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Operazione Dirty Money

 

Operazione di Polizia a Crotone: sequestrati beni alle cosche per 15 mln di euro

08 mag 08 Operazione della Polizia di Stato a Crotone per il sequestro di beni per una quindicina di milioni di euro che secondo gli investigatori sono riferibili al "cartello criminale" Vrenna-Corigliano-Bonaventura egemone in quell'area, già colpito da operazioni di polizia dei giorni scorsi. L'operazione del Servizio Centrale Operativo, Squadra Mobile di Crotone e Sezione Criminalità Organizzata di Catanzaro costituisce - spiega la Polizia - il seguito di operazioni che hanno consentito, nei giorni scorsi, l'arresto di una cinquantina di soggetti presunti appartenenti alle locali cosche criminali ed il ritrovamento di un arsenale di armi a Papanice, teatro di recenti gravi fatti di sangue.

Appartamenti, terreni e attività commerciali. L'operazione contro le cosche del crotonese, denominata "Dirty Money", ha portato al sequestro di cinque appartamenti, cinque attività commerciali, sette appezzamenti di terreno, un magazzino, un intero fabbricato di quattro piani e dieci veicoli, per un valore complessivo stimato di circa 15 milioni di euro. I sequestri sono stati fatti a conclusione di un'indagine della Polizia di Stato che ha consentito di individuare i patrimoni dei più autorevoli esponenti dei clan mafiosi della zona del crotonese, attualmente detenuti. Le indagini patrimoniali, condotte dopo i recenti arresti nella zona del crotonese, hanno ricostruito i flussi economici dei patrimoni illecitamente acquisiti dalle organizzazioni mafiose locali attraverso il traffico di sostanze stupefacenti, le estorsioni, anche in forma violenta nei confronti di imprenditori del settore edile e di titolari di esercizi commerciali. In base a quanto emerso dalle indagini i proventi delle attività illecite venivano riciclati in attività economiche ed immobili.

Tra i beni auto di lusso e lavanderia. Tra i beni sequestrati alla cosca dei Vrenna-Corigliano-Bonaventura, nel corsodell’operazione di Polizia, risultano anche beni mobili e immobili tra i quali una lavanderia industriale situata alle porte della città pitagorica, appartamenti, auto di lusso, tra cui alcune Mercedes di grossa cilindrata, un palazzo particolarmente curato situato in zona residenziale, depositi e attività commerciali. Secondo la ricostruzione formulata dal sostituto procuratore di Crotone, applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Cataznaro, Pier Paolo Bruni, i beni sarebbero tutti riconducibili agli esponenti del gruppo criminale tra i quali Pino Vrenna, attualmente latitante e ritenuto capo dell’omonima cosca, Egizio Cazzato, Annibale e Gaetano Bacillari ed altri soggetti coinvolti nelle operazioni di polizia “Eracles” ed “Eracles2”. Il sequestro dei beni è stato ordinato in via d’urgenza dal Presidente del Tribunale di Crotone, Raffaele Lucente, come momento di aggressione ai patrimoni realizzati dal sodalizio mafioso.

Dietro il maxisequestro un coordinamento interforze. C'e' un gruppo investigativo interforze, coordinato dal pm di Crotone Pierpaolo Bruni, e composto da tutte le forze di polizia, dietro il sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro avvenuto stamani a Crotone. Il gruppo, di recente istituzione, si occupa di aggredire i patrimoni accumulati dalle 'ndrine locali evitando l'esposizione di singoli inquirenti nelle indagini patrimoniali a carico degli espoenti dei clan. La necessita' di costituire questo gruppo - si fa rilevare in ambienti investigativi - e' stata determinata dal fatto che negli ultimi anni c'e' stata una forte pressione della magistratura contro i clan del crotonese che ha permesso di individuare beni illecitamente accumulati per oltre 100 milioni di euro. Questi risultati investigativi avevano indotto i clan a predisporre una controffensiva contro obiettivi istituzionali. In particolare, da recrnti indagini, era emersa la volonta' delle cosche di colpire il magistrato Pierpaolo Bruni, particolamente impegnato nel contrasto alla 'ndrangheta. L'operazione di oggi si e' svolta su disposta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, che attraverso il gruppo di coordinamento, ha delegato la squadra mobile agli accertamenti patrimoniali nell'ambito delle operazioni "Eracles" ed "Eracles 2". Il coordinamento, che sempbra dare i suoi frutti, sempre secondo valutazioni apprese in ambienti investigativi, potrebbe in futuro essere adottato dalle due Dda calabresi. L'operazione "Eracles", nelle scorse settimane, ha portato all'arresto di 55 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e armi, omicidio. Tra i destinatari del provvedimento emesso dal giudice Raffaele Lucente figurano nomi di spicco della consorteria come quello di Giuseppe Vrenna, 57 anni, ritenuto elemento al vertice della cosca crotonese, irreperibile dal 7 aprile scorso nell'ambito dell'operazione Eracle, al quale e' stata sequestrata una lavanderia industriale; Sergio Vrenna, 51 anni, altro elemento al vertice della cosca, al quale e' stato sequestrato un appartamento di 6 vani; Egidio Cazzato, 63 anni, al quale e' stato sequestrato un immobile di 4 piani esteso per 1.750 metriquadrati; Gaetano Barilari, 55 anni, al quale e' stato sequestrato un magazzino, una Mercedes, una Bmw, una Nissan, un furgone Panda e un'attivita' commerciale; Giuseppe Barilari, 32 anni, figlio di Gaetano, al quale sono stati sequestrati due piccoli appartamenti, un'autovettura e un esercizio commerciale; Antonio Martino, 29 anni, al quale sono stati sequestrati quattro terreni, un impianto sportivo, due autovetture

 

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