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Goletta Verde promuove lo Jonio calabrese
Goletta verde promuove lo jonio calabrese: è pulito 13 lug 08 Il mare e' pulito lungo la fascia jonica
della Calabria, fatta eccezione per la zona di Melito Porto Salvo
e dei tratti in coincidenza con le foci del fiume Bonamico e del torrente
Fiumarella. E' quanto hanno riferito i rappresentanti di Legambiente
Calabria nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Crotone per
presentare i dati delle verifiche fatte nello Jonio calabrese nell'ambito
di Goletta Verde, la campagna promossa per verificare la qualita'
delle acque di balneazione su tutto il territorio nazionale. I rappresentanti
di Legambiente hanno parlato anche di ''abusivismo selvaggio e dilagante''.
''La tappa di Goletta Verde in Calabria - e' stato detto nel corso
della conferenza stampa - registra dati piuttosto preoccupanti, ma
non per la qualita' delle acque di balneazione lungo la costa ionica,
nel complesso tutte nella norma, fatta eccezione per Melito di Porto
Salvo, che secondo i parametri della direttiva europea risulta inquinato.
La prima preoccupazione nasce alla foce del fiume Bonamico e del torrente
Fiumarella, entrambi fortemente inquinati, ma il problema grave della
Calabria resta l'abusivismo selvaggio e la 'superficialita' con la
quale continuano ad essere rilasciate nuove concessioni edilizie lungo
i superstiti tratti di costa incontaminati''. ''Siamo soddisfatti
- ha detto Maria Rosaria Paluccio, della segreteria di Legambiente
Calabria - per i risultati complessivamente positivi fatti registrare
dalla Calabria per quanto riguarda la qualita' delle acque di balneazione,
ma allo stesso tempo siamo fortemente indignati per quello che continua
ad accadere lungo le nostre coste. Un abusivismo selvaggio e dilagante
continua a soffocare luoghi straordinari. Non possiamo accettarlo
e come Legambiente, in occasione del passaggio di Goletta Verde, chiediamo
alla Regione e alle Amministrazioni locali un piano di ridimensionamento
abitativo costiero, che nel quadro di una politica coerente renda
utili i primi abbattimenti realizzati dalla Regione Calabria. Ad oggi
la politica regionale e' rimasta, su questo tema, ondivaga: basti
pensare al programma di recupero e riqualificazione urbanistica, che
dovrebbe puntare ad una valorizzazione delle risorse ambientali, storiche
e culturali del territorio ma nella pratica, nella fascia costiera
di Isola Capo Rizzuto, si trasforma in un risanamento di un milione
e 850 mila metri cubi di cemento, per lo piu' abusivo. Ad aggravare
i pericoli per la costa calabra il fatto che l'articolo 57 dell'attuale
legge urbanistica permetta, con una semplice Dia (Dichiarazione di
inizio attivita'), la trasformazioni di impianti turistici ricettivi
in residenziali e viceversa. Per cambiare realmente e in positivo
il volto delle nostre coste, nei confronti di una piaga cosi' diffusa
serve il coraggio di una politica organica e radicale che dia un forte
e chiaro segnale di direzione e legalita'. Vittima di questo abusivismo
selvaggio anche gli impianti di depurazione, che fanno fatica a reggere
le conseguenze di un'urbanizzazione selvaggia''. Questioni aperte
anche in provincia di Catanzaro per la quale e' intervenuto Andrea
Dominijanni, responsabile di Legambiente Catanzaro. ''In occasione
della tappa calabrese di Goletta Verde - ha detto Dominijanni - vogliamo
ribadire il nostro disappunto per la realizzazione di un nuovo lido
nel territorio che va da Cupido all'Alaca, nel comune di Sant'Andrea
Apostolo dello Ionio. Sarebbe l'ennesima scelta infelice, frutto della
mancata approvazione di un Piano spiagge, in un'area che e' stata
individuata proprio per la sua naturalita' come importante area protetta
costiera''. ''Nonostante la regione Calabria abbia superato la fase
critica legata agli impianti di depurazione - ha sostenuto Antonio
Pergolizzi, portavoce di Goletta Verde - e' evidente che il problema
non e' del tutto risolto. A testimoniarlo sono alcuni risultati negativi
emersi sulle foci dei fiumi che fanno registrate una carica batteriologica
piuttosto grave. Auspichiamo che le amministrazioni locali intervengano
in tempi brevi con politiche concrete ed efficaci per risolvere definitivamente
quello che si sta rivelando un buco nero della questione ambientale
calabrese''. ''Nonostante i buoni risultati ottenuti dalle acque crotonesi
- ha detto Antonio Tata, presidente di Legambiente Crotone - negli
ultimi giorni e' salita la preoccupazione per l'area industriale di
Crotone. Continuano ad essere presenti rifiuti industriali, come provato
dalla recente scoperta di fosforo sulla spiaggetta nei pressi dell'area.
Per questo motivo, in occasione del passaggio di Goletta Verde, chiediamo
all'Amministrazione comunale immediati interventi di bonifica per
evitare di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini''. Quattro
i punti campionati in provincia di Crotone, compresa la foce del fiume
Neto, ''tutti - e' stato riferito - entro i limiti di legge ad eccezione
della foce del Neto, che risulta leggermente inquinato. Perfettamente
entro i limiti di legge i due punti campionati in provincia di Cosenza
ed i quattro monitorati in provincia di Catanzaro''.
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