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Stato di agitazione nelle scuole contro i tagli

 

“No ai tagli nella scuola”, stato di agitazione del personale docente e non docente proclamato dalla CGIL

17 lug 08 “La FLC CGIL Calabria esprime tutto il proprio netto e deciso dissenso in merito a quanto previsto nel D.L. 112 relativamente alle attenzioni che vengono dedicate al mondo della scuola dell'Università, della ricerca e dell'AFAM”. E’ quanto dichiara il Segretario Generale FLC CGIL Calabria, Gianfranco Trotta”. “Infatti, -spiega Trotta- l decreto legge 112 del 25 giugno scorso prevede complessivamente tagli di 143.000 unità di personale (100.000 docenti e 43.000 ata –personale amministrativo, tecnico e ausiliario) nell'arco del triennio 2009-2010: un vero dramma che peserà come un macigno nella scuola. Nessun ordine di scuola uscirà indenne da questa manovra i cui tagli selvaggi sono quantificati in Italia nella cifra record di 8 miliardi di euro: dunque la scuola diventa la principale fonte di risparmio della spesa dello Stato a copertura di provvedimenti quali il taglio dell’Ici e la detassazione degli straordinari. Il Decreto parla di: aumento degli alunni per classe, ritorno al maestro unico nella scuola primaria (tra le migliori in Europa), taglio del tempo pieno e prolungato, ridimensionamento degli istituti tecnici e professionali, taglio delle ore curriculari, modifica dei programmi, accorpamento delle classi di concorso, revisione dei criteri per la formazione delle classi, riduzione del sostegno per gli alunni disabili, tagli all’educazione per gli adulti. E’ una vera e propria aggressione ai punti di qualità ed eccellenza della scuola italiana e viene intaccato il diritto sancito dalla Costituzione Italiana ad una scuola pubblica di qualità in grado di garantire alle nuove generazioni un futuro migliore e che sino ad oggi ha permesso al nostro Paese una forte crescita culturale e quindi economica. Contestualmente al taglio è stato emanato un maxi bando per aspiranti supplenti bidelli e amministrativi nelle scuole per prospettive di lavoro praticamente inesistenti, fermo restando i tagli annunciati.
Per quanto riguarda le Università Statali la riduzione dei trasferimenti, e più complessivamente delle risorse disponibili, realisticamente non compensabili con nuove e diverse entrate, in un quadro, per di più di evidente sottofinanziamento, provocherà il rapido impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi.
La limitazione improvvisa, indiscriminata e pesante del turn over, contraddice l'esigenza di un ricambio generazionale della docenza, la cui età media è molto alta. Infatti molti docenti nei prossimi anni andranno in pensione per raggiunti limiti di età e la mancata loro sostituzione manderà in crisi il sistema universitario nazionale Pubblico. Non si comprende rispetto a tale norma che fine dovranno fare tutti quei precari che in questi ultimi anni hanno garantito alle Università Italiane qualità e professionalità in condizioni di lavoro non confacenti ad un Paese civile. Il Decreto prevede, inoltre, la possibilità di trasformare le Università in Fondazioni di diritto privato, cioè il passaggio da istituzioni pubbliche ad organizzazioni private, prevedendo il trasferimento dell'intero patrimonio e del personale dell'università ad un soggetto privato compromettendo, quindi, alla radice la possibilità di mantenere nel nostro Paese un luogo di ricerca e didattica libero così come prevede la Costituzione. I tagli indiscriminati previsti di 500 milioni di Euro sul FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) nei prossimi 3 anni, per un complessivo taglio graduale di 1,5 Miliardi di Euro entro il 2013 pregiudicheranno la regolare attività didattica ed il normale funzionamento degli Atenei; l'ulteriore taglio (10%) del salario accessorio, annulla, di fatto, la Contrattazione Integrativa negli Atenei.
Nel sistema scolastico Calabrese, già fortemente indebolito dai continui massicci tagli di organici degli ultimi anni (7.200 posti tagliati dal 2003 ad oggi di cui 1500 circa per l'anno scolastico prossimo) e che a stento garantisce il tempo scuola, tutto ciò causerebbe il collasso del sistema stesso. Da una stima fatta si prevedono nei prossimi tre anni in seguito alle determinazioni del D.L. 112 ulteriori 5000 circa posti in meno negli organici della scuola calabrese che si andranno a sommare ai tagli già preventivati nelle scorse leggi finanziarie. In una regione dove maggiore dovrebbe essere l'investimento nella scuola come avamposto di legalità ed emancipazione sociale registriamo ristrettezze e continui e non più sostenibili tagli. Che dire a tutti i giovani e le giovani calabresi inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e che sono in attesa di un incarico o che magari negli anni passati lo hanno avuto e che, adesso, anche questo è messo seriamente a rischio. Quale qualità può essere garantita ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze, ai nostri bambini e bambine, che frequenteranno la scuola in classi composte da 33 coetanei e magari, come avviene nella maggioranza dei casi nella nostra regione, in istituti scolastici fatiscenti ed in aule non affatto attrezzate a ricevere un numero così alto di alunni.
Quale futuro avrebbero le nostre Università che traboccano di giovani studenti pieni di progetti e di voglia di fare e di precari in attesa di stabilizzazione, rispetto alla innegabile verità che in Calabria non esistono le condizioni economiche, industriali atte a garantire una integrazione dei finanziamenti tagliati.
LA FLC CGIL Calabria proclama lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, delle università, degli Enti di Ricerca e dell'AFAM calabresi chiamandoli a partecipare alle iniziative di protesta e di sensibilizzazione che saranno organizzate nei prossimi giorni a partire dall'assemblea nazionale indetta per il prossimo 22 Luglio presso l'università la Sapienza di Roma, da parte delle OO.SS. e associazioni dei docenti universitari.
La FLC CALABRIA INVITA i consigli di amministrazione, i senati accademici e tutti gli organismi accademici delle università calabresi a prendere posizione contro le norme previste dal DL 112.
La FLC CGIL Calabria chiede alla classe politica calabrese di attivarsi affinchè il D.L. Venga profondamente modificato.

 

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