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Falcone e Borsellino ricordati a Reggio Calabria

 

Ricordati a Reggio Falcone e Borsellino

23 mag 08 "Voglio ringraziare chi ha fatto lo sforzo di ricordare i nostri morti perché Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono i morti di tutti noi". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, intervenendo a Reggio Calabria ad una manifestazione studentesca organizzata dalla Fondazione Antonino Scopelliti in occasione dell'anniversario dell'uccisione del giudice Giovanni Falcone. "L'impegno di tutti quanti - ha aggiunto Pignatone, ex procuratore aggiunto di Palermo - deve essere quello di fare camminare le idee di Giovanni e Paolo con le nostre gambe per costruire una società diversa. Sicilia e Calabria sono povere, ma poi si legge che in queste regioni circolano soldi in grande quantità gestiti dalla mafia. Tutto questo può e deve cambiare. In Sicilia, ci stanno già provando: ci sono i ragazzi di Addio Pizzo, imprenditori, semplici cittadini che non sopportano più la violenza della mafia. Nelle loro azioni rivivono le idee di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e dei tanti, troppi servitori dello Stato assassinati dalla mafia". "Al giudice Nino Scopelliti, ucciso nel 1991 - ha detto Aldo Pecora, del movimento E adesso ammazzateci tutti - Cosa nostra offrì cinque miliardi per una 'carezza', far saltare cioé i termini della custodia cautelare del primo maxiprocesso a Cosa nostra. Ma lui si rifiutò e fu ucciso". Alla manifestazione, tenutasi nel Centro direzionale gremito da un migliaio di studenti delle scuole medie e superiori, hanno partecipato Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia; Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti; il questore di Reggio Calabria, Santi Giuffré, ed il testimone di giustizia Pino Masciari. Per il questore Giuffré, "il 23 maggio del '92 la mafia lancio' la sua più alta sfida allo Stato. Da quelle tristissime giornate è rinvigorito l'impegno sociale, la solidarietà dell'opinione pubblica con i magistrati e le forze dell'ordine. In Calabria, purtroppo, è ancora insufficiente l'impegno della società civile, certamente inferiore a quello profuso in Sicilia. Ma l'attenzione dello Stato è sempre alta, soprattutto nei confronti della pericolosità della 'ndrangheta poco permeata dal pentitismo, arcaica e familistica, ma capace di governare sofisticati traffici internazionali di droga che alimentano ingenti fortune illegali. Ai giovani dico: leggete di piu' e coltivate meno l'effimero".

Procuratore Boemi “Trent’anni di aggressione a uomini dello stato”: "A partire dagli anni '70 le forze criminali scelsero la tattica dell'aggressione fisica contro gli uomini dello Stato che gli si opponevano. Una stagione durata più di vent'anni contrassegnata da dolorosi lutti per tante famiglie di magistrati e di uomini delle forze dell'ordine". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, intervenendo ad una manifestazione studentesca in occasione dell'anniversario dell'uccisione del giudice. "Voi - ha aggiunto Boemi - siete sani e puliti, ma mi auguro che qui il prossimo anno siano invitati anche i commercianti e gli imprenditori taglieggiati di Reggio Calabria che spesso sfuggono, consapevolmente o inconsapevolmente, alle loro responsabilità". Secondo Boemi, "in Calabria è necessaria una rivoluzione culturale capace di fare restare i migliori figli di questa terra altrimenti si corre il rischio della desertificazione sociale per il depauperamento delle forze buone per il cambiamento. A Reggio Calabria, in particolare, c'é poco tifo per i 'buoni' e alcuni imprenditori sono in società o troppo condizionati dalla 'ndrangheta e non collaborano con gli inquirenti. Forse c'é troppa rassegnazione. Voi giovani avete un compito importante. Sappiamo tutti che la forza dell'amore talvolta è più forte della ragione. Se voi ragazze vi innamoraste di un giovane mafioso fate ogni sforzo per portarlo via da quell'ambiente, spronatelo ad abbandonare il denaro facile richiamandolo a riflettere sulla morte violenta e sulla distruzione delle famiglie"

I giovani hanno bisogno di esempi concreti. "Ricordare anche qui a Reggio i nostri colleghi e tutte le vittime della mafia in questo giorno con voi studenti ci consente di aprire uno spiraglio di grandissimo valore nella lotta contro la 'ndrangheta e contro tutte le mafie''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, in un altro passaggio del suo intervento nel corso dalla manifestazione organizzata a Reggio Calabria dalla Fondazione Antonino Scopelliti e dal movimento Ammazzateci Tutti in occasione del sedicesimo anniversario della strage di Capaci. Boemi, che è stato amico personale di Falcone, si è detto "commosso nel partecipare per la prima volta ad un confronto pubblico con giovani di tutte le età per ricordare il caro amico Giovanni Falcone. Voi - ha continuato Boemi - la mafia la conoscete meglio di me e di tutti noi. Voi ragazzi e ragazze non avete bisogno di lezioni di legalità ma di esempi concreti dagli adulti, dai vostri genitori, che devono denunciare, idignarsi, schierarsi, scegliere da che parte stare, così come voi avete scelto di stare dalla parte giusta". Boemi ha parlato anche di "grave solitudine non solo istituzionale per i magistrati in una regione come la Calabria dove pare che si vogliano giustificare tutti i problemi con la presenza della criminalità organizzata. Diffidate di chi dice che non è così".

 

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