HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Avvocato calabrese in galera 10 giorni in frontiera USA

 

Avvocato calabrese fermato alla frontiera USA, in galera per 10 giorni senza motivo “Non andrò mai più in America”

14 mag 08 Kafka a Washington: un giovane avvocato italiano venuto negli Usa per amore e' rimasto impigliato nelle maglie dell'immigrazione e ha passato dieci giorni in galera dopo esser stato fermato allo sbarco all'aeroporto Dulles alle porte della capitale. ''Non tornero' mai piu' negli Usa'', ha detto Domenico Salerno, 35 anni, laureato in legge a Roma, che venerdi' sera ha potuto imbarcarsi con la fidanzata Caitlin Cooper su un volo di rientro in Italia: ''Ora ho paura. Li' uno rischia di finire in galera per nulla'', ha detto il giovane che vive a Guardavalle, 5.000 abitanti sullo Ionio in provincia di Catanzaro, dove abita sua madre. L'odissea immigrazione di Domenico Salerno e' scattata martedi' 29 aprile al varco di controllo degli arrivi di Dulles. ''Come tante volte in passato presento il passaporto. Mi fermano per chiarimenti. Chiedo di parlare con l'ambasciata dove mi consigliano di tornare in Italia. Accetto di farlo. L'agente non ne vuole sapere. Mi dice, 'vai in prigione'''. Caitlin intanto aspettava il fidanzato nel salone degli arrivi. Lui aveva con se' i biglietti per un viaggio nel West: Utah, Las Vegas, California, Grand Canyon. Il fatto che Domenico parlasse male inglese ha complicato la situazione, aggravata dal fatto che il giovane negli ultimi due anni aveva visitato sei volte gli Stati Uniti da turista ma per due mesi alla volta: gli agenti hanno sospettato che volesse cercare lavoro. ''E' stato sfortunato. Ha trovato un funzionario ligio alle regole, e oltretutto quel giorno a Dulles non c'era l'interprete italiano'', hanno detto fonti diplomatiche dell'ambasciata italiana a Washington. La rappresentanza ha messo un funzionario a disposizione del giovane e poi ha attivato il console onorario a Norfolk, l'area di competenza, Vito Perino. Intanto pero' era scoppiato un equivoco: gli agenti dell' Immigration hanno capito che Domenico aveva paura a rientrare in Italia e gli hanno fatto firmare un documento. ''Pensavo che fosse la richiesta di assistenza legale'', ha detto il giovane avvocato. Si sarebbe invece trattato di una richiesta di asilo politico. Ammanettato, Salerno e' finito in un centro di detenzione temporanea per rifugiati, la Pamunkey Regional Jail di Hanover, dove e' rimasto per 10 giorni, nonostante interventi altolocati procurati dalla famiglia della sua ragazza: tra questi l'ex senatore della Virginia George Allen e il suo collega John Warner. ''Non avevo fatto niente di male e quei dieci giorni sono stati come trent'anni. Ero cresciuto coi film americani, col mito dell'America, pensavo che fosse la terra del diritto e dei diritti. Mi sono trovato davanti dei criminali. L'America e' fatta anche di persone belle, li' abita gente che amo, ma con gli Stati Uniti ho chiuso''. A Hanover, Salerno rischiava di restare a lungo: ''Con me c'era gente li' da un anno, sette mesi. Una tragedia''. E' uscito grazie all'intervento di due bravi avvocati. ''Alla fine, tra assistenza legale e pressioni diplomatiche siamo riusciti a tirarlo fuori senza che restassero tracce sul suo passaporto'', ha detto una fonte diplomatica italiana a Washington. L'ambasciata nella capitale, come del resto gli uffici consolari negli Usa, sono di frequente chiamati a risolvere casi di connazionali con problemi di immigrazione. ''In sei casi su dieci riusciamo a farli entrare, altri quattro sono rimandati indietro. Episodi come quello di Salerno sono l'eccezione''. Secondo il New York Times, che oggi ha puntato i riflettori sulla vicenda, il caso dell'italiano e' invece emblematico dei pericoli che i visitatori stranieri hanno di fronte all'ingresso in America. I controlli sono aumentati dopo l'11 settembre e episodi di eccessi continuano a venire in luce, ha scritto il quotidiano citando il caso di una donna islandese bloccata all'aeroporto Kennedy di New York perche' dieci anni prima era rimasta tre settimane oltre la data di scadenza del visto. La donna e' stata deportata dopo 24 ore di interrogatorio e umiliazioni, chiusa in cella senza alcun contatto con l'esterno.

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti