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Calano gli incendi

 

Calano gli incendi nel 2008, complice il clima sono il 30% in meno dello scorso anno

20 lug 08 A meno di dieci giorni dalla fine di luglio, il mese statisticamente più nero sul fronte degli incendi, il bilancio del 2008 è nettamente positivo dopo lo scorso anno definito di fuoco perché le fiamme causarono anche diverse vittime. Se nel periodo 1 gennaio-1 luglio 2007 vi furono 1.900 roghi con ben 23mila ettari andati in fumo, nello stesso periodo del 2008 gli incendi sono stati 1.300, cioè il 30% in meno, con 8.000 ettari bruciati (-65%). E il trend positivo è proseguito nei primi venti giorni di luglio: i roghi sono stati circa 1.200, contro i 3.400 dell'intero luglio 2007, quando le fiamme distrussero 109mila ettari di territorio (quasi la metà dei 228mila dell'intero 2007). A fornire i dati è Bernardo De Bernardinis, direttore dell'ufficio previsioni e prevenzione della Protezione civile, che assegna i meriti del calo al clima, ma anche alla risposta più efficace degli enti locali.
2008 MENO CALDO E PIU' PIOVOSO - Il 2008, osserva De Bernardinis, "é stato decisamente più piovoso e con temperature mediamente più basse rispetto ad un 2007 caldo ed asciutto in modo anomalo: quest'anno, soprattutto al Centro e al Nord la piovosità è stata nella media, con forti temporali che hanno interessato anche il Sud e le isole, mentre lo scorso anno c'é stata un'emergenza siccità in diverse zone e le temperature ad aprile come a giugno sono state nettamente più alte della media stagionale".
COMUNI PIU' DILIGENTI - Questi aspetti climatici, secondo l'esperto, "hanno indubbiamente favorito la campagna antincendi, ma c'é stata anche una migliore risposta da parte di tutti gli enti coinvolti, a seguito di due ordinanze che imponevano la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, con il conseguente vincolo di non edificabilità. Tanti i Comuni che si sono messi in regola dopo decenni di inerzia: se lo scorso anno in Lazio, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia solo il 25% dei Comuni mediamente aveva fatto il catasto, oggi Puglia e Lazio sono al 100%, Calabria all'80%, Sicilia al 52%". Inoltre, aggiunge, "l'80% dei Comuni ha predisposto un piano di emergenza con il coinvolgimento della popolazione per gli incendi di interfaccia, quelli, cioé, che raggiungono le case e lo scorso anno sono stati numerosi".
CALATI INTERVENTI AEREI - Meno fiamme quest'anno, dunque, e, di conseguenza, sono diminuiti anche gli interventi della flotta aerea del Dipartimento dela Protezione civile. Da maggio ad oggi sono arrivate 295 richieste, contro le 490 dello stesso periodo dello scorso anno e le 343 del 2006. Le più numerose hanno riguardato la Sicilia (116), seguita da Calabria (90) e Puglia (34). Le missioni svolte dai mezzi aerei sono state 615, contro le 813 del 2007 e le 629 del 2006, le ore di volo sono state 1.285, contro le 1.670 del 2007 e le 1.369 del 2006 e l'acqua scaricata dalle fiamme è stata pari a 34 milioni di tonnellate contro le oltre 50 del 2007 e le 45 del 2006.
STRATEGIA E' PIU' MEZZI CONTRO ROGHI - "Finora - spiega il generale Luciano Massetti, direttore dell'attività aeronautica della Protezione civile - tutto è andato molto meglio dello scorso anno, ma la stagione e ancora lunga". La flotta aerea è composta da 37 mezzi, di cui 16 Canadair, sei Erickson S64 ed alcuni aerei monoposto Fireboss. "Con queste tre tipologie di velivoli - osserva il generale - riusciamo a coprire ogni esigenza. La strategia che stiamo adottando quest'anno è quella di concentrare il maggior numero di mezzi possibile sul rogo in modo da spegnerlo in tempi brevi. Naturalmente - aggiunge - ciò é possibile finché le richieste giornaliere non superano le 25-30. Se si arriva a livelli come quelli del 24 luglio 2007, con l'incendio di Peschici e ben 101 richieste, diventa tutto più complicato".

65% di ettari in meno in fumo. Dopo l'anno di fuoco 2007, è tregua finora sul fronte incendi, anche se l'estate non è ancora al giro di boa: se nel periodo 1 gennaio - 1 luglio 2007 si sono contati 1.900 roghi con ben 23mila ettari andati in fumo, nello stesso periodo di quest'anno gli incendi sono stati 1.300 (-30%) con 8.000 ettari bruciati (-65%). Seguono il trend positivo i dati finora disponibili sui primi venti giorni di luglio: i roghi sono stati circa 1.200, contro i 3.400 dell'intero luglio 2007, quando le fiamme distrussero 109mila ettari di territorio. A fornire i dati è Bernardo De Bernardinis, direttore dell'ufficio previsioni e prevenzione della Protezione civile. Diminuiti, di conseguenza, anche gli interventi della flotta aerea del Dipartimento. Da maggio ad oggi sono arrivate 295 richieste, contro le 490 dello stesso periodo dello scorso anno e le 343 del 2006. Le missioni svolte dai mezzi aerei sono state 615, contro le 813 del 2007 e le 629 del 2006) e l'acqua scaricata dalle fiamme è stata pari a 34 milioni di tonnellate contro le oltre 50 del 2007 e le 45 del 2006. "Finora - spiega il generale Luciano Massetti, direttore dell'attività aeronautica della Protezione civile - tutto è andato molto meglio dello scorso anno, ma la stagione e ancora lunga". La flotta aerea è composta da 37 mezzi, di cui 16 Canadair, sei Erickson S64 ed alcuni aerei monoposto Fireboss. "Con queste tre tipologie di velivoli - osserva il generale - riusciamo a coprire ogni esigenza. La strategia che stiamo adottando quest'anno è quella di concentrare il maggior numero mezzi possibile sul rogo in modo da spegnerlo in tempi brevi. Naturalmente - aggiunge - ciò è possibile finché le richieste giornaliere non superano le 25-30. Se si arriva a livelli come quelli del 24 luglio 2007, con l'incendio di Peschici e ben 101 richieste, diventa tutto più complicato".

Incendi in netto calo. Merito del clima, ma anche di una migliore efficienza da parte degli enti locali nella prevenzione e nel contrasto alle fiamme. Ad affermarlo è Bernardo De Bernardinis, direttore dell'Ufficio previsioni e prevenzione rischi naturali della Protezione civile. Il 2008, osserva De Bernardinis, "é stato decisamente più piovoso e con temperature mediamente più basse rispetto ad un 2007 caldo ed asciutto in modo anomalo: quest'anno, soprattutto al Centro e al Nord la piovosità è stata nella media, con forti temporali che hanno interessato anche il Sud e le isole, mentre lo scorso anno c'é stata un'emergenza siccità in diverse zone". Ma, al di là degli aspetti climatici, secondo l'esperto, "c'é stata una migliore risposta anche da parte di tutti gli enti coinvolti, anche a seguito di due ordinanze che imponevano la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco. Tanti i Comuni che si sono messi in regola dopo decenni di inerzia: se lo scorso anno in Lazio, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia solo il 25% dei Comuni mediamente aveva fatto il catasto, oggi Puglia e Lazio sono al 100%, Calabria all'80%, Sicilia al 52%". Inoltre, aggiunge, "l'80% dei Comuni ha predisposto un piano di emergenza per gli incendi di interfaccia, quelli, cioé, che raggiungono le case".

 

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