Finta imprenditrice rumena ricercata
in tutta Europa si nascondeva a Bisignano: arrestata dalla PS
02 lug 08 Da diversi anni si nascondeva in Italia
ed aveva trovato nel Comune di Bisignano il luogo ideale per sfuggire
al provvedimento di cattura che l’autorità giudiziaria
Rumena aveva emesso nei suoi confronti poiché ritenuta responsabile
di contrabbando, ricettazione, nonché di numerose truffe commesse
in danno di aziende Rumene.
La trentaquattrenne ROSTAS Alina, con precedenti penali, coniugata
con tre figli, era la titolare ed amministratore unico di una Società
a Responsabilità limitata denominata “Policoop and L”
impegnata nel settore alimentare. Per la donna la ditta rappresentava
la copertura ideale per ingannare ignari fornitori presso cui acquistava
merce - anche per diverse decine di migliaia di euro - pagandoli con
assegni che poi risultavano sprovvisti della necessaria copertura
bancaria. La donna - una volta ottenuta la merce - provvedeva a farla
sparire immettendola nei locali canali di ricettazione, denunciandone
contestualmente il furto presso la Polizia. Ai fornitori consegnava
gli assegni privi di provvista per poi lasciare il paese e ricoverare
in Italia. Ed è proprio nel corso d’un controllo come
tanti che la polizia si sofferma su di un assegno sospetto. Le informazioni
vengono quindi approfondite dai poliziotti della Sezione Seconda della
Squadra Mobile che avviano ulteriori accertamenti nei confronti della
donna intanto trasferitasi a Bisignano.
Analoghe informazioni vengono richieste - attraverso i canali Interpol
- alla Polizia Rumena con la quale gli investigatori cosentini avviano
una proficua collaborazione fino al rintraccio della donna intanto
raggiunta da un Provvedimento di cattura emesso dall’Autorità
giudiziaria Rumena poiché ritenuta responsabile dei reati di
contrabbando ricettazione e Truffa. Da alcuni giorni erano stati pianificati
riservati servizi di osservazione che gli uomini della Squadra Mobile
avevano programmato proprio a Bisognano ove la donna viveva utilizzando
uno dei numerosi alias utilizzati proprio per sottrarsi alle ricerche
della forze dell’ordine. La tecnica utilizzata non serviva poiché
i poliziotti della Squadra Mobile intanto avevano ricevuto dai colleghi
rumeni la foto della donna che una volta localizzata e riconosciuta
veniva condotta alla Questura di Cosenza. Qui le veniva notificato
il Mandato di cattura internazionale e quindi arrestata provvisoriamente
in attesa che le Autorità Rumene avviino le previste procedure
d’estradizione. Dopo essere stata foto-segnalata la donna veniva
condotta e rinchiusa al Carcere di Castrovillari a disposizione dell’Autorità
giudiziaria italiana. Proseguono accertamenti in merito all’azienda
di cui la donna è amministratore al fine di verificare la commissione
di ulteriori truffe consumate in danno di aziende consentine che quest’Ufficio
al momento ritiene non escludibili.