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Strage Duisburg, arrestate moglie e sorella del boss
Operazione Zaleuco: il ruolo delle donne di ndrangheta. Dopo la strage di Duisburg, nove arresti 09 mag 08 Hanno un ruolo fondamentale sotto l'aspetto logistico ed organizzativo le donne, protagoniste delle vicende di 'ndrangheta. I loro consigli agli uomini delle cosche, mariti, fidanzati o fratelli, vengono sempre tenuti in grande considerazione. In piu' garantiscono la copertura ai latitanti, assicurando loro assistenza. La funzione delle donne nella moderna organizzazione di 'ndrangheta emerge anche dall'operazione 'Zaleuco', condotta dai carabinieri del Gruppo di Locri, che ha portato all'arresto di nove affiliati alle cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio contrapposte da anni nella faida di San Luca. Una lunga scia di sangue che ha avuto il suo culmine il giorno di Ferragosto dello scorso anno con la strage di Duisburg, in Germania, con l'uccisione di sei affiliati alla cosca Pelle-Vottari davanti al ristorante 'da Bruno'. Le donne, dunque, sempre più protagoniste e sempre più importanti. Nell'operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ne sono state arrestate tre, Maria Pelle ed Antonella Vottari, rispettivamente moglie e sorella del boss Francesco Vottari, già arrestato nell'ottobre scorso. Sarebbe stato grazie a loro che Francesco Vottari è riuscito a sfuggire a lungo alla cattura. La terza donna arrestata è Giulia Liana Benas, bloccata dai carabinieri al casello autostradale di Udine Sud. A lei la Dda contestato il ruolo di favoreggiatrice. Ma il ruolo delle donne è importante anche per consentire le comunicazioni con i latitanti. Sono loro, infatti, ad incontrarli per fornire loro ciò di cui hanno bisogno ed a fare recapitare i loro messaggi ai capi delle cosche. Delle donne i capi delle cosche possono fidarsi perché il loro senso dell'onore e dell'appartenenza al gruppo criminale è più forte di quello degli uomini. Oltre alle tre donne, sono stati arrestati Francesco Barbaro, già detenuto e capo dell'omonima cosca; Gianfranco Cocilovo, imprenditore di Bologna; Giovanni Marrapodi, odontotecnico, di San Luca; Domenico Mammoliti, di Benestare; Giuseppe Pelle, di San Luca, sorvegliato speciale con obbligo di dimora, ed Antonio Romano, anch'egli di San Luca. Con l'operazione Zaleuco la Dda di Reggio ritiene di avere messo un punto fermo nelle indagini sulla faida di San Luca, chiudendo il cerchio che si era aperto con il fermo, il 30 agosto dello scorso anno, di 29 persone. Significativo, ha rilevato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, è anche il fatto che è stata contestata agli arrestati l'aggravante dei reati di mafia commessi all'estero, a dimostrazione del carattere transnazionale dell'attività delle cosche di San Luca. Uno degli arrestati catturato nel milanese. Antonio Romano, uno dei nove arrestati di stamani nel corso dell'indagine sulla strage di Duisburg, è stato catturato a Lainate, un piccolo comune a nord di Milano. Il giovane è stato bloccato dai carabinieri della Compagnia di Rho, che hanno circondato la sua abitazione e poi hanno fatto irruzione in casa, soprendendolo nel sonno. "Seppur giovanissimo - si legge in una nota dei carabinieri - il ragazzo è considerato un fiancheggiatore delle famiglie Mirta-Strangio, e comunque coinvolto nei fatti di sangue della cosiddetta faida di San Luca". Romano ora si trova nel carcere di San Vittore. Minniti (PD) “Duri colpi alle cosche”. "Bisogna ringraziare ed apprezzare il lavoro quotidiano che l'Arma dei carabinieri e le forze dell'ordine continuano a svolgere assestando, con una continuità che ritengo di importanza strategica, duri colpi alle cosche della 'ndrangheta''. A sostenerlo è stato l'on. Marco Minniti, del Pd, commentando l'operazione condotta stamani contro presunti affiliati alle cosche di San Luca. "L'operazione fatta dai carabinieri del Gruppo Locri e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio - ha aggiunto Minniti - mi pare poi particolarmente importante perché continua a non dare tregua a clan pericolosissimi come quelli di San Luca. Un'azione quotidiana e costante è quel che serve per sconfiggere in modo definitivo la criminalità organizzata".
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