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Nei mari di Calabria un tesoro di relitti storici

 

Nei mari di Calabria un tesoro di relitti storici ritrovati da un ricercatore

21 lug 08 Grandi battaglie, con naufragi, vittorie e sconfitte, sono state combattute nelle acque dei due mari, Jonio e Tirreno, che circondano la Calabria. Ed è nel silenzio degli abissi che dormono alcune centinaia di relitti attraverso i quali è possibile ricostruire la storia di numerosi scontri navali combattuti in diverse epoche. Per anni la Calabria è stata porto di approdo di navi e convogli che hanno caratterizzato la storia navale italiana e mondiale da epoche remote ed in particolare durante la seconda guerra mondiale. Molte navi raggiungevano le coste nord africane ma molte altre concludevano il loro viaggio inabissandosi nei fondali calabresi. Il luogo e la data della scomparsa, l'equipaggio, le modalità dell'affondamento ed il mistero della missione sono tutti quesiti che molto spesso restano senza risposta. E da questi interrogativi che nasce la ricerca di un esploratore e documentarista calabrese, Francesco Scavelli, che da dieci anni, consultando archivi nazionali ed internazionali delle Marine Militari, sta ricostruendo la storia, le rotte, e le modalità di affondamento dei relitti custoditi nel mare della Calabria ma non solo. "La nostra - racconta Scavelli - è ricerca che ancora continua. E' una passione che ci spinge a scendere nei fondali marini e ad individuare le navi che sono ormai nascoste tra spugne e coralli. Dalle nostre ricerche siamo riusciti ad individuare anche imbarcazioni della tarda Magna Grecia". A largo di Scilla, ad esempio, Scavelli e la sua equipe di ricercatori, sono state trovate due navi, una spagnola ed una inglese, che nei primi anni del 1800 si fronteggiarono in una dura e lunga battaglia. "Queste due navi - racconta l'esploratore calabrese - si fronteggiarono in una battaglia che le portò entrambe all'affondamento. Erano navi con 140 cannoni che ora si trovano negli abissi marini". Nei fondali calabresi ci sono navi da guerra spagnole, galeoni turchi. Molti sono anche i resti di imbarcazioni risalenti alla seconda guerra mondiale. La striscia d'acqua attorno alla Calabria, infatti, negli anni della seconda guerra mondiale si era trasformata in una rotta bellica. Per la precisione due, una verso i Balcani e l'altra verso l'Africa, entrambe passanti per lo stretto di Messina. In quella parte di mare si combatté la battaglia dei convogli che trasportavano spesso i rifornimenti alle truppe combattenti. Si tratta di navi inglesi, francesi, tedesche, italiane, greche e cipriote. Molte vennero colpite e scivolarono lentamente nei fondali. Al punto che una concentrazione così elevata di relitti bellici pare si trovi solo nelle acque che videro la battaglia di Pearl Harbour. I relitti della seconda guerra mondiale sono stati anche inseriti in un progetto, promosso l'anno scorso dall'allora assessore regionale al turismo della Calabria, Nicola Adamo, per realizzare delle visite guidate subacquee. "Attraverso i mari della Calabria - conclude Scavelli - è passato tutto il mondo. C'é una concentrazione di navi che ci fa capire come le rotte nelle acque calabresi avevano una importanza fondamentale per la navigazione internazionale. Nei giorni scorsi, intanto, ho avuto incarico dallo Stato Maggiore della Marina Militare e dal Ministero della Difesa per rintracciare una importante nave nelle acque del Mediterraneo. a settembre riusciremo a svelare anche quest'ultimo segreto". In questi sessant'anni le fiancate delle navi si sono ricoperte di colonie di spugne, coralli di varie specie. Pesci trovano le proprie tane negli anfratti. Di questi relitti solo una quarantina sono stati finora esplorati. Gli altri sono stati individuati, si conosce la loro localizzazione ma sono ancora da esplorare.

I relitti più importanti Sono una quarantina i relitti nei fondali calabresi che destano maggiore interesse nei ricercatori. Le imbarcazioni sono: la Carboniera 'Zenobia' (Isola Capo Rizzuto); la montonave passeggeri Viminale (Palmi); la nave cisterna per acqua 'Trapez 4' (Fiumefreddo Bruzio); il piroscafo da carico 'Pasubio' (Punta Stilo); il Rimorchiatore (Capo Rizzuto); il piroscafo da carico 'Marzameni' (Melito Porto Salvo); la nave da carico 'Lillois' (Scalea); la nave da carico Kingdom (Santa Caterina dello Jonio); il piroscafo 'Laura C' (Saline Joniche); la nave da carico 'Gunny' (Capo Rizzuto); la nave da carico 'Fort Missanabie' (Roccella Jonica), il piroscafo da carico 'Cosala' (Badolato Marina); il piroscafo 'Citta' di Bergamò (Capo Spartivento); il piroscafo da carico 'Colomba Lo Faro' (Melito Porto Salvo); la torpediniera 'Castore' e la nave da carico 'Carlo Martinolich' (Capo Spartivento); la rinfusiera 'Capitan Antonio' (Santa Caterina dello Jonio); il cacciatorpediniere 'Audace' (Capo Colonna); la nave mista 'Bengala' (Capo Rizzuto); la nave da carico 'Sparviero' (Roccella Jonica).

 

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