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Latitante della ndrangheta catturato in Spagna

 

Latitante cosca Molè Piromalli scoperto dopo sei anni in Spagna era il broker europeo del narcotraffico

12 lug 08 Un broker europeo del narcotraffico per conto della 'ndrangheta, è come definiscono i carabinieri Ippolito Magnoli, detto "Peppe", nato a Rosarno (Reggio Calabria) 61 anni fa, ricercato da sei, arrestato questa notte in Spagna dai militari del Ros di Genova, in collaborazione con i colleghi spagnoli. "Ippolito è finita" gli hanno urlato gli investigatori che nei giorni scorsi hanno interrotto la sua latitanza arrestandolo davanti alla sua villetta a schiera a El Mas Trader, un paesino ad una cinquantina di chilometri da Barcellona. Secondo i carabinieri l'uomo, ritenuto un personaggio di spicco della cosca Piromalli-Molé, avrebbe tenuto i rapporti, dalla Francia prima e dalla Spagna poi, con i cartelli dei trafficanti di droga colombiani, coordinando l'importazione verso la Costa Azzurra e l'Italia. Negli anni Magnoli era stato destinatario di quattro provvedimenti restrittivi emessi dall'ufficio del Gip di Reggio Calabria, a seguito di altrettante indagini coordinate dalla locale Dda, tutte relative al suo coinvolgimento nel traffico internazionale di cocaina ed hashish. Inoltre era ricercato anche dall'autorità giudiziaria francese.

Broker del narcotraffico Ippolito Magnoli era ricercato dai colleghi d'oltralpe in relazione all'arresto (avvenuto il 22 febbraio dello scorso anno) dei suoi due fratelli Antonio e Luciano, di 49 e 47 anni, nato ad Antibes il primo e a Rosarno (Reggio Calabria) il secondo, detti "Bubù" e "Lulù", fermati dalle autorità francesi con 33 kg di cocaina. Inoltre, già nel 1986 era stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per violazione della legge sugli stupefacenti dalla corte di Aix en Provence (Francia), riconosciuta con sentenza del 28 giugno 1989 dalla Corte d'appello di Catanzaro - Sezione distaccata di Reggio Calabria, per violazione della legge sugli stupefacenti continuata e contrabbando continuato (entrambe i reati commessi nel 1984), per una pena detentiva complessiva di 13 anni e 50mila franchi. Già nel 1980 - hanno spiegato i carabinieri - ad Antibes, si era reso protagonista, con altri due fratelli, Rocco, di 54 anni e Serafino di 49, di un sequestro di persona, avvalendosi della collaborazione di altri pregiudicati di origine calabrese residenti in Francia. Al momento dell'arresto, all'uomo sono stati trovati dei documenti francesi falsi.

 

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