti testi su indagini Audino. E' stata incentrata sulle testimonianze di alcuni testi riguardo le indagini su fatti in cui è stato coinvolto Domenico Audino prima dell'omicidio di Francesco Fortugno l'udienza di oggi del processo sull'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. Dopo il luogotenente dei carabinieri Salvatore Leva, che è stato sentito in merito al ferimento di Audino il 10 gennaio del 2005, la Corte d'assise ha ascoltato altri due sottufficiali dell'Arma, il maresciallo Giuseppe Amaddeo, in servizio al Centro investigazioni scientifiche di Reggio Calabria, ed il brigadiere Giovanni Iovene, della Compagnia di Serra San Bruno. Amaddeo ha detto di essere stato lui a redigere la relazione e le foto di servizio in relazione al ricovero di Audino nell'ospedale di Locri il 10 gennaio del 2005. Audino riferì di essere stato ferito sul lungomare di Bianco, mentre secondo il pentito Domenico Novella il suo ferimento sarebbe avvenuto in realtà a Fabrizia in occasione del duplice omicidio di Cosimo Mamone e Roberto Antonio Cirillo il cui assassinio sarebbe stata la risposta al ferimento, avvenuto il il 27 dicembre del 2004, di Bruno Nesci, presunto capo dell'omonima cosca. L'avvocato Eugenio Minniti, difensore di Audino, ha ribadito che quest'ultimo fu ferito a Bianco e non in occasione del duplice omicidio di Fabrizia. Il brigadiere Iovene ha riferito di avere fatto i rilievi sull'omicidio di Cirillo e Cosimo Mamone, per il quale, ha detto, furono utilizzati un fucile da caccia caricato a pallettoni ed un fucile mitragliatore. Il processo è stato poi aggiornato al 28 maggio.
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