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Sequestro di armi a Papanice

 

Nuovo sequestro di armi a Papanice. Per lo Sco si preparava un nuovo agguato

10 mag 08 La Polizia ha sequestrato alcune armi nella frazione Papanice di Crotone, dove nello scorso periodo di Pasqua ci sono stati due omicidi nell'ambito della guerra di mafia tra le cosche Megna e Russelli. Le armi, trovate dalla Squadra mobile di Crotone insieme al Reparto prevenzione crimine Calabria ed alla Polizia scientifica, erano stata nascoste in tre diversi punti. In un bidone interrato erano stati occultati un fucile mitragliatore con due caricatori ed un revolver, insieme a 40 cartucce calibro 12 e una cartuccia calibro 9 Luger. In una busta di plastica, nascosta nella vegetazione, sono stati trovati poi un fucile mitragliatore da guerra calibro 12 con caricatore a raggiera, un fucile, una carabina Winchester calibro 22, un fucile a moschetto e una pistola calibro 38. Infine, in una strada dell'abitato di Papanice, è stato recuperato un tubo metallico all'interno del quale erano stati nascosti una pistola Beretta calibro 7,65, con quattro cartucce nel caricatore; una confezione di cartucce calibro 7,65; due caricatori per la stessa pistola e altre sei cartucce calibro 7,65. Le armi saranno sottoposte adesso a perizia balistica per accertare se sono state utilizzate negli omicidi di Luca Megna, figlio del boss Domenico, e di Giuseppe Cavallo, accaduti, rispettivamente, il 23 ed il 25 marzo scorsi. Nell'arco dell'ultima settimana sono state complessivamente cinquanta le perquisizioni che sono state eseguite dalla Polizia nella frazione Papanice di Crotone in abitazioni e nelle sedi di attività commerciali. Si tratta di un'attività di controllo del territorio che è stata decisa a scopo preventivo dopo gli omicidi di Luca Megna e Giuseppe Cavallo. Nell'agguato fatto contro Megna è rimasta ferita la figlia di cinque anni dell'uomo, tuttora ricoverata nell'ospedale di Parma.

Pistola pronta per nuovo agguato. La pistola calibro 7.65 ritrovata dalla polizia nell'ambito del sequestro d'armi fatto nel quartiere Papanice di Crotone era destinata probabilmente ad un agguato. L'ipotesi è stata formulata dagli investigatori dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia, impegnato con la squadra Mobile di Crotone nelle indagini contro la criminalità organizzata. Gli investigatori attribuiscono, inoltre, particolare rilievo alla circostanza che, nelle vicinanze, fossero stati parcheggiati due ciclomotori risultati di provenienza furtiva. La pistola Beretta calibro 7.65, con due caricatori e un'intera confezione di cartucce, era stata nascosta nell'incavo di un tubo metallico depositato nell'abitato di Papanice.

 

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