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Corteo per la legalità a San Luca

A San Luca si sfila per la legalità. Cartelli delle famiglie degli indagati, frasi contro i giudici. Grasso “Fate costituire i latitanti”

13 mag 08 La San Luca di chi si batte contro l'immagine dominante di paese di 'ndrangheta e quella di chi chiede giustizia per le vittime e gli arrestati della faida culminata il 15 agosto scorso con i sei morti di Duisburg: e' un'immagine sdoppiata di San Luca quella che è venuta fuori oggi con la manifestazione antindrangheta organizzata dal coordinamento di Riferimenti cui ha partecipato il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. C'é, infatti, la San Luca che si batte per cancellare l'immagine di paese soltanto di 'ndrangheta e di faida, di morti ammazzati e di vendette incrociate. E c'é quella dei parenti delle vittime della faida che da anni contrappone le cosche Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Al corteo organizzato nell'ambito della manifestazione, aperto proprio dal procuratore Grasso, hanno partecipato centinaia di studenti insieme a sindaci ed amministratori della Locride e della Calabria, con in testa proprio il primo cittadino di San Luca, Sebastiano Giorgi. Accanto a lui il parroco, don Pino Strangio, che ha vissuto la giornata odierna come un momento di grande solidarietà per San Luca dicendosi commosso per le tante persone che sono intervenute. La San Luca degli onesti è stata rappresentata anche dalle donne del paese, che hanno voluto preparare il pranzo da offrire al procuratore Grasso ed a tutti i partecipanti alla manifestazione. E' quando il corteo è giunto a piazza della Resistenza, dove si è svolta la manifestazione finale, che si é materializzata l'altra San Luca. Ad attendere i partecipanti c'erano, infatti, i parenti delle persone accusate della strage di Duisburg, tra cui la madre e le sorelle di Giovanni Strangio, latitante, accusato di essere stato l'esecutore materiale. Innalzavano dei cartelli per protestare contro l'arresto di Strangio e delle altre persone coinvolte nell'inchiesta sulla faida. "Mio figlio - ha detto Antonia Alvaro - è stato arrestato solo perché si chiama Strangio. E' vera giustizia questa?". Uno dei cartelli era rivolto in particolare contro il pm della Dda di Reggio Calabria che sta indagando sulle strage di Duisburg, Nicola Gratteri, con un riferimento ai libri che ha pubblicato sulla 'ndrangheta. ''Pensi a fare il pm - c'era scritto su un cartello - e non lo scrittore di fantascienza". A loro ha voluto rispondere, nel suo intervento dal palco, lo stesso Grasso: "se volete contribuire alla ricerca della verità - ha detto il procuratore antimafia - fate costituire i vostri parenti latitanti e fate in modo che collaborino con la giustizia. Il loro contributo potrà servire ad accertare le verità ed a fare scoprire i veri colpevoli, se non sono loro, per quanto è accaduto. Altrimenti questa spirale di violenza e di vendetta incrociate non finirà mai". Un appello che è stato ripreso anche dalla coordinatrice di Riferimenti, Adriana Musella, che ha invitato le donne di San Luca ad essere "più madri che mogli. Pensate, dunque - ha aggiunto - al bene dei vostri figli e fate in modo che si sottraggano all'odio ed alla violenza. Solo così potrete salvarli e San Luca potrà rinascere". Grasso, recandosi alla sede dell'associazione Donne contro la mafia, ha incontrato Antonia Giorgi, madre di Marco Marmo ed Achille Marmo, il primo ucciso a Duisburg ed il secondo arrestato nell'inchiesta sulla faida, che gli ha chiesto di aiutarla nella ricerca di giustizia "per i vivi e per i morti". Con Grasso hanno parlato anche Giovanni Giorgi e Teresa Strangio, genitori di Francesco Giorgi, il ragazzo di 16 anni ucciso anch'egli a Duisburg. "Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia - ha detto Teresa Strangio - ma vogliamo sapere al più presto la verità, evitando le generiche colpevolizzazioni".

Donne San Luca a pranzo con Grasso. Hanno voluto prepararlo loro il pranzo per il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e per i partecipanti alla manifestazione antimafia promossa da Riferimenti, offrendolo "in segno di omaggio e di riconoscenza". Sono un gruppo di donne di San Luca, tra cui le lavoratrici Lsu ed Lpu del Comune. Le donne di San Luca hanno voluto così collaborare concretamente all'organizzazione dell'iniziativa antimafia ed il pranzo è stato preparato con prodotti tipici locali offerti dalla cooperativa Valle del Buonamico, fondata alcuni anni fa dall'ex vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini. "Ancora una volta la comunità di San Luca - ha detto Giulia Stranges, coordinatrice dei lavoratori Lsu del Comune - ha voluto dimostrare il suo senso di ospitalità in segno di stima e di riconoscenza verso le istituzioni. Questo per lanciare un messaggio positivo da San Luca, un centro che, a dispetto dei segnali negativi che spesso vengono lanciati, in cui la legalità e il rispetto della persona sono sacri". L'iniziativa delle donne di San Luca ha avuto anche il sostegno del sindaco, Sebastiano Giorgi, che ha curato l'organizzazione dei dettagli logistici legati alla manifestazione. "San Luca - ha detto Giorgi - vuole dare un'immagine positiva di se superando i facili stereotipi e il marchio negativo col quale qualcuno ha voluto bollare questo paese". Anche gli uomini dipendenti del Comune hanno voluto collaborare all'organizzazione della manifestazione provvedendo alla pulizia delle strade e sistemando la cartellonistica necessaria per le indicazioni relative al percorso del corteo.

Grasso: Da San Luca un messaggio di pace". Voglio che oggi parta da San Luca un messaggio diverso che sanzioni la pace, la fine della violenza e il primato della legge, che come già avveniva nel mondo greco deve sostituire la vendetta personale". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che sta partecipando alla Giornata anti 'ndrangheta promossa dal coordinamento nazionale di Riferimenti. ''Sono qui - ha aggiunto Grasso - perché quella che si ha attualmente di San Luca è un'immagine di violenza e di sangue. Dobbiamo fare venire fuori quella parte sana di San Luca e della Calabria che è fatta di giovani, di mamme, di insegnanti, di persone oneste che rivendicano la loro voglia di dare di se un'immagine positiva. Abbiamo bisogno soprattutto di sperare in un futuro che non sia più fatto di sangue che chiama sangue, di male che chiama male, di vendette private che determinano una spirale senza fine". "I fatti di Duisburg - ha sostenuto Grasso - hanno portato San Luca al centro del mondo come simbolo negativo. La manifestazione di oggi organizzata da Riferimenti può contribuire a proiettare finalmente di San Luca un'immagine profondamente diversa e positiva".

Parenti degli arrestati a Grasso “Ci aiuti”. "Vogliamo giustizia per i vivi e per i morti". E' l'appello lanciato al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, da alcuni dei parenti delle vittime della strage di Duisburg, che lo hanno incontrato nel corso della sua visita a San Luca per la manifestazione antimafia organizza da Riferimenti. Antonia Giorgi, madre di Marco Marmo, ucciso nella strage, e di Achille Marmo, arrestato nell'inchiesta sulla faida, ha sottolineato come in questa vicenda lei abbia perso due figli "uno - ha detto - perché ucciso e l'altro arrestato malgrado sia innocente. Abbiamo ancora fiducia nella legge, ma vorremmo che fosse giusta e che sapesse distinguere le responsabilità, senza colpire nel mucchio". Teresa Strangio e Giovanni Giorgi, genitori di Francesco Giorgi, il ragazzo di 16 anni ucciso nella strage di Duisburg, hanno chiesto in particolare a Grasso di intervenire perché non vengano più trasmesse in televisione le immagini in cui si vede il cadavere del figlio nudo. Il procuratore nazionale antimafia gli ha suggerito di scrivere al garante della privacy "per fare valere i loro diritti". Alla madre di Achille e Marco Marmo ha detto, invece, di avere fiducia nella giustizia. L'incontro tra i parenti delle vittime di Duisburg e Grasso si è svolto nella sede dell'associazione Donne contro la mafia, costituita di recente a San Luca e che il procuratore nazionale antimafia ha visitato. Successivamente Grasso ha dato il calcio d'inizio della partita inaugurale del triangolare della Gerbera Gialla, organizzato da Riferimenti. "Questo non è solo un calcio ad un pallone - ha detto Grasso - ma, simbolicamente, vuole rappresentare un calcio alla mafia".

Riferimenti “Le donne si ribellino”. "L'invito che rivolgo alle donne delle famiglie coinvolte nella faida di San Luca e di tutte le famiglie di mafia a ribellarsi per il bene dei loro figli, anche se questo costerà molta forza e sacrificio". E' l'appello rivolto, nel corso della manifestazione di San Luca, dalla presidente del coordinamento antimafia Riferimenti, Adriana Musella. "Le donne di San Luca e della mafia - ha aggiunto Adriana Musella - privilegino il loro ruolo di madri rispetto a quello di mogli, pensando soprattutto al bene dei propri figli. Bene che non è individuabile nella morte o nelle vendette incrociate, ma risiede soltanto nella legalità. L'amore verso i propri figli deve essere al di sopra di tutto e questo deve indurre le donne ad assumere una posizione che sia dalla parte della giustizia, superando le barriere ideologiche e le convenienze. La forza dell'amore e la legalità devono trionfare e questo può avvenire soltanto con la fine delle vendette e il ritorno della pace per tutti. Solo così San Luca e tutti i centri coinvolti in questi anni in gravi fatti di mafia potranno ritrovare la pace e la serenità".

Grasso ai parenti degli arrestati “Fate costituire i latitanti”. "Convincete i vostri cari che sono latitanti a costituirsi per collaborare con la giustizia e dimostrare così la loro innocenza. Protestare per il loro arresto, se non ci sarà un impegno in questo senso, non serve a nulla". E' questo l'appello rivolto dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, ai parenti degli arrestati per l'inchiesta sulla faida di San Luca che oggi hanno protestato in occasione della giornata anti 'ndrangheta. ''La collaborazione dei vostri parenti sarà tanto più importante - ha aggiunto il procuratore Grasso - se consentirà di individuare i veri responsabili, se voi ritenete che i vostri parenti non lo siano". "La presunzione d'innocenza - ha aggiunto il procuratore Grasso - vale sempre e vale anche per le persone coinvolte nella faida di San Luca e nella strage di Duisburg. Bisogna avere, però, fiducia nella giustizia altrimenti si perseguono solo l'odio e le vendette reciproche. Non si può continuare ad uccidere. Bisogna affidarsi alla legge che è capace di individuare le vere responsabilità. Solo così la giustizia potrà accertare la verità. Prendo atto della vostra protesta, ma collaborate con la giustizia perché si possano individuare i veri colpevoli. Nessuno è stato ancora condannato perché il giudizio finale è dei giudici. Fate in modo dunque, ditelo ai vostri uomini, che la giustizia conosca la verità e possa colpire, se sono altri, i veri colpevoli di quanto è accaduto".

Cartello di protesta a Gratteri. C'é anche un cartello di protesta contro il pm della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri da parte dei parenti delle persone arrestate nell'inchiesta della faida di San Luca. In un cartello viene riprodotta la copertina di un libro scritto da Gratteri sulla 'ndrangheta ed e' stata tracciata una frase: "I pubblici ministeri si dovrebbero impegnare di più a trovare i veri colpevoli e non improvvisarsi scrittori di fantascienza". In un altro cartello i parenti di Giovanni Strangio si rivolgono al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. "Procuratore Grasso - c'é scritto nel cartello - perché prima di fare i complimenti per gli arresti a San Luca non controlli che le persone coinvolte siano colpevoli? Dov'é la vera giustizia? Dov'é la verità? Vogliamo una risposta. Trova i veri assassini. Per rimanere in libertà dobbiamo cambiare cognome?"

Don Strangio “Un grido di giustizia”. "Oggi da San Luca parte un grido di giustizia che significa battere la violenza e creare il rispetto della vita, dono gratuito che Dio ci ha donato". Queste le parole del parroco di San Luca, don Pino Strangio, commentando la manifestazione anti 'ndrangheta in corso nel centro della locride. ''Sono molto contento - ha aggiunto don Pino Strangio - che sia stata organizzata questa manifestazione perché abbiamo bisogno di partecipazione esterna per combattere insieme l'illegalità. Ringrazio tutti i partecipanti che oggi ci hanno onorato venendo a San Luca e nello stesso tempo ci associamo agli organizzatori, in particolare alla coordinatrice di Riferimenti, Adriana Musella, nel ricordo di tante vittime innocenti, alcuni senza voce perché dimenticati". Don Pino Strangio ha anche rivolto un "particolare ringraziamento al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, per la sua presenza a San Luca che ha valore di vicinanza vera che tutti noi sanluchesi comprendiamo e che ci fa rendere conto che lo Stato non ci ha lasciati soli"

 

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