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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno: seduta dedicata alle perizie fonetiche risultate troppo disturbate

07 mag 08 Luciano Romito, del laboratorio di fonetica dell'Università della Calabria, è stato sentito come teste nell'udienza del processo, in corso a Locri in Corte d'assise, per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre del 2005. Romito è stato citato come perito dagli avvocati Rosario Scarfò e Eugenio Minniti, difensori, rispettivamente, di Salvatore Ritorto e Domenico Audino, imputati dell'omicidio di Fortugno insieme a Giuseppe ed Alessandro Marcianò, accusati di essere stati i mandati dell'assassinio. Il perito è stato chiamato a deporre in merito alla trascrizione ed alla traduzione di una telefonata fatta il 17 ottobre del 2005 tra alcuni degli indagati che si esprimevano in dialetto calabrese. Nel processo sono anche imputati per associazione per delinquere Alessio Scali, Vincenzo Cordì ed Antonio e Carmelo Dessì.

Perizie troppo disturbate. E' stata dedicata ai risultati della traduzione e trascrizione di una telefonata, intercorsa, secondo l'accusa, tra Domenico Audino e Domenico Novella e che sarebbe stata fatta il 17 ottobre del 2005, il giorno dopo l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, l'udienza del processo in corso in Corte d'assise a Locri. La comunicazione telefonica sarebbe avvenuta alle 19.14 e, dal dialogo, sarebbe emersa questa frase in dialetto: "Manchi i cani signuri. 'Ndaju sulu u mi schifiu, Dome'". Il perito Luciano Romito, del laboratorio di fonetica dell'Università della Calabria - citato dagli avvocati Rosario Scarfò, difensore di Salvatore Ritorto, e Eugenio Minniti, legale di Domenico Audino - ha tradotto e trascritto la frase in italiano "Come i cani...andati lì...sono stati sparati". Romito ha sottolineato le difficoltà di percezione e trascrizione delle frasi riferendo anche della presenza di disturbi ambientali, respiri e rumori in sottofondo, e della possibile presenza di altre persone che non hanno consentito un ascolto più preciso. Prima della conclusione dell'udienza, uno degli imputati, Antonio Dessì, detenuto a Cuneo, ha lamentato di avere riscontrato difficoltà nel mandare e ricevere la posta parlando di disguidi che non si sa spiegare. L'udienza, dopo la deposizione di Romito, si è conclusa ed il processo è stato aggiornato a domani.

 

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