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Appalti della rete idrica sempre a stesse imprese

 

Appalti della rete idrica sempre alle stesse imprese, De Magistris apre un inchiesta. Indagini partite dal caso dell’imprenditore ucciso. Perquisita la Sorical ed altre imprese

13 mag 08 Il passaggio della gestione della rete degli acquedotti calabresi alla societa' mista Sorical, incaricata della gestione del servizio in calabria. E' partita dalle procedure seguite nella costituzione del nuovo soggetto societario l'inchiesta del sostituto procuratore Luigi De Magistris che, questa mattina, ha disposto la perquisizione di societa', imprese, abitazioni, uffici regionali e privati, con la contestuale notifica avvisi di garanzia nei confronti di numerose persone, tra le quali dirigenti regionali, imprenditori, amministratori della stessa Sorical ed un notaio. I reati ipotizzati nell'inchiesta della Procura di Catanzaro, sono, a vario titolo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, turbata liberta' degli incanti, abuso di ufficio, in concorso tra le parti. Le indagini portate avanti dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro avrebbero permesso di individuare, secondo l'accusa, condotte illecite nell'ambito dei lavori da realizzare sulla rete idrica calabrese. Nel provvedimento del magistrato emerge che la gran parte degli appalti e' stata affidata, in particolare, a quattro societa': Tecnovese Spa; Tecnovie Srl; Tallura Srl e Ni.Gi. immobiliare Sas. Tra l'altro, sempre secondo l'inchiesta, la gran parte delle societa' partecipanti alle gare, espletate sia dalla Regione che dalla Sorical, sarebbero ricollegabili tra loro e avrebbero interessi anche con persone preposte ad uffici pubblici. L'attenzione degli investigatori si e' concentrata, in particolare, sulla costituzione del consorzio "Giordano Grical", avvenuta due mesi prima della convenzione tra la Sorical e la Regione. Nella ragione sociale del consorzio, antecedente alla decisione di affidare alla Sorical la gestione del settore, sarebbe stata inserita la fornitura dei servizi alla stessa Sorical e agli Ato, anticipando, di fatto, quello che sarebbe avvenuto due mesi piu' tardi. Nel provvedimento di perquisizione e contestuale avviso di garanzia, si evidenzia che sono 23 le societa' che compongono il consorzio, oltre a quelle eventualmente collegate. Di fatto, secondo le ipotesi portate avanti nell'inchiesta, le gare di appalto venivano aggiudicate con ribassi non superiori al 3%, grazie al fatto che alle gare avrebbero partecipato solo aziende che componevano il consorzio. Poche le gare, invece, in cui il ribasso diventava piu' alto, nel caso in cui qualche societa' non inserita nel circuito provava ad aggiudicarsi i lavori. Nell'indagine sono cosi' finiti numerosi lavori effettuati nelle province di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia, tutti illustrati con dovizia nel provvedimento firmato dal magistrato, il quale ha evidenziato il metodo che sarebbe stato utilizzato per "controllare", secondo l'indagine, l'esito delle gare. Secondo il magistrato che conduce l'inchiesta, sarebbero emersi ribassi mai superiori al 3%, con la partecipazione alla gran parte delle gare di societa' componenti del consorzio. A riprova, secondo gli inquirenti, di un sistema quasi consolidato,grazie al quale, pur partecipando sempre un gran numero di societa', ad aggiudicarsi gli appalti erano solitamente le ditte del consorzio, al punto da fare presumere che il soggetto aggiudicatario poteva essere preventivamente concordato.

Indagati imprenditori e dirigenti. Abuso d'ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e turbata liberta' degli incanti: sono queste le accuse ipotizzate, a vario titolo, alle persone indagate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Catanzaro che stamani ha portato la guardia di finanza a compiere una serie di perquisizioni nelle sedi di alcune societa' e della Sorical, la societa' mista pubblico-privata che gestisce il settore idrico in Calabria. Le indagini, collegate anche ad un'altra inchiesta, riguardano l'affidamento dei lavori di manutenzione della rete idrica che, secondo l'accusa, ad un consorzio di imprese che si sarebbe aggiudicato gran parte degli appalti nonostante agli stessi concorressero numerose ditte. Le perquisizioni sono state effettuate oltre che alla Sorical, anche nelle sedi della societa' Tecnovese, di cui era amministratore Antonio Longo, l'imprenditore ucciso il 26 marzo scorso, della Tecnovie, della Tallura, della Nigi Immobiliare e del Consorzio Giordano Grical. Inoltre sono state perquisite le abitazioni e gli uffici del notaio Antonio Andreacchio, di Soverato; dell'ex presidente della Sorical, Felice Filocamo; del dirigente dell'assessorato ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Claudio Caruso, e della moglie, Maria De Cicco, consigliere del consorzio Giordano Grical; dell'ex amministratore delegato della Sorical, Raimondo Besson; e di Francesco Francavilla, componente di alcune commissioni di gara. Oltre a loro, tra gli indagati figurano un commercialista di Cesenatico, Gianluca Zavagli; la vedova di Longo, Rosalba Carone, responsabile della Nigi Immobiliare; Nicola Fiorentino, socio della Tecnovie e di Longo; Tommaso La Porta, dirigente della Regione Calabria; Carmelo Salvino, dirigente del settore Lavori pubblici della Regione. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, e' partita dalle procedure seguite nella costituzione della Sorical. Nel decreto di sequestro, composto di 53 pagine e datato 30 aprile, si afferma, tra l'altro che la costituzione del consorzio Giordano Grical e' avvenuta alcuni mesi prima della convenzione tra la Sorical e la Regione. Secondo l'accusa, dalla documentazione gia' acquisita, sarebbe emerso che che negli appalti affidati dalla Regione prima e dalla Sorical poi il ribasso effettuato nella gran parte dei casi non superava il 3%, ma soprattutto che in un cospicuo numero di gare, gran parte dei partecipanti erano riferibili al consorzio Giordano Grical. Nel provvedimento il pm cita poi tutta una serie di appalti per lavori effettuati in varie province calabresi. Nel provvedimento si parla anche dei rapporti tra la Sorical e la Regione ei si afferma che gli uffici regionali, che erano anche preposti alla vigilanza ed al controllo dell'operato della Sorical, non avrebbero avuto contezza degli investimenti effettuati. Inoltre, il pm ipotizza che la Sorical possa essere stata in ritardo sui programmi di investimento e che per questo possa avere inserito tra gli investimenti lavori di somma urgenza che, secondo l'accusa, non sono da considerarsi tali.

Perquisita la società dell’imprenditore ucciso. Una delle società perquisite stamani dalla guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Catanzaro su presunte irregolarità nell'affidamento degli appalti nel settore degli acquedotti calabresi, è la Tecnovese di cui era amministratore delegato Antonio Longo, l'imprenditore ucciso il 26 marzo scorso sulla statale 280, nel lametino. La Tecnovese, infatti, ha effettuato lavori per conto della Sorical, la società che gestisce il settore delle acque in Calabria. In questo periodo l'azienda di Longo era impegnata nei lavori di costruzione di una palazzina per conto della Sorical. Longo è stato ucciso mentre, a bordo della sua auto, percorreva la statale 280 diretto a Lamezia. Un altro veicolo si é affiancato al mezzo ed uno degli occupanti ha sparato due colpi di fucile caricato a pallettoni che hanno raggiunto l'imprenditore alla testa.

 

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